Scuola e Lavoro
Concorso docenti, Emiliano chiede al Ministro «Avvenga per titoli e non per esami»
Emiliano: «Scelta data la ristrettezza dei tempi e le difficoltà logistiche dovute alla crisi sanitaria»
Ruvo - mercoledì 6 maggio 2020
Comunicato Stampa
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha scritto una lettera aperta al ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Lucia Azzolina, richiedendo, condividendo l'opinione dei sindacati, che il concorso per i docenti tenga conto dei titoli e non venga effettuato per esami.
«Gent. ma Signora Ministro, intanto mi permetta di esprimere il mio apprezzamento a lei e a tutti i docenti per come la Scuola italiana sta affrontando le limitazioni all'insegnamento che la crisi in atto ha dolorosamente imposto.
La didattica a distanza sta funzionando efficacemente, aprendo anche strade nuove ai percorsi formativi che potranno comunque essere sempre più sperimentate in futuro. Mi preme altresì sottoporre alla sua attenzione la questione della ripresa del nuovo anno scolastico in cui sarebbe auspicabile che sin dall'inizio ci siano docenti in tutte le classi, al fine di dare stabilità e continuità all'insegnamento, aspetti fondamentali dell'azione formativa, soprattutto in tempi difficili come quelli che prevedibilmente dovremo affrontare in autunno.
Pertanto vorrei raccogliere e fare mia la richiesta dei sindacati, di tanta parte del Parlamento e delle migliaia di precari, che faranno domanda entro il 3 luglio per il concorso riservato, a che la selezione avvenga per titoli e non per prove d'esame. Questa scelta infatti, data la ristrettezza dei tempi, le difficoltà logistiche dovute alla crisi sanitaria in atto e le necessarie procedure, non consentirebbe in alcun modo di avere i nuovi titolari per l'inizio del nuovo anno scolastico, generando un notevole disagio nel mondo della scuola.
Del resto lo Stato si è comunque servito per anni di questi docenti. Senza di essi infatti la scuola non avrebbe potuto funzionare e molti istituti, soprattutto al Nord, non avendo docenti disponibili, avrebbero dovuto respingere le iscrizioni o comporre classi da 50 alunni. Voglio precisare che da sempre sostengo il valore del merito, ma non credo che questo venga salvaguardato da prove d'esame che prevedono semplicemente un quiz. Non è certo questo il criterio giusto per giudicare la preparazione di docenti che ormai da tempo hanno acquisito competenze insegnando quotidianamente nelle classi del nostro Paese.
Anche in passato si sono tenuti concorsi per titoli e non certo in tempo di Covid, dunque non si comprende perché in questa terribile emergenza sanitaria per la quale non sappiamo nemmeno come dovrà organizzarsi la scuola per garantire il distanziamento sociale, non si possa procedere allo stesso modo, tenuto conto che anche in altri campi sono state assunte unità senza concorso data l'eccezionalità del tempo che attraversiamo. Le chiedo pertanto, Signora Ministro, di voler tenere in debita considerazione le istanze che le ho sottoposto, al fine di garantire alle famiglie italiane, già tanto provate, un avvio ordinato e regolare del prossimo anno scolastico».
«Gent. ma Signora Ministro, intanto mi permetta di esprimere il mio apprezzamento a lei e a tutti i docenti per come la Scuola italiana sta affrontando le limitazioni all'insegnamento che la crisi in atto ha dolorosamente imposto.
La didattica a distanza sta funzionando efficacemente, aprendo anche strade nuove ai percorsi formativi che potranno comunque essere sempre più sperimentate in futuro. Mi preme altresì sottoporre alla sua attenzione la questione della ripresa del nuovo anno scolastico in cui sarebbe auspicabile che sin dall'inizio ci siano docenti in tutte le classi, al fine di dare stabilità e continuità all'insegnamento, aspetti fondamentali dell'azione formativa, soprattutto in tempi difficili come quelli che prevedibilmente dovremo affrontare in autunno.
Pertanto vorrei raccogliere e fare mia la richiesta dei sindacati, di tanta parte del Parlamento e delle migliaia di precari, che faranno domanda entro il 3 luglio per il concorso riservato, a che la selezione avvenga per titoli e non per prove d'esame. Questa scelta infatti, data la ristrettezza dei tempi, le difficoltà logistiche dovute alla crisi sanitaria in atto e le necessarie procedure, non consentirebbe in alcun modo di avere i nuovi titolari per l'inizio del nuovo anno scolastico, generando un notevole disagio nel mondo della scuola.
Del resto lo Stato si è comunque servito per anni di questi docenti. Senza di essi infatti la scuola non avrebbe potuto funzionare e molti istituti, soprattutto al Nord, non avendo docenti disponibili, avrebbero dovuto respingere le iscrizioni o comporre classi da 50 alunni. Voglio precisare che da sempre sostengo il valore del merito, ma non credo che questo venga salvaguardato da prove d'esame che prevedono semplicemente un quiz. Non è certo questo il criterio giusto per giudicare la preparazione di docenti che ormai da tempo hanno acquisito competenze insegnando quotidianamente nelle classi del nostro Paese.
Anche in passato si sono tenuti concorsi per titoli e non certo in tempo di Covid, dunque non si comprende perché in questa terribile emergenza sanitaria per la quale non sappiamo nemmeno come dovrà organizzarsi la scuola per garantire il distanziamento sociale, non si possa procedere allo stesso modo, tenuto conto che anche in altri campi sono state assunte unità senza concorso data l'eccezionalità del tempo che attraversiamo. Le chiedo pertanto, Signora Ministro, di voler tenere in debita considerazione le istanze che le ho sottoposto, al fine di garantire alle famiglie italiane, già tanto provate, un avvio ordinato e regolare del prossimo anno scolastico».