Ambiente
Comuni Ricicloni 2023: la nota di Di Terlizzi
"Una bruttissima figura ottenuta grazie al modus operandi di un’amministrazione” il commento della portavoce della Lega sulla classifica di Legambiente
Ruvo - martedì 16 gennaio 2024
9.20
Durante la terza giornata dell'Eco-Forum 2023, Legambiente ha presentato i risultati della 30esima edizione di Comuni Ricicloni. Si tratta di uno storico dossier di Legambiente che fa il punto, premiando i risultati più virtuosi, sull'impegno degli italiani e delle singole comunità nella raccolta differenziata per un corretto smaltimento dei rifiuti.
Principale obiettivo è implementare quantitativamente e qualitativamente la raccolta differenziata nel Paese, primo passo verso il riciclo e l'economia circolare.
Per quanto riguarda la Puglia, sebbene sia una delle regioni relegata alla parte bassa della classifica nazionale quanto a percentuale di raccolta differenziata con una media del 58,6% molte realtà locali hanno colto l'importanza di questo impegno e lavorano incessantemente per migliorare i dati di raccolta e a ridurre i conferimenti di indifferenziato. Ma non per quanto riguarda Ruvo di Puglia, i cui dati, stando al report 2023, sono incompleti.
Con una sferzante nota, di seguito riportata integralmente, Alessia Di Terlizzi, esponente di Lega Salvini Premier, commenta i dati diffusi:
«Legambiente ha ufficializzato i comuni "ricicloni" che si sono distinti per aver ottenuto i risultati migliori nella raccolta differenziata.E indovinate un po'? Ruvo di Puglia appare non classificata, inserita nell'elenco di quei comuni che non hanno ottemperato alla pubblicazione completa dei dati sulla raccolta dei rifiuti. Una bruttissima figura ottenuta grazie al modus operandi di un'amministrazione che pubblicamente si dichiara attenta all'ambiente, ma nei fatti dimostra l'esatto contrario. Quali motivi si nascondono dietro la scelta di questa mancata trasparenza? Ricordiamo che favorire la differenziazione dei rifiuti era uno degli obiettivi su cui si basó l'introduzione della raccolta "porta a porta" nel 2015, insieme all'abbattimento del costo della Tari. Quindi non uno, bensì due obiettivi disattesi che dimostrano ancora una volta il fallimento di una visione di centro-sinistra lontana dalla realtà e dai cittadini ruvesi.
E a breve, in seguito alle note dichiarazioni di illegittimità espresse dal Consiglio di Stato riguardo alcune operazioni messe in atto da Ager e Regione Puglia, è previsto un incremento della TARI fino al 50%. Qualcuno ha il coraggio di spiegare cosa si nasconde dietro queste nefandezze visto che graveranno sulle tasche di tutti i cittadini, in un periodo già molto difficile per le famiglie? Ma soprattutto, quando questa compagine di malgoverno finirà di predicare bene e razzolare male assumendosi le responsabilità di certe scelte a discapito dei cittadini?»
Principale obiettivo è implementare quantitativamente e qualitativamente la raccolta differenziata nel Paese, primo passo verso il riciclo e l'economia circolare.
Per quanto riguarda la Puglia, sebbene sia una delle regioni relegata alla parte bassa della classifica nazionale quanto a percentuale di raccolta differenziata con una media del 58,6% molte realtà locali hanno colto l'importanza di questo impegno e lavorano incessantemente per migliorare i dati di raccolta e a ridurre i conferimenti di indifferenziato. Ma non per quanto riguarda Ruvo di Puglia, i cui dati, stando al report 2023, sono incompleti.
Con una sferzante nota, di seguito riportata integralmente, Alessia Di Terlizzi, esponente di Lega Salvini Premier, commenta i dati diffusi:
«Legambiente ha ufficializzato i comuni "ricicloni" che si sono distinti per aver ottenuto i risultati migliori nella raccolta differenziata.E indovinate un po'? Ruvo di Puglia appare non classificata, inserita nell'elenco di quei comuni che non hanno ottemperato alla pubblicazione completa dei dati sulla raccolta dei rifiuti. Una bruttissima figura ottenuta grazie al modus operandi di un'amministrazione che pubblicamente si dichiara attenta all'ambiente, ma nei fatti dimostra l'esatto contrario. Quali motivi si nascondono dietro la scelta di questa mancata trasparenza? Ricordiamo che favorire la differenziazione dei rifiuti era uno degli obiettivi su cui si basó l'introduzione della raccolta "porta a porta" nel 2015, insieme all'abbattimento del costo della Tari. Quindi non uno, bensì due obiettivi disattesi che dimostrano ancora una volta il fallimento di una visione di centro-sinistra lontana dalla realtà e dai cittadini ruvesi.
E a breve, in seguito alle note dichiarazioni di illegittimità espresse dal Consiglio di Stato riguardo alcune operazioni messe in atto da Ager e Regione Puglia, è previsto un incremento della TARI fino al 50%. Qualcuno ha il coraggio di spiegare cosa si nasconde dietro queste nefandezze visto che graveranno sulle tasche di tutti i cittadini, in un periodo già molto difficile per le famiglie? Ma soprattutto, quando questa compagine di malgoverno finirà di predicare bene e razzolare male assumendosi le responsabilità di certe scelte a discapito dei cittadini?»