Vita di città
Cleto Bucci e il ritratto di un eroe dimenticato: Vincenzo Testini tra coraggio e impegno civile
Una riflessione sulla storia del Foreign Fighter ruvese al seguito di Garibaldi
Ruvo - venerdì 28 giugno 2024
9.06
L'opera di Cleto Bucci, storico locale di Ruvo di Puglia, "Vincenzo Testini. Un foreign fighter ruvese al seguito di Garibaldi", edito dall'Università della Terza Età "N. Cassano" di Ruvo di Puglia, è un viaggio profondo e accurato nella vita di uno degli eroi dimenticati della storia ruvese e, più in generale, nella società pugliese della seconda metà dell'Ottocento.
Attraverso le parole del giovane Vincenzo Testini, tratte dalle corrispondenze pubblicate su "L'Italia Agricola" nel 1876, emerge un ritratto spietato delle condizioni economiche, morali e intellettuali di Ruvo di Puglia nella seconda metà dell'Ottocento. Testini, con uno sguardo crudo e implacabile, non si limita a denunciare le problematiche di una comunità segnata dalla povertà e dalla disperazione, ma scava nelle radici culturali e sociali che perpetuano tale stato di abbandono.
Descrive una realtà dove la ruota degli esposti, istituita per prevenire gli infanticidi, si trasforma in un simbolo di degrado etico e non risparmia critiche alle istituzioni religiose, descrivendo un contesto in cui la morale civile è soffocata da un'ortodossia confessionale che rende gli individui schiavi di rituali vuoti e superstizioni. Le descrizioni delle feste religiose, trasformate in baccanali pagani, e delle aste pubbliche per il diritto di portare le statue dei santi, rivelano un tessuto sociale impregnato di pratiche che perpetuano l'ignoranza e l'alienazione.
La disamina impietosa di Testini include anche la condizione delle scuole e delle istituzioni educative, dipinte come entità moribonde, prive di sostegno finanziario e d'interesse pubblico. La Banda musicale e la Casina di Ruvo, che dovrebbero essere strumenti di progresso culturale, sono invece rappresentate come focolai di dispute e di inconcludenza.
La biografia di Vincenzo Testini, che Bucci ricostruisce con meticolosità, ci rivela un personaggio dalle molteplici sfaccettature: studente brillante, fervente mazziniano, combattente garibaldino, socialista, scrittore e scienziato agrario. Nato a Ruvo di Puglia nel 1847, Testini è un esempio emblematico di come gli ideali risorgimentali abbiano potuto forgiare uomini di grande tempra e straordinario impegno civile.
Testini, arruolato a soli 19 anni tra le fila garibaldine, partecipò alle battaglie di Bezzecca e Digione, mettendo a repentaglio la propria vita per la causa della libertà. Le sue memorie, intrise di patriottismo e passione, offrono una testimonianza diretta delle difficoltà e delle speranze che animarono i giovani rivoluzionari dell'epoca.
Dopo le battaglie giovanili, Testini dedicò la sua vita all'istruzione e al miglioramento dell'agricoltura nella Reale Scuola Agraria di Macerata, dove contribuì significativamente alla diffusione delle conoscenze agronomiche e alla promozione di tecniche innovative.
Cleto Bucci, con questo lavoro, offre non solo un tributo a un grande uomo, ma anche una riflessione profonda sulle condizioni storiche e sociali del Mezzogiorno post-unitario. "Vincenzo Testini. Un foreign fighter ruvese al seguito di Garibaldi" è un libro che invita alla riflessione critica, illuminando aspetti oscuri e dimenticati della nostra storia. È una lettura indispensabile per chiunque desideri comprendere le radici profonde delle sfide che ancora oggi caratterizzano il nostro paese.
Bucci, con la sua abilità narrativa e la sua profonda conoscenza del contesto storico, riesce a restituire al lettore non solo la figura eroica di Vincenzo Testini, ma anche un affresco vivido e dettagliato di un'epoca travagliata, rendendo questo libro un contributo prezioso alla storiografia italiana.
Attraverso le parole del giovane Vincenzo Testini, tratte dalle corrispondenze pubblicate su "L'Italia Agricola" nel 1876, emerge un ritratto spietato delle condizioni economiche, morali e intellettuali di Ruvo di Puglia nella seconda metà dell'Ottocento. Testini, con uno sguardo crudo e implacabile, non si limita a denunciare le problematiche di una comunità segnata dalla povertà e dalla disperazione, ma scava nelle radici culturali e sociali che perpetuano tale stato di abbandono.
Descrive una realtà dove la ruota degli esposti, istituita per prevenire gli infanticidi, si trasforma in un simbolo di degrado etico e non risparmia critiche alle istituzioni religiose, descrivendo un contesto in cui la morale civile è soffocata da un'ortodossia confessionale che rende gli individui schiavi di rituali vuoti e superstizioni. Le descrizioni delle feste religiose, trasformate in baccanali pagani, e delle aste pubbliche per il diritto di portare le statue dei santi, rivelano un tessuto sociale impregnato di pratiche che perpetuano l'ignoranza e l'alienazione.
La disamina impietosa di Testini include anche la condizione delle scuole e delle istituzioni educative, dipinte come entità moribonde, prive di sostegno finanziario e d'interesse pubblico. La Banda musicale e la Casina di Ruvo, che dovrebbero essere strumenti di progresso culturale, sono invece rappresentate come focolai di dispute e di inconcludenza.
La biografia di Vincenzo Testini, che Bucci ricostruisce con meticolosità, ci rivela un personaggio dalle molteplici sfaccettature: studente brillante, fervente mazziniano, combattente garibaldino, socialista, scrittore e scienziato agrario. Nato a Ruvo di Puglia nel 1847, Testini è un esempio emblematico di come gli ideali risorgimentali abbiano potuto forgiare uomini di grande tempra e straordinario impegno civile.
Testini, arruolato a soli 19 anni tra le fila garibaldine, partecipò alle battaglie di Bezzecca e Digione, mettendo a repentaglio la propria vita per la causa della libertà. Le sue memorie, intrise di patriottismo e passione, offrono una testimonianza diretta delle difficoltà e delle speranze che animarono i giovani rivoluzionari dell'epoca.
Dopo le battaglie giovanili, Testini dedicò la sua vita all'istruzione e al miglioramento dell'agricoltura nella Reale Scuola Agraria di Macerata, dove contribuì significativamente alla diffusione delle conoscenze agronomiche e alla promozione di tecniche innovative.
Cleto Bucci, con questo lavoro, offre non solo un tributo a un grande uomo, ma anche una riflessione profonda sulle condizioni storiche e sociali del Mezzogiorno post-unitario. "Vincenzo Testini. Un foreign fighter ruvese al seguito di Garibaldi" è un libro che invita alla riflessione critica, illuminando aspetti oscuri e dimenticati della nostra storia. È una lettura indispensabile per chiunque desideri comprendere le radici profonde delle sfide che ancora oggi caratterizzano il nostro paese.
Bucci, con la sua abilità narrativa e la sua profonda conoscenza del contesto storico, riesce a restituire al lettore non solo la figura eroica di Vincenzo Testini, ma anche un affresco vivido e dettagliato di un'epoca travagliata, rendendo questo libro un contributo prezioso alla storiografia italiana.