Attualità
Cinque anni dal disastro ferroviario, Emiliano: "Non dimentichiamo"
Lopane e Di Bari: "Dovere del ricordo e dovere di cercare giustizia"
Ruvo - lunedì 12 luglio 2021
17.45
Oggi il nord barese è stretto nel ricordo del dolore che ha segnato per sempre intere comunità, di quel tragico incidente sulla tratta ferroviaria Andria-Corato che, al km 51, alle 11.06, ha spezzato la vita di 23 passeggeri, causato 52 feriti e strappato all'affetto delle famiglie e della comunità ruvese il 15enne Antonio Summo.
Mentre si celebrano i diversi momenti di commemorazione nella nostra città, anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano manifesta il suo ricordo di quanto accaduto il 12 luglio 2016 esprimendo vicinanza alle famiglie. "Sono passati cinque anni da quella drammatica mattina del 12 luglio 2016 in cui persero la vita 23 persone nel disastro ferroviario sulla tratta Andria-Corato. Il nostro cuore e i nostri pensieri sono rivolti alle vittime, alle loro famiglie, a chi è rimasto ferito e a tutti coloro che sono stati toccati da questa tragedia. Non dimentichiamo".
Al presidente regionale si aggiunge anche Gianfranco Lopane, presidente del gruppo consiliare 'CON Emiliano': "Sono trascorsi cinque anni da quella terribile tragedia che costò la vita a 23 persone e altre 51 ne portano i segni, fisici e morali. Quando il 12 luglio 2016, in una torrida giornata d'estate, due treni che viaggiavano sullo stesso binario si scontrarono nel tratto tra Andria e Corato, tutta la Puglia si fermò straziata dal dolore.
"La Ferrotramviaria e altri 17 imputati sono chiamati a rispondere ma, dopo cinque anni, quell'incidente - anche a causa del covid, di sostituzioni dei giudici e di vari spostamenti di sedi giudiziarie - non ha ancora colpevoli. Il rischio prescrizione è concreto, ma come ha detto la sorella di una delle vittime "il dolore non si prescrive mai". Il ricordo è un dovere, così come è un dovere fare di tutto per evitare che tragedie come quella si verifichino ancora. Il mio pensiero, in questo giorno, va alle famiglie delle vittime, ai sopravvissuti e a tutti coloro la cui vita è cambiata per sempre. Nell'attesa che si faccia luce sulle responsabilità, siamo al fianco di chi soffre e di tutta la comunità pugliese".
A sottolineare il dovere del ricordo e la necessità di chiarezza e giustizia anche la capogruppo del M5S Grazia Di Bari: "Sono trascorsi 5 anni dal disastro ferroviario fra Andria e Corato. Il dolore, lo sgomento e la paura sono sempre lì. Non c'è ancora la parola fine: è come se questa ferita non si rimarginasse mai. Il percorso lentissimo della giustizia è stato complicato dalla pandemia. I servizi ai pendolari sono ancora lacunosi. Le ragioni dell'incidente sono ancora tutte lì. I lavori per il raddoppio dei binari procedono, ma non sono ancora completati. Il sistema di controllo di marcia treno elettrico è stato allungato, ma dovrà essere calibrato sul completamento dei lavori; l'eliminazione dei passaggi a livello ci sarà ma non c'è ancora ufficialmente; i lavori proseguono molto lentamente e forse termineranno nel 2024. Forse torneremo a viaggiare normalmente a dieci anni dalla tragedia. È nostro dovere tenere vivo il ricordo delle 23 vittime e dare il massimo sostegno alle loro famiglie e alle 51 persone ferite, la cui vita da quel momento è cambiata per sempre. Non si può dimenticare una simile tragedia".
Mentre si celebrano i diversi momenti di commemorazione nella nostra città, anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano manifesta il suo ricordo di quanto accaduto il 12 luglio 2016 esprimendo vicinanza alle famiglie. "Sono passati cinque anni da quella drammatica mattina del 12 luglio 2016 in cui persero la vita 23 persone nel disastro ferroviario sulla tratta Andria-Corato. Il nostro cuore e i nostri pensieri sono rivolti alle vittime, alle loro famiglie, a chi è rimasto ferito e a tutti coloro che sono stati toccati da questa tragedia. Non dimentichiamo".
Al presidente regionale si aggiunge anche Gianfranco Lopane, presidente del gruppo consiliare 'CON Emiliano': "Sono trascorsi cinque anni da quella terribile tragedia che costò la vita a 23 persone e altre 51 ne portano i segni, fisici e morali. Quando il 12 luglio 2016, in una torrida giornata d'estate, due treni che viaggiavano sullo stesso binario si scontrarono nel tratto tra Andria e Corato, tutta la Puglia si fermò straziata dal dolore.
"La Ferrotramviaria e altri 17 imputati sono chiamati a rispondere ma, dopo cinque anni, quell'incidente - anche a causa del covid, di sostituzioni dei giudici e di vari spostamenti di sedi giudiziarie - non ha ancora colpevoli. Il rischio prescrizione è concreto, ma come ha detto la sorella di una delle vittime "il dolore non si prescrive mai". Il ricordo è un dovere, così come è un dovere fare di tutto per evitare che tragedie come quella si verifichino ancora. Il mio pensiero, in questo giorno, va alle famiglie delle vittime, ai sopravvissuti e a tutti coloro la cui vita è cambiata per sempre. Nell'attesa che si faccia luce sulle responsabilità, siamo al fianco di chi soffre e di tutta la comunità pugliese".
A sottolineare il dovere del ricordo e la necessità di chiarezza e giustizia anche la capogruppo del M5S Grazia Di Bari: "Sono trascorsi 5 anni dal disastro ferroviario fra Andria e Corato. Il dolore, lo sgomento e la paura sono sempre lì. Non c'è ancora la parola fine: è come se questa ferita non si rimarginasse mai. Il percorso lentissimo della giustizia è stato complicato dalla pandemia. I servizi ai pendolari sono ancora lacunosi. Le ragioni dell'incidente sono ancora tutte lì. I lavori per il raddoppio dei binari procedono, ma non sono ancora completati. Il sistema di controllo di marcia treno elettrico è stato allungato, ma dovrà essere calibrato sul completamento dei lavori; l'eliminazione dei passaggi a livello ci sarà ma non c'è ancora ufficialmente; i lavori proseguono molto lentamente e forse termineranno nel 2024. Forse torneremo a viaggiare normalmente a dieci anni dalla tragedia. È nostro dovere tenere vivo il ricordo delle 23 vittime e dare il massimo sostegno alle loro famiglie e alle 51 persone ferite, la cui vita da quel momento è cambiata per sempre. Non si può dimenticare una simile tragedia".