Territorio
Cinghiali, il grido di allarme di Confagricoltura: «Problema serio, istituzioni non rispondono»
Michele Lacenere, presidente Confagricoltura Bari chiede un piano di contenimento
Ruvo - venerdì 8 settembre 2017
"I cinghiali continuano a rappresentare un problema, serio, per il territorio e le istituzioni continuano a non dare risposte. Devo pensare, alla fine, che il problema non sono i selvatici ma le Istituzioni."
Questo il concetto espresso da Michele Lacenere, presidente di Confagricoltura Bari, che continua "Il suide è stato introdotto da scellerati che, giustificandola a fini venatori, hanno portato avanti l'operazione senza tenere conto della reale situazione offerta dal territorio agro silvo pastorale ovvero dalla presenza di colture sensibili e di aree protette, o in procinto di diventarlo, che avrebbero, come hanno, creato un polmone di crescita incontrollata della popolazione e, come logica conseguenza, avrebbero, come hanno, determinato un incremento esponenziale dei danni e dei rischi per le persone.
È di qualche giorno fa la notizia dell'attacco di un cinghiale all'operaio di una azienda agricola impegnato nelle operazioni colturali in un vigneto, ma oramai non fa più notizia il crescere del conteggio dei danni all'agricoltura causato dai branchi fuori controllo e il numero rilevante di incidenti stradali, anche mortali, causati dall'attraversamento di arterie ad alto e veloce scorrimento. Confagricoltura Bari chiede che venga messa a punto ed approvato, con urgenza, il piano di contenimento del numero dei cinghiali da applicarsi su tutto il territorio regionale. Finora solo il Parco dell'Alta Murgia, nel proprio areale, ha sviluppato un programma di contenimento che, a nostro avviso, risulta essere assolutamente insufficiente alle dimensioni del problema; pur riconoscendo, quindi, l'impegno profuso dall'Ente nella gestione del suide riteniamo che debbano essere valutate soluzioni d'impatto più diretto."
Intanto ieri, rispondendo ad una interrogazione del consigliere regionale Colonna, l'assessore Leo ha affermato: «Abbiamo già adottato il Regolamento per la caccia al cinghiale in forma collettiva, dopodiché abbiamo il Regolamento sugli ungulati che è all'attenzione. Poi seguirà quello specifico sul cinghiale».
«Interagiamo con gli Enti Parco interessati – ha aggiunto l'assessore - pur sapendo che, però, le competenze nostre terminano dove iniziano le loro. Faremo presto anche il regolamento, il terzo, sui cinghiali per il selecontrollo, seppur in presenza di alcune sentenze che in Liguria e da altre parti hanno un po' inficiato questi Regolamenti. Li guarderemo in Commissione dopo il passaggio propedeutico in Giunta».
Questo il concetto espresso da Michele Lacenere, presidente di Confagricoltura Bari, che continua "Il suide è stato introdotto da scellerati che, giustificandola a fini venatori, hanno portato avanti l'operazione senza tenere conto della reale situazione offerta dal territorio agro silvo pastorale ovvero dalla presenza di colture sensibili e di aree protette, o in procinto di diventarlo, che avrebbero, come hanno, creato un polmone di crescita incontrollata della popolazione e, come logica conseguenza, avrebbero, come hanno, determinato un incremento esponenziale dei danni e dei rischi per le persone.
È di qualche giorno fa la notizia dell'attacco di un cinghiale all'operaio di una azienda agricola impegnato nelle operazioni colturali in un vigneto, ma oramai non fa più notizia il crescere del conteggio dei danni all'agricoltura causato dai branchi fuori controllo e il numero rilevante di incidenti stradali, anche mortali, causati dall'attraversamento di arterie ad alto e veloce scorrimento. Confagricoltura Bari chiede che venga messa a punto ed approvato, con urgenza, il piano di contenimento del numero dei cinghiali da applicarsi su tutto il territorio regionale. Finora solo il Parco dell'Alta Murgia, nel proprio areale, ha sviluppato un programma di contenimento che, a nostro avviso, risulta essere assolutamente insufficiente alle dimensioni del problema; pur riconoscendo, quindi, l'impegno profuso dall'Ente nella gestione del suide riteniamo che debbano essere valutate soluzioni d'impatto più diretto."
Intanto ieri, rispondendo ad una interrogazione del consigliere regionale Colonna, l'assessore Leo ha affermato: «Abbiamo già adottato il Regolamento per la caccia al cinghiale in forma collettiva, dopodiché abbiamo il Regolamento sugli ungulati che è all'attenzione. Poi seguirà quello specifico sul cinghiale».
«Interagiamo con gli Enti Parco interessati – ha aggiunto l'assessore - pur sapendo che, però, le competenze nostre terminano dove iniziano le loro. Faremo presto anche il regolamento, il terzo, sui cinghiali per il selecontrollo, seppur in presenza di alcune sentenze che in Liguria e da altre parti hanno un po' inficiato questi Regolamenti. Li guarderemo in Commissione dopo il passaggio propedeutico in Giunta».