Politica
Chieco firma a favore di Draghi. Lia Caldarola: «I sindaci dovrebbero riflettere di più, rivorrei un po' di politica e un po' meno narcisismo»
RuvoViva ha chiesto a Lia Caldarola di argomentare la sua posizione
Ruvo - mercoledì 20 luglio 2022
0.12
Continuano a tenere banco le vicende politiche legate al Governo Draghi in bilico tra dimissioni annunciate e una continuità auspicata da tanti ma difficile nei fatti.
Quella di oggi si preannuncia come una giornata cruciale per le sorti di un eventuale governo bis guidato ancora dal banchiere più famoso d'Italia. Intanto però non mancano le ripercussioni a livello cittadino.
Ha fatto e fa discutere la scelta del sindaco di Ruvo di Puglia, Pasquale Chieco, di sottoscrivere il documento di sostegno a Draghi firmato da oltre mille sindaci di tutta Italia. Dopo i distinguo di Rifondazione Comunista che pure sostiene l'amministrazione Chieco, non è passata inosservata la riflessione amara che Lia Caldarola, consigliera comunale ed esponente storica della sinistra ruvese, ha affidato ai social: «I sindaci, prima di firmare appelli a nome delle collettività che hanno avuto il dovere di amministrare, dovrebbero riflettere, credo. Sono molto, molto, pessimista. Rivorrei un po' di politica e un po' meno narcisismo».
Parole nette che appaiono come un dito puntato proprio contro l'amico Ninni Chieco. RuvoViva ha chiesto a Lia Caldarola se le sue parole non fossero proprio riferite esplicitamente e direttamente al sindaco di Ruvo.
«No. Non era in particolare sul sindaco Chieco ma, per forza di cose, anche sul sindaco Chieco» è la risposta della Caldarola. «Soprattutto è sulla assordante assenza della politica. Come ho commentato sul post di Rifondazione comunista, mi pare che il problema non sia Draghi bis sì o no, ma Draghi bis per fare cosa. Quindi i sindaci, tutti, bene avrebbero fatto ad evitare gli "appelli" e ad introdurre, invece, concreti elementi politici, ossia di scelta».
Lei crede che il sindaco Chieco abbia peccato di narcisismo firmando quel documento? «Non è che Chieco in particolare abbia peccato di narcisismo. È che se non c'è la politica, cioè la democrazia, resta l'autoreferenzialità dei singoli. Peraltro, Chieco e tanti altri sono stati eletti anche con i voti di Rifondazione Comunista, dei 5S, di liste civiche dichiaratamente di sinistra come la mia. Non sarebbe stato il caso, in un momento così delicato e difficile per il Paese, ragionare un attimo di politica con la politica? Tutto qui. Mi dispiace che il mio post sia stato colto come uno spunto polemico "ad personam". Mi pare sia la prova che non c'è spazio, nella testa delle persone, per ragionamenti latamente critici. O di qui o di lì, o amico o nemico. Ma, converrà con me, l'evoluzione non ha mai funzionato così. I periodi di grave crisi funzionano così e questo deve molto preoccuparci».
Quella di oggi si preannuncia come una giornata cruciale per le sorti di un eventuale governo bis guidato ancora dal banchiere più famoso d'Italia. Intanto però non mancano le ripercussioni a livello cittadino.
Ha fatto e fa discutere la scelta del sindaco di Ruvo di Puglia, Pasquale Chieco, di sottoscrivere il documento di sostegno a Draghi firmato da oltre mille sindaci di tutta Italia. Dopo i distinguo di Rifondazione Comunista che pure sostiene l'amministrazione Chieco, non è passata inosservata la riflessione amara che Lia Caldarola, consigliera comunale ed esponente storica della sinistra ruvese, ha affidato ai social: «I sindaci, prima di firmare appelli a nome delle collettività che hanno avuto il dovere di amministrare, dovrebbero riflettere, credo. Sono molto, molto, pessimista. Rivorrei un po' di politica e un po' meno narcisismo».
Parole nette che appaiono come un dito puntato proprio contro l'amico Ninni Chieco. RuvoViva ha chiesto a Lia Caldarola se le sue parole non fossero proprio riferite esplicitamente e direttamente al sindaco di Ruvo.
«No. Non era in particolare sul sindaco Chieco ma, per forza di cose, anche sul sindaco Chieco» è la risposta della Caldarola. «Soprattutto è sulla assordante assenza della politica. Come ho commentato sul post di Rifondazione comunista, mi pare che il problema non sia Draghi bis sì o no, ma Draghi bis per fare cosa. Quindi i sindaci, tutti, bene avrebbero fatto ad evitare gli "appelli" e ad introdurre, invece, concreti elementi politici, ossia di scelta».
Lei crede che il sindaco Chieco abbia peccato di narcisismo firmando quel documento? «Non è che Chieco in particolare abbia peccato di narcisismo. È che se non c'è la politica, cioè la democrazia, resta l'autoreferenzialità dei singoli. Peraltro, Chieco e tanti altri sono stati eletti anche con i voti di Rifondazione Comunista, dei 5S, di liste civiche dichiaratamente di sinistra come la mia. Non sarebbe stato il caso, in un momento così delicato e difficile per il Paese, ragionare un attimo di politica con la politica? Tutto qui. Mi dispiace che il mio post sia stato colto come uno spunto polemico "ad personam". Mi pare sia la prova che non c'è spazio, nella testa delle persone, per ragionamenti latamente critici. O di qui o di lì, o amico o nemico. Ma, converrà con me, l'evoluzione non ha mai funzionato così. I periodi di grave crisi funzionano così e questo deve molto preoccuparci».