Politica
Chieco, gli altri cercano apparentamenti, noi abbiamo un progetto
«L’unico grande accordo è quello che faccio stasera con in cittadini»
Ruvo - domenica 12 giugno 2016
06.00
Una piazza gremita ed esultante accoglie il candidato sindaco Ninni Chieco e i quattro portavoce delle liste che l'hanno supportato in campagna elettorale. Al calar del sole di un sabato di metà giugno, centinaia di persone si sono raccolte ai piedi del palco in piazza Matteotti. La piazza dei comizi, la piazza che si apre ai piedi di palazzo Avitaja che accoglierà presto un nuovo governo cittadino.
I ringraziamenti sono d'obbligo. I ringraziamenti vanno agli elettori del PD, che con 2407 voti conferma il partito democratico come partito di maggioranza. Pina Picciarelli, segretaria del PD rimarca l'importanza della fiducia confermata alle persone che hanno esperienza, affiancate da persone nuove e giovani. I ringraziamenti ai cittadini di Ruvo arriva anche da Giuliano Chiarulli, attivista della lista sinistra ruvese. Carmela Montaruli della lista Ruvo Futura ringrazia per la possibilità data alla lista per cambiare e partecipare alla vita politica della città. Raffaele Tedone, movimento Schittulli, ventiseienne punta sui giovani.
Che bella piazza. E' così che esordisce Ninni Chieco. «Non abbiamo mai rivolto accuse, non abbiamo mai fatto insinuazioni. Abbiamo costruito. Noi siamo dei costruttori. Non ci piace distruggere. Distruggere è facile. E noi siamo bravi nel costruire. A destra non c'è una coesione, non c'è una visione. Non c'è un'identità, non c'è un progetto. Hanno puntato sulla quantità ma la città ha risposto ad un progetto. A quattro liste coese ognuna delle quali con una sua identità ben precisa. A destra c'è un disegno declinante, dove il 15% dei candidati non vota nemmeno se stessa e il 16% che esprime da uno a cinque voti. E' l'espressione di un'inaffidabilità dichiarata.
«Il giorno dopo le votazioni Antonello Paparella che fa?» chiede retoricamente Chieco «cerca apparentamenti, con Mariatiziana Rutigliani, con Vito Cantatore, quasi fossero sul mercato. Non c'è un progetto. Questa è un'idea politica perdente. Quando abbiamo analizzato i dati di una cosa eravamo certi: non avremmo mai chiesto accordi perché non siamo disponibili a scambiare nulla. E' un problema di coerenza e di continuità. Ci abbiamo messo l'anima in questo progetto. Non si può contaminare con accordicchi sotto banco. L'unico grande accordo è quello che faccio stasera con in cittadini, con voi! Questo non significa non guardare ai gruppi di sinistra che sono ben radicati nella nostra città. Questa attenzione la daremo. Chiederemo la partecipazione ma chiara e pulita. Senza accordi. Saranno i cittadini che premieranno il candidato di questa città.»
E inarrestabile continua: «Io sono un sindaco libero. Nessuno osa chiedere cose in cambio. La giunta sarà tecnica, a differenza di chi vuole l'assessorato politico. La scelta mira a dare spazio alla politica. Oltre alla politica dobbiamo essere capaci. Quando io immagino una giunta, questa deve fare tesoro delle professionalità della città. Noi dobbiamo essere aperti. Io mi devo poter fidare di tecnici per poter stare poco là dentro e molto in mezzo alla gente perché solo così abbiamo la vera percezione di come vanno le cose. In questa visione della città io voglio realizzare davvero una grande alleanza tra tutti i cittadini per un rilancio di questa città, superando le divisioni artificiose. Abbiamo bisogno di far diventare quella casa una casa trasparente dove tutti possano partecipare.
I ringraziamenti sono d'obbligo. I ringraziamenti vanno agli elettori del PD, che con 2407 voti conferma il partito democratico come partito di maggioranza. Pina Picciarelli, segretaria del PD rimarca l'importanza della fiducia confermata alle persone che hanno esperienza, affiancate da persone nuove e giovani. I ringraziamenti ai cittadini di Ruvo arriva anche da Giuliano Chiarulli, attivista della lista sinistra ruvese. Carmela Montaruli della lista Ruvo Futura ringrazia per la possibilità data alla lista per cambiare e partecipare alla vita politica della città. Raffaele Tedone, movimento Schittulli, ventiseienne punta sui giovani.
Che bella piazza. E' così che esordisce Ninni Chieco. «Non abbiamo mai rivolto accuse, non abbiamo mai fatto insinuazioni. Abbiamo costruito. Noi siamo dei costruttori. Non ci piace distruggere. Distruggere è facile. E noi siamo bravi nel costruire. A destra non c'è una coesione, non c'è una visione. Non c'è un'identità, non c'è un progetto. Hanno puntato sulla quantità ma la città ha risposto ad un progetto. A quattro liste coese ognuna delle quali con una sua identità ben precisa. A destra c'è un disegno declinante, dove il 15% dei candidati non vota nemmeno se stessa e il 16% che esprime da uno a cinque voti. E' l'espressione di un'inaffidabilità dichiarata.
«Il giorno dopo le votazioni Antonello Paparella che fa?» chiede retoricamente Chieco «cerca apparentamenti, con Mariatiziana Rutigliani, con Vito Cantatore, quasi fossero sul mercato. Non c'è un progetto. Questa è un'idea politica perdente. Quando abbiamo analizzato i dati di una cosa eravamo certi: non avremmo mai chiesto accordi perché non siamo disponibili a scambiare nulla. E' un problema di coerenza e di continuità. Ci abbiamo messo l'anima in questo progetto. Non si può contaminare con accordicchi sotto banco. L'unico grande accordo è quello che faccio stasera con in cittadini, con voi! Questo non significa non guardare ai gruppi di sinistra che sono ben radicati nella nostra città. Questa attenzione la daremo. Chiederemo la partecipazione ma chiara e pulita. Senza accordi. Saranno i cittadini che premieranno il candidato di questa città.»
E inarrestabile continua: «Io sono un sindaco libero. Nessuno osa chiedere cose in cambio. La giunta sarà tecnica, a differenza di chi vuole l'assessorato politico. La scelta mira a dare spazio alla politica. Oltre alla politica dobbiamo essere capaci. Quando io immagino una giunta, questa deve fare tesoro delle professionalità della città. Noi dobbiamo essere aperti. Io mi devo poter fidare di tecnici per poter stare poco là dentro e molto in mezzo alla gente perché solo così abbiamo la vera percezione di come vanno le cose. In questa visione della città io voglio realizzare davvero una grande alleanza tra tutti i cittadini per un rilancio di questa città, superando le divisioni artificiose. Abbiamo bisogno di far diventare quella casa una casa trasparente dove tutti possano partecipare.