Territorio
Campagna olearia, crollo del 50%
Sicolo: «Aiuti seri per fronteggiare le emergenze»
Ruvo - lunedì 15 ottobre 2018
11.43
Non sarà una campagna olearia semplice per gli olivicoltori italiani.
In base all'indagine eseguita dagli osservatori di mercato di Italia Olivicola nell'ultima settimana di settembre, infatti, emerge una previsione di produzione di poco superiore alle 215mila tonnellate di olio a livello nazionale, esattamente il 50% in meno rispetto alle quasi 430mila tonnellate dello scorso anno.
A incidere sulla campagna olivicola, certamente, le condizioni meteorologiche altalenanti con gelate, grandinate, bombe d'acqua e venti intensi che hanno prodotto danni considerevoli alle piante, tali da indurre alcune autorità locali a richiedere lo stato di calamità naturale nelle zone più colpite.
Tra le cause del dimezzamento della produzione non bisogna dimenticare emergenze fitosanitarie quali la xylella o gli attacchi di agenti parassitari, come la tignola o la mosca, agevolati da un'estate lunga, calda e umida.
Nel crollo della produzione pesano soprattutto le difficoltà riscontrate nelle due Regioni olivicole più importanti d'Italia, Puglia e Calabria.
In Puglia (-56% rispetto allo scorso anno) le zone più colpite dalle gelate sono state le provincie di Bari e Bat, soprattutto nell'entroterra che registra perdite anche superiori al 70%, mentre lungo la fascia costiera la produzione ha tenuto discretamente bene.
La Calabria (-70%) ha sofferto particolarmente gli attacchi degli agenti patogeni e l'estate ballerina, così come la Basilicata (-85%) che vedrà la propria produzione ridursi a poco più di 1000 tonnellate.
Sfiora il 40% di riduzione anche la Campania, mentre è negativa anche l'annata olearia nelle isole con la Sicilia in calo del 47% e la Sardegna che registra un -63% rispetto allo scorso anno.
Altalenante, invece, l'andamento nelle Regioni centrali: se la Toscana, infatti, in controtendenza rispetto al Sud, segna un +15% rispetto alla precedente campagna grazie al fatto che le piante risparmiate dal gelo presentano una produzione straordinaria che dovrebbe riuscire a compensare e le perdite, confermano il trend negativo Lazio (-29%), Umbria (-18%), Marche(-39%) e Abruzzo (-12%).
Andamento positivo, invece, per le Regioni del Nord grazie soprattutto al buon clima estivo registratosi in Veneto (+35%) e Lombardia (+30%).
«È un'annata difficile per il nostro settore per questo non sono più procrastinabili interventi seri, a partire da un nuovo Piano Olivicolo Nazionale, che consentano agli olivicoltori di aumentare la produzione e di far fronte in questo modo ai problemi stagionali che ogni anno registriamo», ha detto il Presidente di Italia Olivicola, Gennaro Sicolo.
In base all'indagine eseguita dagli osservatori di mercato di Italia Olivicola nell'ultima settimana di settembre, infatti, emerge una previsione di produzione di poco superiore alle 215mila tonnellate di olio a livello nazionale, esattamente il 50% in meno rispetto alle quasi 430mila tonnellate dello scorso anno.
A incidere sulla campagna olivicola, certamente, le condizioni meteorologiche altalenanti con gelate, grandinate, bombe d'acqua e venti intensi che hanno prodotto danni considerevoli alle piante, tali da indurre alcune autorità locali a richiedere lo stato di calamità naturale nelle zone più colpite.
Tra le cause del dimezzamento della produzione non bisogna dimenticare emergenze fitosanitarie quali la xylella o gli attacchi di agenti parassitari, come la tignola o la mosca, agevolati da un'estate lunga, calda e umida.
Nel crollo della produzione pesano soprattutto le difficoltà riscontrate nelle due Regioni olivicole più importanti d'Italia, Puglia e Calabria.
In Puglia (-56% rispetto allo scorso anno) le zone più colpite dalle gelate sono state le provincie di Bari e Bat, soprattutto nell'entroterra che registra perdite anche superiori al 70%, mentre lungo la fascia costiera la produzione ha tenuto discretamente bene.
La Calabria (-70%) ha sofferto particolarmente gli attacchi degli agenti patogeni e l'estate ballerina, così come la Basilicata (-85%) che vedrà la propria produzione ridursi a poco più di 1000 tonnellate.
Sfiora il 40% di riduzione anche la Campania, mentre è negativa anche l'annata olearia nelle isole con la Sicilia in calo del 47% e la Sardegna che registra un -63% rispetto allo scorso anno.
Altalenante, invece, l'andamento nelle Regioni centrali: se la Toscana, infatti, in controtendenza rispetto al Sud, segna un +15% rispetto alla precedente campagna grazie al fatto che le piante risparmiate dal gelo presentano una produzione straordinaria che dovrebbe riuscire a compensare e le perdite, confermano il trend negativo Lazio (-29%), Umbria (-18%), Marche(-39%) e Abruzzo (-12%).
Andamento positivo, invece, per le Regioni del Nord grazie soprattutto al buon clima estivo registratosi in Veneto (+35%) e Lombardia (+30%).
«È un'annata difficile per il nostro settore per questo non sono più procrastinabili interventi seri, a partire da un nuovo Piano Olivicolo Nazionale, che consentano agli olivicoltori di aumentare la produzione e di far fronte in questo modo ai problemi stagionali che ogni anno registriamo», ha detto il Presidente di Italia Olivicola, Gennaro Sicolo.