Politica
Bonus 110 su due casali fermato dagli uffici comunali, l'ira di Cantatore e Lorusso
Al centro della polemica un casale in contrada Correnti e la masseria Cervone
Ruvo - giovedì 28 luglio 2022
10.46
Il bonus 110 agita anche la politica ruvese. Tra gli argomenti in discussione nel corso della seduta di consiglio comunale convocata per venerdì 29 luglio ci sarà anche una interrogazione con risposta scritta riguardante proprio due interventi di recupero privati riguardanti un antico casale in contrada Correnti e la masseria Cervone, entrambe dislocate nell'agro di Ruvo di Puglia.
L'interrogazione è presentata dai consiglieri comunale Vito Cantatore (capogruppo consiliare di Alleanza Civica) e Luciano Lorusso. Al centro del contendere il famigerato "bonus 110%" che due cittadini proprietari avrebbero richiesto per il recupero delle loro proprietà. Le procedure però - stando a quanto si legge nell'interrogazione dei due consiglieri di minoranza - sarebbero state "stoppate" dagli uffici comunali.
L'intenzione dei cittadini proprietari, spiegano i due consiglieri, «era e continua ad essere quella di poterne effettuare il relativo "recupero" anche dal punto di vista funzionale, così da consentirne la fruizione ed evitare il persistere di situazioni di abbandono che le attanagliano, entrambe, ormai da decenni. Evidentemente si vuole che tali fattispecie edilizie, costituite da immobili anche semi-distrutti, continuino ad esistere senza considerare che il trascorrere di altri decenni, senza l'esecuzione di interventi di tipo conservativo, le portino all'integrale distruzione, così da cancellare la memoria» legata a questi casali/masserie.
Insomma, Cantatore e Lorusso criticano quella che definiscono «una evidente politica di rigetto delle pratiche di recupero di tali manufatti antichi sparsi nell'agro di Ruvo, con la conseguenza di perdere i finanziamenti previsti dalle Leggi dello Stato, con danno alla comunità atteso che i proprietari si attrezzeranno per fare ricorso agli organi competenti e con il rischio finale che tali costi ricadano poi sulla comunità ruvese».
L'interrogazione è presentata dai consiglieri comunale Vito Cantatore (capogruppo consiliare di Alleanza Civica) e Luciano Lorusso. Al centro del contendere il famigerato "bonus 110%" che due cittadini proprietari avrebbero richiesto per il recupero delle loro proprietà. Le procedure però - stando a quanto si legge nell'interrogazione dei due consiglieri di minoranza - sarebbero state "stoppate" dagli uffici comunali.
L'intenzione dei cittadini proprietari, spiegano i due consiglieri, «era e continua ad essere quella di poterne effettuare il relativo "recupero" anche dal punto di vista funzionale, così da consentirne la fruizione ed evitare il persistere di situazioni di abbandono che le attanagliano, entrambe, ormai da decenni. Evidentemente si vuole che tali fattispecie edilizie, costituite da immobili anche semi-distrutti, continuino ad esistere senza considerare che il trascorrere di altri decenni, senza l'esecuzione di interventi di tipo conservativo, le portino all'integrale distruzione, così da cancellare la memoria» legata a questi casali/masserie.
Insomma, Cantatore e Lorusso criticano quella che definiscono «una evidente politica di rigetto delle pratiche di recupero di tali manufatti antichi sparsi nell'agro di Ruvo, con la conseguenza di perdere i finanziamenti previsti dalle Leggi dello Stato, con danno alla comunità atteso che i proprietari si attrezzeranno per fare ricorso agli organi competenti e con il rischio finale che tali costi ricadano poi sulla comunità ruvese».