Politica
Bilanci 2012 e 2013 bocciati, la difesa imbarazzante di Ottombrini
L'amministrazione parla di "strumentalizzazioni", ma la verità è un'altra
Ruvo - mercoledì 1 giugno 2016
7.57
E va bene che siamo in campagna elettorale ed è tempo di mettere toppe qua e là. Ma la difesa mostrata dal sindaco Vito Ottombrini rispetto alla bocciatura da parte della corte dei conti dei bilanci 2012 e 2013 è qualcosa di imbarazzante. A volte, invece, il silenzio sarebbe più opportuno.
LA CORTE DEI CONTI BOCCIA: MANCATA LOTTA ALL'EVASIONE TRIBUTARIA, INSUFFICIENTE CAPACITA' DI RISCOSSIONE, INEFFICIENTE GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE
Il documento della corte dei conti è lungo venticinque pagine. Ed è una bocciatura senza riserve all'amministrazione di centrosinistra Ottombrini che ha confenzionato quei bilanci. Affermare che quelle criticità si conoscevano già da tempo, be' non è la risposta che un cittadino si aspetta da un sindaco e da una maggioranza eletti per risolvere i problemi. Altro che strumentalità.
Anche perchè i rilievi mossi dai magistrati della corte dei conti sono quantomeno imbarazzanti. Una volta esaminati i conti 2012-2013, la corte dei conti scopre qualcosa che non va. A maggio dell'anno scorso fa richiesta al sindaco Ottombrini e ai revisori dei conti, di ulteriori dati e informazioni. Ottombrini invia una documentazione integrativa. Che però non basta. "Esaminata la documentazione depositata -- scrive la corte dei conti -- il magistrato istruttore rilevava che non risultavano superate le seguenti criticità". E via con l'elenco dei nodi irrisolti: una situazione di "deficitarietà strutturale", disavanzi di competenza nel 2012 e 2013; differenza negativa nel prospetto flussi di cassa nel 2012; residui vetusti scarsamente movimentati; mancata lotta all'evasione tributaria; errata contabilizzazione di voci tra i servizi conto terzi, debiti fuori bilancio; inefficiente gestione del patrimonio immobiliare; gestione del servizio illuminazione lampade votive in assenza di contratto; criticità inerenti agli organismi partecipati.
Per esempio, a un certo punto si legge: "Dai dati trasmessi è emersa, per l'esercizio 2012, una differenza negativa nel prospetto flussi di cassa di 726 mila euro che rappresenta l'effetto più immediato dell'inefficiente arttività di recupero dell'evasione tributaria e, più in generale, dell'insufficiente capacità di riscossione". E questo è solo uno stralcio delle sonore bacchettate da parte della corte dei conti.
LE CRITICITA' NON SONO MAI STATE RISOLTE, E ORA IL TEMPO NON BASTA
Sicché, la corte dei conti fissa un'altra data per ricevere ulteriore documentazione. Il giorno è quello del 7 aprile 2016. Il 5 aprile il sindaco Vito Nicola Ottombrini, l'assessore al Bilancio Salvatore Di Rella, il segretario generale Maurizio Moscara e la dirigente dell'area programmazione economica Rosaria de Tommaso forniscono ulteriori chiarimenti. La corte dei conti ne prende atto, ma non basta dice. I magistrati ribadiscono a più riprese che le criticità restano tutte e che bisogna fare subito qualcosa.
La corte dei conti prescrive che il comune adotti ogni misura correttiva idonea a superare definitivamente le criticità rilevate. Dispone che copia della pronuncia datata (28 aprile 2016) sia trasmessa al presidente del consiglio comunale affinché ne dia comunicazione all'organo consiliare, al sindaco e all'organo di revisione dell'ente. Copia della deliberazione di presa d'atto della presente pronuncia da parte dell'ente dovrà pervenire alla sezione della corte dei conti entro il termine di 60 giorni. Entro lo stesso termine dovranno pervenire i provvedimenti adottati dal'ente in esecuzione della presente pronuncia, unitamente alla attestazione dell'avvenuto adempimento dell'obbligo di pubblicazione disposto dall'articolo.
Insomma, dissesto o non dissesto, le venticinque pagine della corte dei conti fotografano una gestione dei bilanci a dir poco allegra e un tempo quasi scaduto per porvi rimedio, qualcosa insomma che in un mondo normale dovrebbe spingere qualsiasi politico alle dimissioni immediate. Altro che strumentalità.
LA CORTE DEI CONTI BOCCIA: MANCATA LOTTA ALL'EVASIONE TRIBUTARIA, INSUFFICIENTE CAPACITA' DI RISCOSSIONE, INEFFICIENTE GESTIONE DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE
Il documento della corte dei conti è lungo venticinque pagine. Ed è una bocciatura senza riserve all'amministrazione di centrosinistra Ottombrini che ha confenzionato quei bilanci. Affermare che quelle criticità si conoscevano già da tempo, be' non è la risposta che un cittadino si aspetta da un sindaco e da una maggioranza eletti per risolvere i problemi. Altro che strumentalità.
Anche perchè i rilievi mossi dai magistrati della corte dei conti sono quantomeno imbarazzanti. Una volta esaminati i conti 2012-2013, la corte dei conti scopre qualcosa che non va. A maggio dell'anno scorso fa richiesta al sindaco Ottombrini e ai revisori dei conti, di ulteriori dati e informazioni. Ottombrini invia una documentazione integrativa. Che però non basta. "Esaminata la documentazione depositata -- scrive la corte dei conti -- il magistrato istruttore rilevava che non risultavano superate le seguenti criticità". E via con l'elenco dei nodi irrisolti: una situazione di "deficitarietà strutturale", disavanzi di competenza nel 2012 e 2013; differenza negativa nel prospetto flussi di cassa nel 2012; residui vetusti scarsamente movimentati; mancata lotta all'evasione tributaria; errata contabilizzazione di voci tra i servizi conto terzi, debiti fuori bilancio; inefficiente gestione del patrimonio immobiliare; gestione del servizio illuminazione lampade votive in assenza di contratto; criticità inerenti agli organismi partecipati.
Per esempio, a un certo punto si legge: "Dai dati trasmessi è emersa, per l'esercizio 2012, una differenza negativa nel prospetto flussi di cassa di 726 mila euro che rappresenta l'effetto più immediato dell'inefficiente arttività di recupero dell'evasione tributaria e, più in generale, dell'insufficiente capacità di riscossione". E questo è solo uno stralcio delle sonore bacchettate da parte della corte dei conti.
LE CRITICITA' NON SONO MAI STATE RISOLTE, E ORA IL TEMPO NON BASTA
Sicché, la corte dei conti fissa un'altra data per ricevere ulteriore documentazione. Il giorno è quello del 7 aprile 2016. Il 5 aprile il sindaco Vito Nicola Ottombrini, l'assessore al Bilancio Salvatore Di Rella, il segretario generale Maurizio Moscara e la dirigente dell'area programmazione economica Rosaria de Tommaso forniscono ulteriori chiarimenti. La corte dei conti ne prende atto, ma non basta dice. I magistrati ribadiscono a più riprese che le criticità restano tutte e che bisogna fare subito qualcosa.
La corte dei conti prescrive che il comune adotti ogni misura correttiva idonea a superare definitivamente le criticità rilevate. Dispone che copia della pronuncia datata (28 aprile 2016) sia trasmessa al presidente del consiglio comunale affinché ne dia comunicazione all'organo consiliare, al sindaco e all'organo di revisione dell'ente. Copia della deliberazione di presa d'atto della presente pronuncia da parte dell'ente dovrà pervenire alla sezione della corte dei conti entro il termine di 60 giorni. Entro lo stesso termine dovranno pervenire i provvedimenti adottati dal'ente in esecuzione della presente pronuncia, unitamente alla attestazione dell'avvenuto adempimento dell'obbligo di pubblicazione disposto dall'articolo.
Insomma, dissesto o non dissesto, le venticinque pagine della corte dei conti fotografano una gestione dei bilanci a dir poco allegra e un tempo quasi scaduto per porvi rimedio, qualcosa insomma che in un mondo normale dovrebbe spingere qualsiasi politico alle dimissioni immediate. Altro che strumentalità.