Vita di città
Atti di vandalismo presso la sede di Sinistra Ruvese
C'è la necessità di educare alla bellezza
Ruvo - domenica 23 aprile 2017
11.41
C'è stato un atto di vandalismo questa notte, ai danni delle fioriere della sede di Sinistra Ruvese. La sede che non ha ancora una targa, è stata danneggiata stanotte. A terra i vasi con i fiori.
L'opera apprezzatissima dai residenti del centro storico, dai turisti e dai passanti era una nota di colore, un simbolo della presenza attiva sul territorio e uno spunto dal quale partire.
Un silenzioso messaggio che racconta di quanto sia facile rendere le cose belle, senza un grande dispendio di denaro bensì con la cura per le piccole cose. Perchè da materiali di scarto alcuni volontari dell'associazione politica avevano tirato su un angolino degno d'orgoglio. Buttato giù da un gruppo di impavidi ignoranti.
Ma non c'è resa. Luciano Di Gioia fa sapere che i fiori sono torbsti a posto, sebbene "un po' spelacchiati".«Si può condannare l'atto, certo, ma è più importante educare alla bellezza, coltivare il bello»
Che non è un semplice modo di dire ma la riscoperta di un senso civico sopito in ciascuno di noi.
Le condanne durano poco. Riempiamo la città di fiori, non arrendiamoci per primi. Continuiamo a resistere e alla fine tutti, anche coloro che si divertono a demolire, capiranno che un fiore è decisamente più bello da coltivare che da strappare e gettare per terra.
L'opera apprezzatissima dai residenti del centro storico, dai turisti e dai passanti era una nota di colore, un simbolo della presenza attiva sul territorio e uno spunto dal quale partire.
Un silenzioso messaggio che racconta di quanto sia facile rendere le cose belle, senza un grande dispendio di denaro bensì con la cura per le piccole cose. Perchè da materiali di scarto alcuni volontari dell'associazione politica avevano tirato su un angolino degno d'orgoglio. Buttato giù da un gruppo di impavidi ignoranti.
Ma non c'è resa. Luciano Di Gioia fa sapere che i fiori sono torbsti a posto, sebbene "un po' spelacchiati".«Si può condannare l'atto, certo, ma è più importante educare alla bellezza, coltivare il bello»
Che non è un semplice modo di dire ma la riscoperta di un senso civico sopito in ciascuno di noi.
Le condanne durano poco. Riempiamo la città di fiori, non arrendiamoci per primi. Continuiamo a resistere e alla fine tutti, anche coloro che si divertono a demolire, capiranno che un fiore è decisamente più bello da coltivare che da strappare e gettare per terra.