
Speciale
Alla Comunità C.A.S.A. la benedizione del Mandorleto per perpetuare l'eredità di Don Tonino
Ruvo di Puglia celebra don Tonino Bello con un rito di speranza e rinascita
Ruvo - mercoledì 19 marzo 2025
Ieri, martedì 18 marzo, la Comunità C.A.S.A. don Tonino Bello di Ruvo di Puglia ha accolto un evento nel segno del vescovo di Molfetta, icona di pace, giustizia e servizio agli ultimi. La cerimonia ha saputo rievocare il carisma indelebile di un uomo che ha fatto della sua missione un'opera concreta di trasformazione sociale.
La Celebrazione Eucaristica, officiata da Sua Eccellenza Monsignor Domenico Cornacchia, Vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi ha aperto la giornata. Un'atmosfera carica di spiritualità e raccoglimento ha avvolto i presenti, tra cui fedeli, volontari e rappresentanti delle istituzioni, uniti dalla volontà di perpetuare i valori incarnati da don Tonino Bello. Le parole del vescovo hanno riecheggiato come un consiglio accorato a vivere il Vangelo nella concretezza della quotidianità, seguendo l'esempio di un pastore che ha sempre anteposto l'amore per l'umanità alle formalità del potere.
A suggellare questa intensa giornata, la benedizione del Mandorleto, un dono offerto dall'Associazione "Con don Tonino per la Solidarietà" di Molfetta. Durante la benedizione è stato piantato un mandorlo, simbolo di resistenza e rinnovamento, testimone della continuità del pensiero di don Tonino: una pianta che fiorisce anche nei momenti più ostili, dimostrando che la speranza può germogliare ovunque vi sia il coraggio di custodirla. Nel mentre, un coro ha intonato "L'Ala di Riserva", la bellissima poesia in musica scritta da don Tonino, creando un momento di intensa emozione.
Con il suo intreccio di fragilità e forza, il mandorlo rappresenta perfettamente l'anima di don Tonino, la sua tensione instancabile verso il prossimo e la sua fede incrollabile in un'umanità più giusta e solidale.
Erano presenti all'evento anche i sindaci dei quattro paesi della Diocesi, a testimonianza della forte adesione delle istituzioni al messaggio di don Tonino Bello.
L'evento si è rivelato una chiamata all'azione, un'esortazione a fare della propria vita un terreno fertile per il bene comune. Con la partecipazione attiva della cittadinanza e delle associazioni del territorio, in molti hanno dimostrato quanto sia viva l'eredità di don Tonino Bello e come il suo insegnamento continui a ispirare generazioni.
La Celebrazione Eucaristica, officiata da Sua Eccellenza Monsignor Domenico Cornacchia, Vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi ha aperto la giornata. Un'atmosfera carica di spiritualità e raccoglimento ha avvolto i presenti, tra cui fedeli, volontari e rappresentanti delle istituzioni, uniti dalla volontà di perpetuare i valori incarnati da don Tonino Bello. Le parole del vescovo hanno riecheggiato come un consiglio accorato a vivere il Vangelo nella concretezza della quotidianità, seguendo l'esempio di un pastore che ha sempre anteposto l'amore per l'umanità alle formalità del potere.
A suggellare questa intensa giornata, la benedizione del Mandorleto, un dono offerto dall'Associazione "Con don Tonino per la Solidarietà" di Molfetta. Durante la benedizione è stato piantato un mandorlo, simbolo di resistenza e rinnovamento, testimone della continuità del pensiero di don Tonino: una pianta che fiorisce anche nei momenti più ostili, dimostrando che la speranza può germogliare ovunque vi sia il coraggio di custodirla. Nel mentre, un coro ha intonato "L'Ala di Riserva", la bellissima poesia in musica scritta da don Tonino, creando un momento di intensa emozione.
Con il suo intreccio di fragilità e forza, il mandorlo rappresenta perfettamente l'anima di don Tonino, la sua tensione instancabile verso il prossimo e la sua fede incrollabile in un'umanità più giusta e solidale.
Erano presenti all'evento anche i sindaci dei quattro paesi della Diocesi, a testimonianza della forte adesione delle istituzioni al messaggio di don Tonino Bello.
L'evento si è rivelato una chiamata all'azione, un'esortazione a fare della propria vita un terreno fertile per il bene comune. Con la partecipazione attiva della cittadinanza e delle associazioni del territorio, in molti hanno dimostrato quanto sia viva l'eredità di don Tonino Bello e come il suo insegnamento continui a ispirare generazioni.