Eventi e cultura
A Ruvo di Puglia l'evocazione del vuoto con Vito de Leo e la poetica dell'assenza
Una serata letteraria tra introspezione esistenziale e rigenerazione simbolica
Ruvo - giovedì 9 gennaio 2025
Venerdì 10 gennaio, a Ruvo di Puglia alle 18:30, presso la libreria "L'Agorà" di Corso Cavour 46, il poeta terlizzese Vito de Leo presenterà la sua più recente fatica letteraria, "Troppo di niente e altri versi".
L'iniziativa, orchestrata con la collaborazione dell'Associazione Culturale "In Folio" e di altre prestigiose istituzioni locali, si pone come un appuntamento imperdibile per gli appassionati della poesia e della riflessione filosofica.
A impreziosire l'evento, il dialogo tra l'autore e due acuti interpreti della contemporaneità poetica, Elisabetta Stragapede e Pasquale Vitagliano, che accompagneranno i presenti in un percorso esplorativo tra i meandri del testo, valorizzandone le complesse stratificazioni semantiche e simboliche.
"Troppo di niente e altri versi" appare come un'opera dall'intenso spessore esistenziale, in cui la frammentazione dei versi rispecchia la precarietà del vivere contemporaneo. Nella prefazione, Luciana De Palma coglie con precisione il cuore pulsante della raccolta: un "viaggio solitario nel dolore, nel disincanto e nella brutalità" che si tramuta in un atto di svelamento dell'essenza dell'esistenza. De Leo, con una prosa spietatamente lucida, denuncia la perdita di umanità e l'afasia sentimentale e creativa del nostro tempo.
Lo stesso autore descrive la sua opera come "un canto di dolore per la perdita di umanità". Attraverso un linguaggio che rifugge ogni forma di artificiosità, l'autore esplora la crisi dei linguaggi, dove la parola si fa sterile, incapace di attraversare la vita, divenendo strumento di potere o vuoto riempitivo. Eppure, la raccolta non si esaurisce nella contemplazione del negativo; nella seconda sezione emerge una dimensione di speranza che suggerisce la possibilità di rinascita anche dal vuoto più profondo, un messaggio che si fa universale e necessario.
L'evento a Ruvo di Puglia è una nuova tappa di un percorso che lega indissolubilmente Vito de Leo al suo territorio d'origine. Nato a Terlizzi, De Leo è artista poliedrico, noto non solo come poeta ma anche come pittore. Ha partecipato a numerose esposizioni e concorsi di rilievo nazionale e internazionale, collaborando con figure di spicco del panorama artistico e letterario. La sua opera, intrisa di una forte identità locale, riesce tuttavia a trascendere i confini geografici, elevandosi a riflessione universale sull'umana condizione.
La serata del 10 gennaio è un invito per la città di Ruvo di Puglia di confrontarsi con una visione che chiama a riscoprire il potenziale rigenerativo della parola. Come afferma lo stesso de Leo, "la poesia è un mezzo per restituire senso alla parola e alla vita".
L'iniziativa, orchestrata con la collaborazione dell'Associazione Culturale "In Folio" e di altre prestigiose istituzioni locali, si pone come un appuntamento imperdibile per gli appassionati della poesia e della riflessione filosofica.
A impreziosire l'evento, il dialogo tra l'autore e due acuti interpreti della contemporaneità poetica, Elisabetta Stragapede e Pasquale Vitagliano, che accompagneranno i presenti in un percorso esplorativo tra i meandri del testo, valorizzandone le complesse stratificazioni semantiche e simboliche.
"Troppo di niente e altri versi" appare come un'opera dall'intenso spessore esistenziale, in cui la frammentazione dei versi rispecchia la precarietà del vivere contemporaneo. Nella prefazione, Luciana De Palma coglie con precisione il cuore pulsante della raccolta: un "viaggio solitario nel dolore, nel disincanto e nella brutalità" che si tramuta in un atto di svelamento dell'essenza dell'esistenza. De Leo, con una prosa spietatamente lucida, denuncia la perdita di umanità e l'afasia sentimentale e creativa del nostro tempo.
Lo stesso autore descrive la sua opera come "un canto di dolore per la perdita di umanità". Attraverso un linguaggio che rifugge ogni forma di artificiosità, l'autore esplora la crisi dei linguaggi, dove la parola si fa sterile, incapace di attraversare la vita, divenendo strumento di potere o vuoto riempitivo. Eppure, la raccolta non si esaurisce nella contemplazione del negativo; nella seconda sezione emerge una dimensione di speranza che suggerisce la possibilità di rinascita anche dal vuoto più profondo, un messaggio che si fa universale e necessario.
L'evento a Ruvo di Puglia è una nuova tappa di un percorso che lega indissolubilmente Vito de Leo al suo territorio d'origine. Nato a Terlizzi, De Leo è artista poliedrico, noto non solo come poeta ma anche come pittore. Ha partecipato a numerose esposizioni e concorsi di rilievo nazionale e internazionale, collaborando con figure di spicco del panorama artistico e letterario. La sua opera, intrisa di una forte identità locale, riesce tuttavia a trascendere i confini geografici, elevandosi a riflessione universale sull'umana condizione.
La serata del 10 gennaio è un invito per la città di Ruvo di Puglia di confrontarsi con una visione che chiama a riscoprire il potenziale rigenerativo della parola. Come afferma lo stesso de Leo, "la poesia è un mezzo per restituire senso alla parola e alla vita".