Cronaca
7 lavoratori in nero. Chiusa una fabbrica di calzature
Tra i dipendenti irregolari anche una 16enne. Per il titolare è scattata la denuncia
Ruvo - lunedì 25 luglio 2016
10.42
I Carabinieri della Stazione di Ruvo di Puglia ed il personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Bari, nei giorni scorsi hanno compiuto un delicato controllo all'interno di un noto tomaificio locale, tenuto da tempo sotto osservazione dalle forze dell'ordine, a causa di alcune anomalie notate durante i numerosi servizi di controllo del territorio.
Per tali ragioni è stato deciso di approfondire le verifiche, sfruttando le competenze del noto reparto specializzato dell'Arma. Già dal primo momento in cui gli operanti hanno messo piede all'interno della fabbrica, sono iniziate ad emerge numerose violazioni sulle più elementari norme in materia di tutela dei lavoratori e della loro salute sul posto di lavoro.
Gli accertamenti, infatti, hanno permesso di riscontrare la non idoneità delle vie di fuga in caso di emergenza, molte delle quali erano bloccate dalla presenza di materiale di vario tipo. Inoltre, è stato constatato che i dipendenti non erano informati sui rischi generali e specifici connessi alla loro attività lavorativa e dei conseguenti rischi sanitari che ne derivano.
Ciò che però ha portato alla sospensione cautelare dell'attività imprenditoriale è stata la presenza di ben 7 lavoratori in nero, tra cui una 16enne, senza alcuna documentazione riguardante i contratti di lavoro subordinato.
Oltre alla chiusura del capannone, per il titolare, è scattata una denuncia in stato di libertà, nonché il pagamento di sanzioni amministrative ed ammende, per un totale di circa 250mila euro.
Per tali ragioni è stato deciso di approfondire le verifiche, sfruttando le competenze del noto reparto specializzato dell'Arma. Già dal primo momento in cui gli operanti hanno messo piede all'interno della fabbrica, sono iniziate ad emerge numerose violazioni sulle più elementari norme in materia di tutela dei lavoratori e della loro salute sul posto di lavoro.
Gli accertamenti, infatti, hanno permesso di riscontrare la non idoneità delle vie di fuga in caso di emergenza, molte delle quali erano bloccate dalla presenza di materiale di vario tipo. Inoltre, è stato constatato che i dipendenti non erano informati sui rischi generali e specifici connessi alla loro attività lavorativa e dei conseguenti rischi sanitari che ne derivano.
Ciò che però ha portato alla sospensione cautelare dell'attività imprenditoriale è stata la presenza di ben 7 lavoratori in nero, tra cui una 16enne, senza alcuna documentazione riguardante i contratti di lavoro subordinato.
Oltre alla chiusura del capannone, per il titolare, è scattata una denuncia in stato di libertà, nonché il pagamento di sanzioni amministrative ed ammende, per un totale di circa 250mila euro.