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18 aprile 1993, il giorno del testamento di don Tonino Bello
Le ultime volontà del Vescovo. Sarebbe deceduto due giorni dopo
Ruvo - giovedì 18 aprile 2019
12.59
Il 20 aprile prossimo saranno ventisei gli anni trascorsi dalla morte di don Tonino Bello, indimenticato e indimenticabile Vescovo della Diocesi di Molfetta.
Eppure c'è una data di cui pochi sanno, ignorandone l'importanza. Era il 18 aprile 1993 e don Tonino firmava il suo testamento. Le ultime volontà. Precise, dettagliate, sempre con uno sguardo al prossimo.
«Ricordo tutti con gratitudine. Mi hanno riempito le mani di tanti mezzi e il cuore di tanto amore che ho cercato di distribuire a tutti. Ho voluto bene a tutti e sempre», scriveva.
E' con il testamento che don Tonino decide di far nascere un centro culturale per la promozione della gioventù nella casa di famiglia ad Alessano, chiedendone l'intitolazione alla amatissima madre e a se stesso. E' sempre con il testamento, ad esempio, che lascia la propria auto alla C.A.S.A. di accoglienza di Ruvo e la propria libreria al Seminario Vescovile di Molfetta.
Tra le ultime volontà anche la benedizione alla Diocesi di Molfetta, al Seminario Vescovile e a quello Regionale, oltre che ai luoghi nel profondo Salento nei quali era nato e si era formato.
Eppure c'è una data di cui pochi sanno, ignorandone l'importanza. Era il 18 aprile 1993 e don Tonino firmava il suo testamento. Le ultime volontà. Precise, dettagliate, sempre con uno sguardo al prossimo.
«Ricordo tutti con gratitudine. Mi hanno riempito le mani di tanti mezzi e il cuore di tanto amore che ho cercato di distribuire a tutti. Ho voluto bene a tutti e sempre», scriveva.
E' con il testamento che don Tonino decide di far nascere un centro culturale per la promozione della gioventù nella casa di famiglia ad Alessano, chiedendone l'intitolazione alla amatissima madre e a se stesso. E' sempre con il testamento, ad esempio, che lascia la propria auto alla C.A.S.A. di accoglienza di Ruvo e la propria libreria al Seminario Vescovile di Molfetta.
Tra le ultime volontà anche la benedizione alla Diocesi di Molfetta, al Seminario Vescovile e a quello Regionale, oltre che ai luoghi nel profondo Salento nei quali era nato e si era formato.