Il Cammino di Don Tonino, segno di rinascita
Una riflessione dopo una delle giornate di Estate in periferia organizzata da AC di Ruvo
martedì 14 luglio 2020
iReport
Una riflessione di Mario De Astis, presidente parrocchiale AC S.Domenico di Ruvo di Puglia dopo la giornata di cammino sui passi di Don Tonino Bello da Ruvo a Sovereto, dello scorso sabato 10 luglio, promossa dal Coordinamenti cittadino di AC, per giovanissimi e giovani.
"Io vorrei innanzitutto ringraziare di cuore Chiara, Rocco e Francesco e attraverso voi consiglieri ringrazio tutti i responsabili giovani e chiunque ha permesso la realizzazione del percorso di oggi. Immagino la fatica nel conciliare i tanti impegni di studio o di lavoro, ma al tempo stesso si percepisce tutto l'impegno e la volontà di donarci questa bella esperienza.
Il cammino l'ho vissuto anche come piccolo segno di rinascita dopo un lungo tempo in cui non abbiamo potuto abitare gli spazi. In generale l'esperienza del cammino la promuovo sempre per una serie di motivi: intanto è l'occasione di mettersi in gioco, uscendo dalla propria zona di sicurezza; costa fatica, ti prova (il sole oggi batteva forte) ma ciò aiuta a riscoprire cosa è davvero essenziale e bello; il cammino ti "costringe" a prenderti del tempo per ascoltarti (cosa rara in questi tempi); il cammino è bello perché non si è soli, ma si hanno compagni di viaggio con cui condividere il percorso.
Non puoi andare al tuo passo, ma al passo del gruppo. Questo ti ricorda di staccare lo sguardo su se stessi, ma rivolgere l'attenzione a chi rimane indietro, chi è in difficoltà.
Ci siamo spostati in periferia fisicamente, ma anche interiormente. Ognuno ha dovuto percorrere le strade della propria periferia interiore. Una periferia che va abitata, che diventi punto di relazione e incontro."
Mario De Astis, presidente parrocchiale AC S.Domenico – Ruvo di Puglia
"Io vorrei innanzitutto ringraziare di cuore Chiara, Rocco e Francesco e attraverso voi consiglieri ringrazio tutti i responsabili giovani e chiunque ha permesso la realizzazione del percorso di oggi. Immagino la fatica nel conciliare i tanti impegni di studio o di lavoro, ma al tempo stesso si percepisce tutto l'impegno e la volontà di donarci questa bella esperienza.
Il cammino l'ho vissuto anche come piccolo segno di rinascita dopo un lungo tempo in cui non abbiamo potuto abitare gli spazi. In generale l'esperienza del cammino la promuovo sempre per una serie di motivi: intanto è l'occasione di mettersi in gioco, uscendo dalla propria zona di sicurezza; costa fatica, ti prova (il sole oggi batteva forte) ma ciò aiuta a riscoprire cosa è davvero essenziale e bello; il cammino ti "costringe" a prenderti del tempo per ascoltarti (cosa rara in questi tempi); il cammino è bello perché non si è soli, ma si hanno compagni di viaggio con cui condividere il percorso.
Non puoi andare al tuo passo, ma al passo del gruppo. Questo ti ricorda di staccare lo sguardo su se stessi, ma rivolgere l'attenzione a chi rimane indietro, chi è in difficoltà.
Ci siamo spostati in periferia fisicamente, ma anche interiormente. Ognuno ha dovuto percorrere le strade della propria periferia interiore. Una periferia che va abitata, che diventi punto di relazione e incontro."
Mario De Astis, presidente parrocchiale AC S.Domenico – Ruvo di Puglia