La lacrime del ruvese Giuseppe Rutigliani: lascia Aquile Molfetta dopo aver scritto la storia
«Arrivederci, perché non sarà mai un addio, Famiglia Aquile, la mia permanenza qui è terminata, in maniera consensuale chiaramente»
mercoledì 29 giugno 2022
9.02
Molfetta s'inchina e saluta Giuseppe Rutigliani, ruvese, che lascia la panchina delle Aquile Molfetta compagine di calcio a 5 portata a vincere tutto dalla Serie C fino alla Serie A2.
Rutigliani lascia una squadra vincente che quest'anno, dopo le cento panchine con la maglia biancorossa, ha raggiunto la storica salvezza in A2. La società molfettese ha espresso «gratitudine e grande riconoscenza» al tecnico di Ruvo per «gli storici traguardi raggiunti».
Rutigliani, commosso, saluta così la sua squadra: «Arrivederci, perché non sarà mai un addio, Famiglia Aquile, la mia permanenza qui è terminata, in maniera consensuale chiaramente: non mi dirò e non vi dirò di non piangere, perché non tutte le lacrime sono un male. Un quinquennio di esperienza sportiva-umano-sociale nel cui arco temporale si sono susseguite emozioni talmente forti da farci commuovere, gioire, festeggiare, piangere, abbracciare e rimanere col fiato sospeso».
«Il club vuole ringraziare Giuseppe per l'impegno profuso, per l'attaccamento mostrato alla maglia e per l'ottimo lavoro svolto per cinque anni come timoniere delle Aquile Molfetta, augurandogli le migliori fortune personali e professionali. Le porte del PalaPaoli saranno sempre aperte per lui».
«Giuseppe Rutigliani ha dato tanto alle Aquile Molfetta, una persona vera che ha portato sacrificio e mentalità per la crescita della nostra società, resterà nella storia del club per essere il più vincente sino ad ora ed i trofei in bacheca parlano chiaro», sottolinea il presidente Donato de Giglio. «Ha mostrato al pubblico molfettese, a tutti noi e al futsal nazionale le sue qualità umane e tecniche, è stata davvero una stagione indescrivibile anche per la sua professionalità. Gli auguriamo il meglio per il prosieguo e Molfetta sarà sempre casa sua"
Rutigliani lascia una squadra vincente che quest'anno, dopo le cento panchine con la maglia biancorossa, ha raggiunto la storica salvezza in A2. La società molfettese ha espresso «gratitudine e grande riconoscenza» al tecnico di Ruvo per «gli storici traguardi raggiunti».
Rutigliani, commosso, saluta così la sua squadra: «Arrivederci, perché non sarà mai un addio, Famiglia Aquile, la mia permanenza qui è terminata, in maniera consensuale chiaramente: non mi dirò e non vi dirò di non piangere, perché non tutte le lacrime sono un male. Un quinquennio di esperienza sportiva-umano-sociale nel cui arco temporale si sono susseguite emozioni talmente forti da farci commuovere, gioire, festeggiare, piangere, abbracciare e rimanere col fiato sospeso».
«Il club vuole ringraziare Giuseppe per l'impegno profuso, per l'attaccamento mostrato alla maglia e per l'ottimo lavoro svolto per cinque anni come timoniere delle Aquile Molfetta, augurandogli le migliori fortune personali e professionali. Le porte del PalaPaoli saranno sempre aperte per lui».
«Giuseppe Rutigliani ha dato tanto alle Aquile Molfetta, una persona vera che ha portato sacrificio e mentalità per la crescita della nostra società, resterà nella storia del club per essere il più vincente sino ad ora ed i trofei in bacheca parlano chiaro», sottolinea il presidente Donato de Giglio. «Ha mostrato al pubblico molfettese, a tutti noi e al futsal nazionale le sue qualità umane e tecniche, è stata davvero una stagione indescrivibile anche per la sua professionalità. Gli auguriamo il meglio per il prosieguo e Molfetta sarà sempre casa sua"