Volge al termine la stagione concertistica degli Amici della Musica
Un anno ricco di concerti legati dal fil rouge della buona musica e della valorizzazione dei talenti locali
lunedì 13 giugno 2016
7.09
Una stagione sicuramente soddisfacente quella che si è chiusa sabato 11 giugno, per l'associazione "Amici della Musica".
Un anno ricco di interessantissimi concerti legati dal fil rouge della buona musica, della collaborazione e della valorizzazione dei talenti musicali locali (e non solo), che hanno permesso di sperimentare al massimo tutte le potenzialità che l'associazione ha dal punto di vista delle formazioni musicali possibili.
«Abbiamo aperto con un concerto collaterale alla premiazione di un concorso letterario con tema principale l'acqua, il mare, - è scritto nel comunicato stampa dell'associazione ruvese - ed è toccato alla numerosissima Orchestra di Fiati rompere il ghiaccio occupando la scena dell'anno 2015, anche lui volto al termine.
Il 2016 è stato l'anno degli ospiti e delle novità perché il podio della direzione, da sempre affidato al maestro Vincenzo Anselmi, è stato di volta in volta ceduto a nuovi direttori: a gennaio è toccato al maestro Donato Semeraro dirigere l'Ensemble di Ottoni; a febbraio è stato nostro ospite il maestro Marco Grasso in occasione del recital dell'Ensemble di legni, a marzo ha fatto la sua prima comparsa ufficiale l'Orchestra Sinfonica, per l'occasione diretta dai giovani promettenti maestri ruvesi Giuseppe Barile e Mimma Campanale.
Poi abbiamo proseguito cedendo il posto nuovamente all'Ensemble di Fiati con il maestro Anselmi. Novità di quest'anno è stata la collaborazione con l'associazione "Terra Gialla" nell'ambito del Festival "Wanda Landowska", con una serata dedicata ai recital dei solisti giovani talenti dell'Associazione, che si sono esibiti con brani che hanno fatto spiccare le loro capacità con lo strumento, accompagnati al pianoforte dal M° Barile.
Vasto il repertorio eseguito, dai brani classici a quelli moderni e contemporanei, in scritture originali o trascrizioni e arrangiamenti per le varie formazioni dai vari maestri che si sono avvicendati.
Quest'anno è per noi rimarchevole anche per l'acquisizione di una sede operativa, un modo per mantenere i rapporti con la cittadinanza e il territorio stesso, per essere presenti ben oltre le occasioni dei concerti e riuscire a costruire qualcosa di più grande partendo proprio da lì.
Un iniziale tentativo (che sta dando comunque i suoi risultati) di coinvolgimento della cittadinanza è stato messo in atto per la definizione dei concerti, e nello specifico del repertorio, della prossima stagione, infatti il pubblico ha la possibilità di suggerire i brani che vorrebbe ascoltare.
Ma attenzione a parte merita il concerto di chiusura con l'Ensemble d'Archi e il maestro Antonio Amenduni come solista, espressione più alta dell'attività dell'Associazione. Punto d'arrivo del percorso musicale di questa stagione, nato dalla genuina voglia di stare insieme, di collaborare e crescere con la musica. Il flautista ruvese ha suonato nelle più importanti sale da concerto del mondo e con orchestre e direttori di prestigio.
È stato un onore per tutti ospitarlo per ascoltare alcuni dei bellissimi e numerosissimi brani tratti dal suo repertorio espressamente virtuosistico.
Doverosi gli interventi finali: quello del prof. Boccaccio, presidente dell'associazione, che ha rivolto i suoi ringraziamenti per quanti hanno lavorato instancabilmente mossi dalla vera passione, e quello di Rocco Lauciello, presidente dell'associazione "Pro Loco", che ha consegnato una targa al maestro Amenduni in segno di riconoscimento da parte della città in quanto ruvese ambasciatore della cultura musicale nel mondo.
Il virtuoso del flauto ha fortemente desiderato coinvolgere tutti i flautisti ruvesi, piccoli e grandi, per "una grande festa" - così come lui stessa l'ha definita - e suonare tutti insieme uno dei più famosi brani per flauto, "Il pastore svizzero", accompagnati ancora una volta dalle note dell'Ensemble d'Archi "Amici della Musica".
Strabiliante l'effetto musicale e senza dubbio l'impatto visivo che il riuscitissimo e apprezzatissimo esperimento ha avuto, e che sicuramente è stato solo una 'prova' per qualcosa che è destinata a crescere negli anni.
Il nostro intero lavoro è stato possibile grazie a tutti i soci, ai musicisti, ai nostri sponsor e grazie al pubblico numeroso che ci ha sempre seguito!!! Per questo non finiremo mai di esprimere il nostro grazie, ma abbiamo deciso di farlo - concludono - mettendoci subito a lavoro: vi diamo perciò appuntamento alla prossima stagione concertistica!».
Un anno ricco di interessantissimi concerti legati dal fil rouge della buona musica, della collaborazione e della valorizzazione dei talenti musicali locali (e non solo), che hanno permesso di sperimentare al massimo tutte le potenzialità che l'associazione ha dal punto di vista delle formazioni musicali possibili.
«Abbiamo aperto con un concerto collaterale alla premiazione di un concorso letterario con tema principale l'acqua, il mare, - è scritto nel comunicato stampa dell'associazione ruvese - ed è toccato alla numerosissima Orchestra di Fiati rompere il ghiaccio occupando la scena dell'anno 2015, anche lui volto al termine.
Il 2016 è stato l'anno degli ospiti e delle novità perché il podio della direzione, da sempre affidato al maestro Vincenzo Anselmi, è stato di volta in volta ceduto a nuovi direttori: a gennaio è toccato al maestro Donato Semeraro dirigere l'Ensemble di Ottoni; a febbraio è stato nostro ospite il maestro Marco Grasso in occasione del recital dell'Ensemble di legni, a marzo ha fatto la sua prima comparsa ufficiale l'Orchestra Sinfonica, per l'occasione diretta dai giovani promettenti maestri ruvesi Giuseppe Barile e Mimma Campanale.
Poi abbiamo proseguito cedendo il posto nuovamente all'Ensemble di Fiati con il maestro Anselmi. Novità di quest'anno è stata la collaborazione con l'associazione "Terra Gialla" nell'ambito del Festival "Wanda Landowska", con una serata dedicata ai recital dei solisti giovani talenti dell'Associazione, che si sono esibiti con brani che hanno fatto spiccare le loro capacità con lo strumento, accompagnati al pianoforte dal M° Barile.
Vasto il repertorio eseguito, dai brani classici a quelli moderni e contemporanei, in scritture originali o trascrizioni e arrangiamenti per le varie formazioni dai vari maestri che si sono avvicendati.
Quest'anno è per noi rimarchevole anche per l'acquisizione di una sede operativa, un modo per mantenere i rapporti con la cittadinanza e il territorio stesso, per essere presenti ben oltre le occasioni dei concerti e riuscire a costruire qualcosa di più grande partendo proprio da lì.
Un iniziale tentativo (che sta dando comunque i suoi risultati) di coinvolgimento della cittadinanza è stato messo in atto per la definizione dei concerti, e nello specifico del repertorio, della prossima stagione, infatti il pubblico ha la possibilità di suggerire i brani che vorrebbe ascoltare.
Ma attenzione a parte merita il concerto di chiusura con l'Ensemble d'Archi e il maestro Antonio Amenduni come solista, espressione più alta dell'attività dell'Associazione. Punto d'arrivo del percorso musicale di questa stagione, nato dalla genuina voglia di stare insieme, di collaborare e crescere con la musica. Il flautista ruvese ha suonato nelle più importanti sale da concerto del mondo e con orchestre e direttori di prestigio.
È stato un onore per tutti ospitarlo per ascoltare alcuni dei bellissimi e numerosissimi brani tratti dal suo repertorio espressamente virtuosistico.
Doverosi gli interventi finali: quello del prof. Boccaccio, presidente dell'associazione, che ha rivolto i suoi ringraziamenti per quanti hanno lavorato instancabilmente mossi dalla vera passione, e quello di Rocco Lauciello, presidente dell'associazione "Pro Loco", che ha consegnato una targa al maestro Amenduni in segno di riconoscimento da parte della città in quanto ruvese ambasciatore della cultura musicale nel mondo.
Il virtuoso del flauto ha fortemente desiderato coinvolgere tutti i flautisti ruvesi, piccoli e grandi, per "una grande festa" - così come lui stessa l'ha definita - e suonare tutti insieme uno dei più famosi brani per flauto, "Il pastore svizzero", accompagnati ancora una volta dalle note dell'Ensemble d'Archi "Amici della Musica".
Strabiliante l'effetto musicale e senza dubbio l'impatto visivo che il riuscitissimo e apprezzatissimo esperimento ha avuto, e che sicuramente è stato solo una 'prova' per qualcosa che è destinata a crescere negli anni.
Il nostro intero lavoro è stato possibile grazie a tutti i soci, ai musicisti, ai nostri sponsor e grazie al pubblico numeroso che ci ha sempre seguito!!! Per questo non finiremo mai di esprimere il nostro grazie, ma abbiamo deciso di farlo - concludono - mettendoci subito a lavoro: vi diamo perciò appuntamento alla prossima stagione concertistica!».