Violenza domestica, giovedì un incontro sul tema
Assessore Filograno: "Il progetto ha l'obiettivo di innescare un cambiamento culturale"
giovedì 23 febbraio 2017
17.33
Si terrà giovedì 2 marzo, alle ore 17.00, presso la sala conferenze di Palazzo Caputi, in via Via Alcide de Gasperi, 26, a Ruvo di Puglia, la "tappa" ruvese del primo ciclo di incontri dedicati al tema della violenza domestica previsti nell'ambito di "Fenice", il programma promosso dall'Ambito Territoriale di Corato - Ruvo di Puglia - Terlizzi, e realizzato dal CAV (Centro Antiviolenza) "RiscoprirSi...".
Il progetto, finanziato con fondi regionali e dello stesso Ambito, prevede in questa prima fase, tre incontri, uno in ognuno dei tre comuni del raggruppamento, e in particolare: lunedì 27 febbraio a Corato, giovedì 2 marzo a di Ruvo e lunedì 6 marzo a Terlizzi.
Gli incontri sono rivolti ad associazioni, parrocchie, operatori sociali e culturali del territorio, e hanno lo scopo di presentare i servizi offerti dal CAV e avviare un percorso culturale ed etico di condivisione di linguaggi, metodi e contenuti in grado di produrre una rete di supporto e protezione nei confronti delle vittime di violenza.
Questi incontri sono il primo tassello di un progetto più vasto finalizzato al coinvolgimento attivo di tutti i soggetti, istituzionali e non, a vario titolo coinvolti nei processi di tutela delle vittime e di prevenzione della violenza di genere.
«Già in conclusione dei tre intensi giorni di iniziative che a Ruvo abbiamo dedicato alla giornata internazionale contro la violenza domestica nel 2016 – ricorda la vicesindaco con delega alle politiche sociali, Monica Montaruli - assieme all'assessore alla cultura Monica Filograno, ci eravamo impegnate a mantenere sempre viva l'attenzione sul tema, a prescindere dalle ricorrenze annuali, nella convinzione che la gravità e la capillarità del fenomeno, diffuso nel tessuto sociale del nostro territorio richiami tutti, e in primis chi rappresenta la collettività, ad azioni di contrasto, tutela e prevenzione realmente efficaci.
L'intero sistema dei servizi socio-assistenziali e sanitari deve adottare un approccio integrato e condiviso, aperto anche alle forze dell'ordine, alla magistratura, agli organi di tutela minorile.
Il Progetto Fenice ha il duplice obiettivo di costruire questo approccio multidisciplinare e di innescare un cambiamento culturale in grado di superare quegli stereotipi di genere che, ancora oggi, nelle relazioni informali e, spesso anche istituzionali, creano le basi per rapporti caratterizzati dalla mancanza di ascolto e di riconoscimento dell'alterità.»
Il progetto, finanziato con fondi regionali e dello stesso Ambito, prevede in questa prima fase, tre incontri, uno in ognuno dei tre comuni del raggruppamento, e in particolare: lunedì 27 febbraio a Corato, giovedì 2 marzo a di Ruvo e lunedì 6 marzo a Terlizzi.
Gli incontri sono rivolti ad associazioni, parrocchie, operatori sociali e culturali del territorio, e hanno lo scopo di presentare i servizi offerti dal CAV e avviare un percorso culturale ed etico di condivisione di linguaggi, metodi e contenuti in grado di produrre una rete di supporto e protezione nei confronti delle vittime di violenza.
Questi incontri sono il primo tassello di un progetto più vasto finalizzato al coinvolgimento attivo di tutti i soggetti, istituzionali e non, a vario titolo coinvolti nei processi di tutela delle vittime e di prevenzione della violenza di genere.
«Già in conclusione dei tre intensi giorni di iniziative che a Ruvo abbiamo dedicato alla giornata internazionale contro la violenza domestica nel 2016 – ricorda la vicesindaco con delega alle politiche sociali, Monica Montaruli - assieme all'assessore alla cultura Monica Filograno, ci eravamo impegnate a mantenere sempre viva l'attenzione sul tema, a prescindere dalle ricorrenze annuali, nella convinzione che la gravità e la capillarità del fenomeno, diffuso nel tessuto sociale del nostro territorio richiami tutti, e in primis chi rappresenta la collettività, ad azioni di contrasto, tutela e prevenzione realmente efficaci.
L'intero sistema dei servizi socio-assistenziali e sanitari deve adottare un approccio integrato e condiviso, aperto anche alle forze dell'ordine, alla magistratura, agli organi di tutela minorile.
Il Progetto Fenice ha il duplice obiettivo di costruire questo approccio multidisciplinare e di innescare un cambiamento culturale in grado di superare quegli stereotipi di genere che, ancora oggi, nelle relazioni informali e, spesso anche istituzionali, creano le basi per rapporti caratterizzati dalla mancanza di ascolto e di riconoscimento dell'alterità.»