Un’opera monumentale rinasce: la magia del presepe settecentesco di Sant'Angelo – LE FOTO
Oltre dieci volontari riportano in vita l’opera tradizionale, ampliata e arricchita
lunedì 11 novembre 2024
7.18
È iniziato già da alcuni giorni l'allestimento del tradizionale presepe settecentesco di Sant'Angelo, che quest'anno si arricchisce di novità.
Giovani e adulti della comunità parrocchiale, sotto la guida di Don Ignazio Gadaleta, stanno lavorando con impegno per dar vita a un'opera di grande bellezza e significato. Il parroco, con Francesco Zaza e Pasquale Lorusso, due giovani volontari, ci raccontano l'entusiasmo che anima questo progetto, portato avanti con passione e dedizione.
L'allestimento di quest'anno ha coinvolto oltre dieci persone, impegnate nella creazione della scenografia, nell'installazione degli impianti di illuminazione e nella costruzione della struttura fisica. Il presepe, di dimensioni notevolmente ampliate rispetto agli anni precedenti, occupa tutto il lato sinistro del tempio, donando alla navata un'atmosfera speciale e avvolgente. Ogni dettaglio è stato curato minuziosamente, dai paesaggi agli sfondi, per offrire ai visitatori un'esperienza suggestiva e immersiva.
Il progetto di allestimento è stato accompagnato da importanti interventi di restauro che hanno interessato alcune delle figure del presepe, tra cui la Natività. Dal restauro sono emersi dettagli sorprendenti: sul collo di alcune figure sono stati trovati nomi incisi, a probabile testimonianza delle persone che hanno donato queste opere secoli fa. La tradizione napoletana della lavorazione dei pupi è evidente nei materiali usati: teste e mani in terracotta sono innestate su corpi in paglia e filo metallico, una tecnica che conserva la delicatezza e l'artigianalità originarie. Per facilitare la manutenzione, alcuni personaggi sono stati poi trasferiti su nuovi corpi in cartapesta, fedeli all'estetica storica ma più resistenti alle vicissitudini contemporanee.
Quest'anno, grazie all'impegno dei volontari, è stato possibile recuperare alcune figure storiche, trasferite in altri luoghi intorno agli anni Cinquanta, tra cui i magnifici tre Re Magi. Con i loro abiti decorati e i dromedari su cui sono posti, rappresentano un autentico gioiello del presepe. Tuttavia, il loro stato di conservazione richiede interventi di restauro significativi, motivo per cui è stata avviata una raccolta fondi che rimarrà aperta per consentire alla comunità di partecipare alla preservazione di questo patrimonio.
Il presepe sarà inaugurato e benedetto il 1° dicembre, per poi rimanere aperto al pubblico fino al 3 febbraio, giorno di San Biagio, in piena sintonia con le tradizioni ruvesi. Durante questo periodo, la comunità e i visitatori potranno ammirare l'opera, apprezzare l'arte e la storia che conserva, e contribuire alla sua cura attraverso le donazioni per il restauro.
Quest'allestimento prova come un simbolo di fede e tradizione è un importante progetto di comunità, in cui l'amore per l'arte, la storia e la spiritualità si intrecciano, dando vita a un autentico capolavoro da custodire e contemplare.
Giovani e adulti della comunità parrocchiale, sotto la guida di Don Ignazio Gadaleta, stanno lavorando con impegno per dar vita a un'opera di grande bellezza e significato. Il parroco, con Francesco Zaza e Pasquale Lorusso, due giovani volontari, ci raccontano l'entusiasmo che anima questo progetto, portato avanti con passione e dedizione.
L'allestimento di quest'anno ha coinvolto oltre dieci persone, impegnate nella creazione della scenografia, nell'installazione degli impianti di illuminazione e nella costruzione della struttura fisica. Il presepe, di dimensioni notevolmente ampliate rispetto agli anni precedenti, occupa tutto il lato sinistro del tempio, donando alla navata un'atmosfera speciale e avvolgente. Ogni dettaglio è stato curato minuziosamente, dai paesaggi agli sfondi, per offrire ai visitatori un'esperienza suggestiva e immersiva.
Il progetto di allestimento è stato accompagnato da importanti interventi di restauro che hanno interessato alcune delle figure del presepe, tra cui la Natività. Dal restauro sono emersi dettagli sorprendenti: sul collo di alcune figure sono stati trovati nomi incisi, a probabile testimonianza delle persone che hanno donato queste opere secoli fa. La tradizione napoletana della lavorazione dei pupi è evidente nei materiali usati: teste e mani in terracotta sono innestate su corpi in paglia e filo metallico, una tecnica che conserva la delicatezza e l'artigianalità originarie. Per facilitare la manutenzione, alcuni personaggi sono stati poi trasferiti su nuovi corpi in cartapesta, fedeli all'estetica storica ma più resistenti alle vicissitudini contemporanee.
Quest'anno, grazie all'impegno dei volontari, è stato possibile recuperare alcune figure storiche, trasferite in altri luoghi intorno agli anni Cinquanta, tra cui i magnifici tre Re Magi. Con i loro abiti decorati e i dromedari su cui sono posti, rappresentano un autentico gioiello del presepe. Tuttavia, il loro stato di conservazione richiede interventi di restauro significativi, motivo per cui è stata avviata una raccolta fondi che rimarrà aperta per consentire alla comunità di partecipare alla preservazione di questo patrimonio.
Il presepe sarà inaugurato e benedetto il 1° dicembre, per poi rimanere aperto al pubblico fino al 3 febbraio, giorno di San Biagio, in piena sintonia con le tradizioni ruvesi. Durante questo periodo, la comunità e i visitatori potranno ammirare l'opera, apprezzare l'arte e la storia che conserva, e contribuire alla sua cura attraverso le donazioni per il restauro.
Quest'allestimento prova come un simbolo di fede e tradizione è un importante progetto di comunità, in cui l'amore per l'arte, la storia e la spiritualità si intrecciano, dando vita a un autentico capolavoro da custodire e contemplare.