Gli “Ospedali Riuniti” di Foggia firmano una convenzione con Itel di Ruvo

Diagnosi avanzata per tumori neuroendocrini

sabato 30 luglio 2016 8.54
Gli "Ospedali Riuniti" di Foggia da oggi hanno un'arma in più contro i tumori neuroendocrini, i cosiddetti NET.
E' la PET/TAC con Gallio 68, un radioisotopo la cui denominazione scientifica completa è 68Ga-DOTATOC. L'ospedale foggiano è il primo in Puglia a dotarsi di tale metodica diagnostica all'avanguardia. Il nuovo radiotracciante consente di individuare lesioni anche molto piccole e pertanto avrà un positivo impatto nella gestione dei tumori neuroendocrini, neoplasie rare che possono colpire vari organi: lo stomaco, l'intestino, il colon, il pancreas, il polmone. Una diagnosi precoce significa maggiore certezza di sopravvivenza.

Grazie ai Fondi europei erogati dalla Regione Puglia con il progetto "Cluster in Bioimaging", gli "OO.RR." hanno firmato una convenzione con ITEL, officina farmaceutica pugliese che fornisce radiotraccianti alle Medicine Nucleari della Puglia e di altre regioni limitrofe.
Senza costi per l'Azienda ospedaliero - universitaria, la ITEL metterà a disposizione strumentazione, materiali e personale della propria divisione Itelpharma. L'accordo prevede anche la formazione del personale tecnico ospedaliero, finalizzata alla futura produzione del radiotracciante in totale autonomia e in conformità alla Farmacopea Europea e alle Norme di Buona Preparazione dei radiofarmaci per Medicina Nucleare. Il primo paziente potrà essere sottoposto a PET/CT con Gallio 68 entro il 2016.

Il Presidente della ITEL, Leonardo Diaferia dichiara che «Siamo molto orgogliosi di poter mettere la nostra esperienza a servizio del territorio. Questa convenzione rappresenta un modello virtuoso di collaborazione pubblico-privato, perché consente nuove sinergie tra chi opera nel settore della sanità e soprattutto permette lo scambio di conoscenza scientifica e la diffusione di competenze di alto profilo.»

Il 68Ga-DOTATOC è un tracciante radioattivo. La sua emivita è di poco superiore a un'ora. Vale a dire che il suo potere radioattivo si dimezza dopo solo 68 minuti, ragione per la quale è fondamentale produrlo nello stesso luogo dove deve essere impiegato. Una volta iniettato attraverso una flebo, questo farmaco ha la capacità di legarsi a particolari strutture, chiamati 'recettori per la somatostatina' che si trovano sulla superficie del tumore. Da qui il radiofarmaco emette radiazioni, chiamate positroni. La macchina PET/CT registra queste radiazioni e le trasforma in immagini che localizzano la lesione.
I NET, dall'inglese Neuro-Endocrine Tumor, sono neoplasie rare (4- 5 casi ogni 100mila abitanti), quasi sempre a lenta crescita, curabili sia chirurgicamente sia attraverso la radioterapia recettoriale, ma finora difficilmente diagnosticabili. La loro incidenza nel mondo è crescita di cinque volte dal 1973 al 2004. I NET sono tumori pigri, ma in alcuni casi possono risultare anche aggressivi. Solo il 20% di essi è sintomatico. Questo comporta che spesso la loro scoperta sia casuale e l'età del paziente alla diagnosi sia diversa da quella dell'inizio biologico della neoplasia. Le terapie contro questi tumori sono efficaci, ma proprio perché la loro diagnosi è tutt'altro che semplice spesso vengono intraprese quando il tumore ha già sviluppato metastasi.

La Itel Telecomunicazioni srl, nota semplicemente come Itel, è un'azienda fondata nel 1982 a Ruvo di Puglia (BA). Tre gli attuali settori di business. Dal 2009 nell'officina farmaceutica Itelpharma produce radiofarmaci per la diagnostica PET, fornendo prodotti e servizi per la medicina nucleare, la radioprotezione e la microbiologia. L'attività storica dell'azienda è la progettazione e la realizzazione di tecnologie integrate per la diagnostica, la medicina nucleare e la radioterapia avanzata.. Il team R&S sta lavorando infatti ad Erha (Enhanced Radioteraphy with Hadrons), un sistema brevettato costituito da uno speciale acceleratore lineare di protoni, integrato con robot antropomorfi per il posizionamento dei pazienti e software per il dosaggio del trattamento terapeutico.L'obiettivo è la realizzazione di una protonterapia a basso impatto economico, strutturale e gestionale. Per maggiori informazioni, www.itelte.it