Truffe agli anziani, come difendersi: i consigli per non finire in trappola
Una piaga sempre più diffusa che si manifesta sotto varie forme. Le regole dei Carabinieri per non finire nel tranello
lunedì 20 maggio 2024
10.37
Nell'area metropolitana di Bari le truffe agli anziani sono un problema che torna ciclicamente. L'ultimo caso è stato sventato proprio da una nonna, brava a capire che quella telefonata di un finto parente - lo sconosciuto chiedeva denaro per evitare che un congiunto, dopo un incidente, finisca in carcere - aveva finalità losche.
«Sono tante le persone, soprattutto anziani - è scritto in una mail arrivata in redazione -, che in questi giorni stanno ricevendo chiamate da parte di sconosciuti: il metodo è quello di un bisogno immediato di denaro per rimediare ad un incidente in realtà mai avvenuto attraverso la voce di un sedicente avvocato o di un falso carabiniere. E, ovviamente, chi è scaltro riesce a sventare la truffa, altri invece, presi purtroppo dal panico del momento si lasciano convincere a dare i soldi».
«Con questo - è la premessa di chi ha inviato la segnalazione - non si vuole assolutamente creare allarmismo, ma soltanto prestare attenzione a chi telefona e a quello che dice per telefono. In alcune occasioni pure le coincidenze fanno la loro parte: se il figlio è in auto per lavoro o per piacere si viene presi dal panico, anche perché questi truffatori sono anche molto abili ad assecondare le domande che i malcapitati pongono, per esempio su eventuali altri familiari presenti in auto».
«Non contenti, poi, spesso richiamano facendo sentire la voce di una donna o di un uomo che chiama mamma o papà, quasi in una richiesta d'aiuto», termina la breve missiva. Ma come si ci protegge dal fenomeno? L'Arma dei Carabinieri ha diffuso un vademecum con le principali raccomandazioni. Quella principale è: contattare le forze dell'ordine.Come difendersi
«Sono tante le persone, soprattutto anziani - è scritto in una mail arrivata in redazione -, che in questi giorni stanno ricevendo chiamate da parte di sconosciuti: il metodo è quello di un bisogno immediato di denaro per rimediare ad un incidente in realtà mai avvenuto attraverso la voce di un sedicente avvocato o di un falso carabiniere. E, ovviamente, chi è scaltro riesce a sventare la truffa, altri invece, presi purtroppo dal panico del momento si lasciano convincere a dare i soldi».
«Con questo - è la premessa di chi ha inviato la segnalazione - non si vuole assolutamente creare allarmismo, ma soltanto prestare attenzione a chi telefona e a quello che dice per telefono. In alcune occasioni pure le coincidenze fanno la loro parte: se il figlio è in auto per lavoro o per piacere si viene presi dal panico, anche perché questi truffatori sono anche molto abili ad assecondare le domande che i malcapitati pongono, per esempio su eventuali altri familiari presenti in auto».
«Non contenti, poi, spesso richiamano facendo sentire la voce di una donna o di un uomo che chiama mamma o papà, quasi in una richiesta d'aiuto», termina la breve missiva. Ma come si ci protegge dal fenomeno? L'Arma dei Carabinieri ha diffuso un vademecum con le principali raccomandazioni. Quella principale è: contattare le forze dell'ordine.
Come difendersi
I consigli dell'Arma per tutelarsi da truffe e raggiri
- Attenzione a...
Prima di tutto, allora, tenete presente che occasioni, iniziative, offerte, all'apparenza assai vantaggiose, se veramente tali vengono presentate con chiarezza e si è sempre in grado di controllarle: non sarà un incontro occasionale a proporvele. È facile invece che si tratti di una truffa. - Diffidate dalle apparenze
Apparenza distinta, sorriso cordiale, massima disponibilità, gli "amici" truffatori si presentano con un aspetto tranquillizzante. L'ideale per conquistare la vostra simpatia. E per introdurvisi abilmente in casa, pronti ad appropriarsi di denaro e gioielli. - Non aprite quella porta
Cominciamo col dire che il cancello e il portone non si aprono agli sconosciuti. Tanto meno la porta di casa. Controllate il visitatore dallo spioncino, e ricorrete comunque alla catenella se aprire vi appare necessario. Già, ma in quali casi è veramente necessario? Un funzionario del Comune o delle Poste, un incaricato dell'Inps o dell'Inail, un tecnico del gas o della luce non si presenta a casa vostra senza preavviso. E non compete a lui la riscossione di bollette, il controllo dei pagamenti, magari con rimborsi a vostro vantaggio. - Mai in contanti
Tutt'altro discorso per i venditori porta a porta, che da esibire non hanno altro che il rivoluzionario e/o economicissimo elettrodomestico, la storica enciclopedia, o una serie di "ottimi prodotti alimentari". Se proprio non siete disposti a rinunciarci, nessun pagamento in contanti. - Il tesserino non basta
Di visite, quando si è in casa, se ne possono ricevere tante. Ma non certo quelle degli impiegati di banca, i cui servizi vengono offerti solo presso gli sportelli, per corrispondenza, con carte di credito e online. Particolare attenzione, poi, a chi dice di far parte di enti benefici o religiosi, che, in modo assolutamente più credibile, preavvisano con messaggi nella bucadelle lettere e di prassi non inviano volontari nelle abitazioni. - Nessuna confidenza al telefono....
Operando in linea, i truffatori possono procedere indisturbati. Attenzione allora a qualsiasi inattesa opportunità vi venga proposta "per appuntamento". E tenete presente che Inps, Inail e le Asl non ricorrono al telefono se devono effettuare controlli o risolvere questioni amministrative. Niente conversazioni, e confidenze, con persone che vi hanno contattato "per sbaglio": non di rado si tratta di malintenzionati che mirano a carpire utilissime informazioni su di voi. La più classica delle truffe al telefono? La chiamata di sedicenti avvocati che chiedono urgentemente denaro per un vostro familiare in difficoltà: un incaricato verrà da voi a prelevarlo, magari disposto ad accompagnarvi al bancomat. Non pagate in nessun caso. Piuttosto rivolgetevi ad una persona di fiducia. - Attenti ai bambini!
Il nipotino non va mai mandato da solo ad aprire il portone o la porta di casa: non avrebbe problemi ad accogliere chiunque, senza distinzione tra "buoni" e "cattivi". - Un buon vicinato
Proprio per non rinunciare alle proprie abitudini e ai propri interessi, insomma, giunti ad un certo momento della vita alcune precauzioni in più, a partire da quelle che vi abbiamo indicato, è bene prenderle. Certo, non tutti in casa possono permettersi la porta blindata, il dispositivo antifurto o la cassaforte. Ma può essere fondamentale, ad esempio, un buon rapporto di vicinato.