Tariffe acqua impazzite, l'allarme degli agricoltori
Per Coldiretti le tariffe sono passate da 0,25 a 1,45 euro euro al metro cubo
venerdì 12 maggio 2023
6.27
Tariffe impazzite in Puglia con costi dell'acqua che passano da 0,25€ al metro cubo fino a schizzare a 1,45€ al metro cubo, creando gravi e dannose disparità sul territorio, per cui serve una stretta per la gestione dell'acqua e della bonifica dei consorzi commissariati. E' quanto denuncia Coldiretti Puglia, che in una lettera al presidente della Regione Michele Emiliano, all'assessore all'Agricoltura Donato Pentassuglia e al Commissario Straordinario dei Consorzi di Bonifica Alfredo Borzillo, stigmatizza la disparità di trattamento con l'imposizione di tariffe che cambiano diametralmente a seconda dei territori.
"Emblematico il caso di costi applicati dal consorzio di bonifica Terre d'Apulia – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - che applica la tariffa 0,33 €/mc per il solo sub-comprensorio Destra Ofanto "al fine di rendere competitive le produzioni agricole", mentre lo stesso consorzio impone 1,45 Euro/mc per il sub-comprensorio Litorale Barese. Bene per le imprese del sub-comprensorio Destra Ofanto, per la maggior parte dedite prevalentemente alla frutticoltura e pertanto con prelievi irrigui di grande volume, ma non si comprende la ratio per cui da un lato si salvaguarda la competitività e dunque il reddito di queste aziende agricole, mentre dall'altra si decide di determinare la crisi delle imprese del secondo comprensorio, in quanto il costo di € 1,45 al metrocubo è insostenibile, specialmente in considerazione di un molto più che probabile decorso caldo e siccitoso della prossima estate", insiste Muraglia.
Ed è il direttore regionale di Coldiretti Pietro Piccioni ad insistere che 'in tal modo, si lancia un falso e subdolo messaggio agli utenti circa l'inefficienza e il maggior costo irriguo in gestione al Consorzio, rischiando di espropriare tale servizio irriguo, che è invece funzione fondante del Consorzio, anche in previsione della nuova governance del Consorzio Unico. Per questo chiediamo un concreto impegno da parte della regione Puglia per un più che opportuno intervento finanziario, che consenta l'abbassamento dei costi dell'areale del sub-comprensorio Litorale Barese gestito dal Consorzio di Bonifica Terre d'Apulia", conclude Piccioni.
Sui consorzi di bonifica commissariati Coldiretti Puglia ritiene ormai improcrastinabile il cronoprogramma degli interventi, a partire dall'approvazione del Piano Generale di Bonifica, coinvolgendo le parti sociali, passando dalla realizzazione dei nuovi Piani di Classifica, con riparti degli oneri adeguatamente distribuiti su tutto il territorio e una più ampia platea di contribuenti, con una coerente applicazione dei tributi di bonifica connessi ai benefici che le opere di bonifica apportano agli immobili dei contribuenti, e che la regione vigili sulla loro corretta attribuzione, il superamento del peso debitorio sul sistema Consorzi commissariati e la risoluzione delle problematiche amministrative e finanziarie esistenti, la ripresa dei servizi di bonifica (lavori, investimenti) in modo da concretare e giustificare il pagamento degli oneri di bonifica, l'aggiornamento della classificazione e dei tributi per le imprese agricole presenti nelle aree colpite da Xylella, in cui dal 2014 persiste una permanete calamità che ha sconvolto gli assetti della produttività agricola, il completamento delle opere incompiute e la ripresa delle progettazioni idrauliche ed irrigue per mettere in sicurezza il nostro territorio per il prossimo futuro.
"Emblematico il caso di costi applicati dal consorzio di bonifica Terre d'Apulia – afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - che applica la tariffa 0,33 €/mc per il solo sub-comprensorio Destra Ofanto "al fine di rendere competitive le produzioni agricole", mentre lo stesso consorzio impone 1,45 Euro/mc per il sub-comprensorio Litorale Barese. Bene per le imprese del sub-comprensorio Destra Ofanto, per la maggior parte dedite prevalentemente alla frutticoltura e pertanto con prelievi irrigui di grande volume, ma non si comprende la ratio per cui da un lato si salvaguarda la competitività e dunque il reddito di queste aziende agricole, mentre dall'altra si decide di determinare la crisi delle imprese del secondo comprensorio, in quanto il costo di € 1,45 al metrocubo è insostenibile, specialmente in considerazione di un molto più che probabile decorso caldo e siccitoso della prossima estate", insiste Muraglia.
Ed è il direttore regionale di Coldiretti Pietro Piccioni ad insistere che 'in tal modo, si lancia un falso e subdolo messaggio agli utenti circa l'inefficienza e il maggior costo irriguo in gestione al Consorzio, rischiando di espropriare tale servizio irriguo, che è invece funzione fondante del Consorzio, anche in previsione della nuova governance del Consorzio Unico. Per questo chiediamo un concreto impegno da parte della regione Puglia per un più che opportuno intervento finanziario, che consenta l'abbassamento dei costi dell'areale del sub-comprensorio Litorale Barese gestito dal Consorzio di Bonifica Terre d'Apulia", conclude Piccioni.
Sui consorzi di bonifica commissariati Coldiretti Puglia ritiene ormai improcrastinabile il cronoprogramma degli interventi, a partire dall'approvazione del Piano Generale di Bonifica, coinvolgendo le parti sociali, passando dalla realizzazione dei nuovi Piani di Classifica, con riparti degli oneri adeguatamente distribuiti su tutto il territorio e una più ampia platea di contribuenti, con una coerente applicazione dei tributi di bonifica connessi ai benefici che le opere di bonifica apportano agli immobili dei contribuenti, e che la regione vigili sulla loro corretta attribuzione, il superamento del peso debitorio sul sistema Consorzi commissariati e la risoluzione delle problematiche amministrative e finanziarie esistenti, la ripresa dei servizi di bonifica (lavori, investimenti) in modo da concretare e giustificare il pagamento degli oneri di bonifica, l'aggiornamento della classificazione e dei tributi per le imprese agricole presenti nelle aree colpite da Xylella, in cui dal 2014 persiste una permanete calamità che ha sconvolto gli assetti della produttività agricola, il completamento delle opere incompiute e la ripresa delle progettazioni idrauliche ed irrigue per mettere in sicurezza il nostro territorio per il prossimo futuro.