Strage ferroviaria, la difesa chiede il proscioglimento per tre funzionari del ministero dei trasporti
Prosegue il processo a Trani. Prossima udienza giovedì 8 novembre
mercoledì 31 ottobre 2018
12.47
Nuova udienza nel pomeriggio di martedì 30 ottobre a Trani per il processo che vede coinvolti 18 soggetti e l'azienda Ferrotramviaria per l'incidente del 2016 sulla tratta tra Andria e Corato che costò la vita a 23 persone.
La difesa dei tre funzionari del ministero dei trasporti, Virginio Di Giambattista (direzione generale per i sistemi di trasporto e impianti fissi e il trasporto pubblico locale), Alessandro De Paola e Pietro Marturano (direttori dell'Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria), tramite l'avvocatura dello Stato, ha chiesto il proscioglimento dei tre in quanto, stando a quanto sostengono i loro legali, il ministero sin dal 2012 avrebbe diffidato la regione ad adeguare la tratta ferroviaria in questione secondo gli standard europei e nazionali. In virtù di questo ritengono che sia possibile contestare nulla al Mit, in quanto non potevano fare più di quanto fatto. La Regione non avrebbe mai risposto alle diffide fatte.
La prossima udienza si terrà l'8 novembre ed inizieranno a parlare le difese degli imputati che rischiano il rinvio a giudizio. Le parti civili nell'udienza di martedì si sono, nel frattempo, associate alle richieste di rinvio a giudizio della Procura.
La difesa dei tre funzionari del ministero dei trasporti, Virginio Di Giambattista (direzione generale per i sistemi di trasporto e impianti fissi e il trasporto pubblico locale), Alessandro De Paola e Pietro Marturano (direttori dell'Ustif di Puglia, Basilicata e Calabria), tramite l'avvocatura dello Stato, ha chiesto il proscioglimento dei tre in quanto, stando a quanto sostengono i loro legali, il ministero sin dal 2012 avrebbe diffidato la regione ad adeguare la tratta ferroviaria in questione secondo gli standard europei e nazionali. In virtù di questo ritengono che sia possibile contestare nulla al Mit, in quanto non potevano fare più di quanto fatto. La Regione non avrebbe mai risposto alle diffide fatte.
La prossima udienza si terrà l'8 novembre ed inizieranno a parlare le difese degli imputati che rischiano il rinvio a giudizio. Le parti civili nell'udienza di martedì si sono, nel frattempo, associate alle richieste di rinvio a giudizio della Procura.