Stessa data per la processione della Madonna e il corteo storico Carafa. Di Palo durissimo: «Vigliaccata e mancanza di rispetto»
Lo studioso ruvese critica duramente la scelta di mantenere i due eventi nella stessa giornata
giovedì 14 luglio 2022
11.24
«Nel corso della presentazione - ieri 12 luglio - del restauro della splendida statua del Cristo in orazione nell'orto di Filippo Altieri (1674), ho colto sconforto e profonda frustrazione, sconcerto ed anche irritazione, dei confratelli e devoti del Carmelo per la coincidenza - è la prima volta che ciò accade - di un evento spettacolare di nuovo conio, che nulla ha da spartire con la secolare celebrazione». Non lasciano spazio a dubbi, le parole con le quali Francesco Di Palo, storico e ricercatore ruvese, scrittore ed ex assessore, commenta sulla sua pagina Facebook la concomitanza della processione della Madonna del Carmelo con l'evento Rerum Rubis, dedicato alla leggenda dei Carafa.
Di Palo usa parole durissime per commentare la circostanza, un inedito per la storia ruvese. «Un insieme di iniziative (gruppi folcloristici, sfilate, danze, performance teatrali) che si svolgerà in contemporanea con la processione tradizionale. Un corteo storico che intende rievocare i moti del 1799 (manco quelli napoletani di Masaniello che pure ebbero luogo proprio al Carmine a Napoli nel luglio del 1647). Trovo la cosa offensiva delle tradizioni avite e del sentimento religioso dei ruvesi. Autentica mancanza di rispetto. Se volete: una vigliaccata. Questa prima edizione organizzata dal Centro Studi Cultura et Memoria ampollosamente patrocinata da Parco dell'Alta Murgia, Pro Loco, Consiglio Regionale della Puglia, Teatro Pubblico Pugliese, Consorzio per la Cultura, avallata con le dovute autorizzazioni dalla Civica Amministrazione, segna mancanza di tatto e rispetto».
«Qui - continua Di Palo - non si tratta di rivendicare alcun laicismo, pluralismo e libertà d'espressione, ma di rispettare i ritmi e le tradizioni secolari di una comunità - che ovviamente possono anche non essere condivisi e graditi – perché non siano soverchiati dagli effimeri scoppiettii di confuse e raffazzonate iniziative della ultima ora, che mai diventeranno tradizioni di Ruvo… le tradizioni sono ben altra cosa del temporaneo quanto spicciolo e sbracato consenso, perché hanno il respiro lungo della storia, quella vera che è impressa nel vissuto individuale e collettivo.
Si poteva scegliere un'altra data… non è stato fatto, ritengo più per sciatteria che intenzionalità; il che è anche peggio. Credo che tutti i protagonisti in negativo di questa roboante kermesse, dovrebbero chiedere scusa e magari provare un minimo di vergogna perché a Ruvo, il 16 luglio, si festeggia la Madonna del Carmine. Da secoli…e prima ancora del 1604!»
Di Palo usa parole durissime per commentare la circostanza, un inedito per la storia ruvese. «Un insieme di iniziative (gruppi folcloristici, sfilate, danze, performance teatrali) che si svolgerà in contemporanea con la processione tradizionale. Un corteo storico che intende rievocare i moti del 1799 (manco quelli napoletani di Masaniello che pure ebbero luogo proprio al Carmine a Napoli nel luglio del 1647). Trovo la cosa offensiva delle tradizioni avite e del sentimento religioso dei ruvesi. Autentica mancanza di rispetto. Se volete: una vigliaccata. Questa prima edizione organizzata dal Centro Studi Cultura et Memoria ampollosamente patrocinata da Parco dell'Alta Murgia, Pro Loco, Consiglio Regionale della Puglia, Teatro Pubblico Pugliese, Consorzio per la Cultura, avallata con le dovute autorizzazioni dalla Civica Amministrazione, segna mancanza di tatto e rispetto».
«Qui - continua Di Palo - non si tratta di rivendicare alcun laicismo, pluralismo e libertà d'espressione, ma di rispettare i ritmi e le tradizioni secolari di una comunità - che ovviamente possono anche non essere condivisi e graditi – perché non siano soverchiati dagli effimeri scoppiettii di confuse e raffazzonate iniziative della ultima ora, che mai diventeranno tradizioni di Ruvo… le tradizioni sono ben altra cosa del temporaneo quanto spicciolo e sbracato consenso, perché hanno il respiro lungo della storia, quella vera che è impressa nel vissuto individuale e collettivo.
Si poteva scegliere un'altra data… non è stato fatto, ritengo più per sciatteria che intenzionalità; il che è anche peggio. Credo che tutti i protagonisti in negativo di questa roboante kermesse, dovrebbero chiedere scusa e magari provare un minimo di vergogna perché a Ruvo, il 16 luglio, si festeggia la Madonna del Carmine. Da secoli…e prima ancora del 1604!»