Solidarietà al carabiniere anche da parte della Diocesi
Mons. Cornacchia: «Dobbiamo prevenire, non solo curare»
martedì 11 febbraio 2020
16.33
Anche la Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi esprime solidarietà al carabiniere ruvese e alla sua famiglia.
«Il terribile boato che ha svegliato Ruvo di Puglia in piena notte, causato dall'esplosione di un ordigno rudimentale collocato sotto l'auto di un concittadino, Sottufficiale dei Carabinieri in servizio ad Andria, lascia sbigottiti e chiede attente riflessioni a più livelli per il grave segnale intimidatorio che l'evento costituisce» le parole del vescovo Mons. Domenico Cornacchia che si esprime a nome di tutta la comunità diocesana e «in particolare dalla comunità parrocchiale dell'Immacolata che proprio di fronte al luogo dell'evento vede allocata la sede dell'oratorio parrocchiale, dove si aggregano centinaia di bambini e ragazzi durante le attività che lì vengono promosse.
«La tragedia sfiorata, avvenuta verso le 2,35 di notte, lascia ancora più sbigottiti e preoccupati sapendo che, lungi dall'essere un episodio isolato, si tratta dell'ennesimo, speriamo l'ultimo, di una serie di atti violenti che hanno colpito Carabinieri in servizio nella stessa sede di Andria. Non ci rasserena il fatto che le responsabilità dell'evento possano provenire da altre città.
I danni alla vettura, alle vetrine della zona e ad altre vetture parcheggiate, nonché il rumore che ha infranto la notte, fortunatamente senza feriti, non mettono in secondo piano lo stato d'animo di quanti hanno subito l'oltraggio e devono continuare a vivere senza la serenità che spetta a ciascuno. Encomiabili, a questo riguardo, la posizione del Carabiniere, "per nulla intimidito e molto determinato a proseguire nel suo impegno" e quella del vicinato che, nonostante i danni subiti, gli hanno manifestato solidarietà.
A tutti loro l'incoraggiamento e la preghiera da parte della comunità ecclesiale», continua il Vescovo.
«Così anche le parole del sindaco Pasquale Chieco che ha fatto appello all'unità della comunità cittadina e alla solidarietà. Incoraggiamento viene espresso alle Forze dell'Ordine chiamate ad assicurare alla giustizia i responsabili.
Non possiamo essere indifferenti dinanzi al dilagare del male e dell'odio. Dobbiamo prevenire - aggiunge Mons. Cornacchia - non solo curare. Come Chiesa possiamo e dobbiamo fare molto di più!
A tutti l'appello - conclude - ad elevare il livello di attenzione e di controllo del territorio come anche ad intensificare l'azione educativa nei diversi corpi sociali – famiglia, scuola, parrocchia, associazioni - per i preoccupanti segnali di devianza che si riscontrano, con particolare riferimento all'uso e allo spaccio di sostanze stupefacenti che coinvolge un crescente numero di ragazzi e giovani in luoghi appartati, adiacenti anche edifici insospettabili come alcune scuole o chiese periferiche».
«Il terribile boato che ha svegliato Ruvo di Puglia in piena notte, causato dall'esplosione di un ordigno rudimentale collocato sotto l'auto di un concittadino, Sottufficiale dei Carabinieri in servizio ad Andria, lascia sbigottiti e chiede attente riflessioni a più livelli per il grave segnale intimidatorio che l'evento costituisce» le parole del vescovo Mons. Domenico Cornacchia che si esprime a nome di tutta la comunità diocesana e «in particolare dalla comunità parrocchiale dell'Immacolata che proprio di fronte al luogo dell'evento vede allocata la sede dell'oratorio parrocchiale, dove si aggregano centinaia di bambini e ragazzi durante le attività che lì vengono promosse.
«La tragedia sfiorata, avvenuta verso le 2,35 di notte, lascia ancora più sbigottiti e preoccupati sapendo che, lungi dall'essere un episodio isolato, si tratta dell'ennesimo, speriamo l'ultimo, di una serie di atti violenti che hanno colpito Carabinieri in servizio nella stessa sede di Andria. Non ci rasserena il fatto che le responsabilità dell'evento possano provenire da altre città.
I danni alla vettura, alle vetrine della zona e ad altre vetture parcheggiate, nonché il rumore che ha infranto la notte, fortunatamente senza feriti, non mettono in secondo piano lo stato d'animo di quanti hanno subito l'oltraggio e devono continuare a vivere senza la serenità che spetta a ciascuno. Encomiabili, a questo riguardo, la posizione del Carabiniere, "per nulla intimidito e molto determinato a proseguire nel suo impegno" e quella del vicinato che, nonostante i danni subiti, gli hanno manifestato solidarietà.
A tutti loro l'incoraggiamento e la preghiera da parte della comunità ecclesiale», continua il Vescovo.
«Così anche le parole del sindaco Pasquale Chieco che ha fatto appello all'unità della comunità cittadina e alla solidarietà. Incoraggiamento viene espresso alle Forze dell'Ordine chiamate ad assicurare alla giustizia i responsabili.
Non possiamo essere indifferenti dinanzi al dilagare del male e dell'odio. Dobbiamo prevenire - aggiunge Mons. Cornacchia - non solo curare. Come Chiesa possiamo e dobbiamo fare molto di più!
A tutti l'appello - conclude - ad elevare il livello di attenzione e di controllo del territorio come anche ad intensificare l'azione educativa nei diversi corpi sociali – famiglia, scuola, parrocchia, associazioni - per i preoccupanti segnali di devianza che si riscontrano, con particolare riferimento all'uso e allo spaccio di sostanze stupefacenti che coinvolge un crescente numero di ragazzi e giovani in luoghi appartati, adiacenti anche edifici insospettabili come alcune scuole o chiese periferiche».