San Biagio, il santo della gola: l’antica tradizione a Ruvo di Puglia
Un viaggio tra devozione, riti antichi e simboli di protezione nella festa del Patrono
lunedì 3 febbraio 2025
Oggi, 3 febbraio, Ruvo di Puglia si accende di fede per celebrare San Biagio, il patrono tanto amato dalla città. Una giornata che rappresenta un momento di raccoglimento spirituale, ma anche un'esplosione di colori, profumi e sapori che raccontano una storia secolare di devozione e cultura popolare.
San Biagio: Il santo che protegge la gola
San Biagio, vescovo e martire del IV secolo, è conosciuto come il protettore dai mali della gola. La leggenda narra che salvò un bambino che rischiava di soffocare per una lisca di pesce, da qui la tradizione della benedizione delle gole con due candele incrociate. A Ruvo di Puglia, la sua figura ha un ruolo centrale nella vita religiosa e sociale, tanto da essere celebrata con una settimana di solenni festeggiamenti.
Il Programma della Festa 2025
I festeggiamenti sono iniziati il 25 gennaio con l'accensione delle luminarie e l'intronizzazione della statua del santo nella Concattedrale di Santa Maria Assunta. Ogni sera, fino al 2 febbraio, la città si è riunita per la recita del Rosario, la celebrazione della Santa Messa e la tradizionale novena.
Il 2 febbraio, giornata della Presentazione di Gesù al Tempio, ha visto la benedizione delle candele e i Vespri solenni, preparando i fedeli al culmine della festa. Oggi, 3 febbraio, la giornata si apre con una serie di celebrazioni eucaristiche sin dalle prime ore del mattino, per culminare alle 18:30 con la solenne celebrazione pontificale presieduta da S.E. Rev.ma Mons. Domenico Cornacchia.
Le tradizioni di san Biagio: Le "frecedduzze" e le fettuccine colorate
Uno degli aspetti più affascinanti della festa di San Biagio a Ruvo di Puglia è la preparazione dei "frecedduzze", piccoli taralli che simboleggiano la benedizione del santo. Questi tarallini, la cui ricetta si tramanda da generazioni, vengono benedetti e distribuiti ai fedeli come segno di protezione.
Ma la vera magia della festa si vede nel volto gioioso dei bambini che, secondo una tradizione secolare, portano al collo le "fettuccine" colorate, piccoli nastri simbolo della protezione di San Biagio contro i mali della gola. Questa usanza, tramandata di madre in figlio, rappresenta un legame tra il sacro e il popolare, tra la fede e la cultura di un popolo che non dimentica le proprie radici.
Oggi, tra il profumo dei taralli benedetti, le note delle bande musicali e il luccichio delle fettuccine colorate al collo dei bambini, Ruvo di Puglia celebra un santo e un'identità collettiva che si rafforza nel tempo.
San Biagio: Il santo che protegge la gola
San Biagio, vescovo e martire del IV secolo, è conosciuto come il protettore dai mali della gola. La leggenda narra che salvò un bambino che rischiava di soffocare per una lisca di pesce, da qui la tradizione della benedizione delle gole con due candele incrociate. A Ruvo di Puglia, la sua figura ha un ruolo centrale nella vita religiosa e sociale, tanto da essere celebrata con una settimana di solenni festeggiamenti.
Il Programma della Festa 2025
I festeggiamenti sono iniziati il 25 gennaio con l'accensione delle luminarie e l'intronizzazione della statua del santo nella Concattedrale di Santa Maria Assunta. Ogni sera, fino al 2 febbraio, la città si è riunita per la recita del Rosario, la celebrazione della Santa Messa e la tradizionale novena.
Il 2 febbraio, giornata della Presentazione di Gesù al Tempio, ha visto la benedizione delle candele e i Vespri solenni, preparando i fedeli al culmine della festa. Oggi, 3 febbraio, la giornata si apre con una serie di celebrazioni eucaristiche sin dalle prime ore del mattino, per culminare alle 18:30 con la solenne celebrazione pontificale presieduta da S.E. Rev.ma Mons. Domenico Cornacchia.
Le tradizioni di san Biagio: Le "frecedduzze" e le fettuccine colorate
Uno degli aspetti più affascinanti della festa di San Biagio a Ruvo di Puglia è la preparazione dei "frecedduzze", piccoli taralli che simboleggiano la benedizione del santo. Questi tarallini, la cui ricetta si tramanda da generazioni, vengono benedetti e distribuiti ai fedeli come segno di protezione.
Ma la vera magia della festa si vede nel volto gioioso dei bambini che, secondo una tradizione secolare, portano al collo le "fettuccine" colorate, piccoli nastri simbolo della protezione di San Biagio contro i mali della gola. Questa usanza, tramandata di madre in figlio, rappresenta un legame tra il sacro e il popolare, tra la fede e la cultura di un popolo che non dimentica le proprie radici.
Oggi, tra il profumo dei taralli benedetti, le note delle bande musicali e il luccichio delle fettuccine colorate al collo dei bambini, Ruvo di Puglia celebra un santo e un'identità collettiva che si rafforza nel tempo.