Ruvo di Puglia entrerà nel circuito dell’accoglienza dei migranti
A Ruvo di Puglia arriverà un finanziamento complessivo di oltre 450mila euro
lunedì 24 ottobre 2022
11.35
Quest'anno anche Ruvo di Puglia entrerà nel circuito dell'accoglienza dei migranti: il progetto S.A.I. (Servizio Accoglienza Immigrazione) candidato dal Comune è stato infatti finanziato dal Dipartimento per le Libertà Civili e l'Immigrazione – Direzione Centrale dei Servizi Civili per l'immigrazione e l'asilo del Ministero dell'Interno.
Il progetto candidato ha ottenuto un'ottima valutazione da parte del Ministero: su un totale di 251 domande presentate dai comuni in tutta Italia solo 38 sono risultate ammesse e finanziate, di queste solo 3 in tutta la Puglia. Il progetto candidato dal Comune di Ruvo ha ottenuto un lusinghiero 30mo posto.
A Ruvo di Puglia arriverà un finanziamento complessivo di 450.592,50 per due anni da utilizzare per l'accoglienza di nuclei familiari anche monoparentali (con un solo genitore) per un numero massimo di 30 beneficiari per volta con l'obiettivo di accompagnarli all'integrazione e all'autonomia.
Oltre all'accoglienza materiale, per i beneficiari sono previste attività di mediazione linguistico–culturale, orientamento e accesso ai servizi del territorio, insegnamento della lingua italiana e inserimento scolastico, orientamento e accompagnamento all'inserimento lavorativo, formazione e riqualificazione professionale, orientamento e accompagnamento all'inserimento sociale, orientamento e accompagnamento legale, orientamento e accompagnamento all'inserimento abitativo, tutela psico-socio-sanitaria. Progetti simili sono attivi già da tanti anni in molti altri comuni del barese.
"Siamo particolarmente orgogliosi – ha detto il Sindaco Pasquale Chieco - di essere finalmente riusciti a portare anche a Ruvo un progetto d'accoglienza. Abbiamo lavorato molto e non da ora per questo: persone che fuggono dalle loro case, dai luoghi dove sono cresciuti, dai loro affetti, dai loro amici, per salvarsi la vita potranno trovare anche a Ruvo un posto in cui darsi un futuro.
Con il SAI abbiamo uno strumento operativo per realizzare concretamente azioni di pace, per proteggere bambini in pericolo, per difendere il bene universale della libertà."
"Le positive ricadute economiche che questi progetti hanno sul territorio che li ospita – ha detto l'assessore al Benessere e alla Giustizia Sociale Nico Curci – sono uno degli aspetti importanti di questo progetto. Ospitare un SAI è una grande occasione di crescita e di conoscenza per tutta la nostra comunità. Sperimenteremo l'esperienza quotidiana dell'accoglienza e sono certo che la nostra città si mostrerà pronta come è stato in occasione dell'accoglienza delle prime famiglie ucraine.
Il progetto che ha conquistato il finanziamento si radica nel territorio coinvolgendo la rete locale dell'associazionismo e del volontariato, le imprese cittadine e i professionisti locali: una rete di partner molto estesa che potrà ulteriormente ampliarsi nei prossimi mesi."
Soddisfazione è stata espressa anche la consigliera Monica Montaruli, che ha seguito l'avvio della candidatura: "È bene sottolineare – dice - che questo progetto è possibile perché cittadini ruvesi hanno messo a disposizione abitazioni da destinare all'accoglienza, questo progetto allora parla della solidarietà, della civiltà e della generosità di cui la comunità ruvese è capace."
Il progetto candidato ha ottenuto un'ottima valutazione da parte del Ministero: su un totale di 251 domande presentate dai comuni in tutta Italia solo 38 sono risultate ammesse e finanziate, di queste solo 3 in tutta la Puglia. Il progetto candidato dal Comune di Ruvo ha ottenuto un lusinghiero 30mo posto.
A Ruvo di Puglia arriverà un finanziamento complessivo di 450.592,50 per due anni da utilizzare per l'accoglienza di nuclei familiari anche monoparentali (con un solo genitore) per un numero massimo di 30 beneficiari per volta con l'obiettivo di accompagnarli all'integrazione e all'autonomia.
Oltre all'accoglienza materiale, per i beneficiari sono previste attività di mediazione linguistico–culturale, orientamento e accesso ai servizi del territorio, insegnamento della lingua italiana e inserimento scolastico, orientamento e accompagnamento all'inserimento lavorativo, formazione e riqualificazione professionale, orientamento e accompagnamento all'inserimento sociale, orientamento e accompagnamento legale, orientamento e accompagnamento all'inserimento abitativo, tutela psico-socio-sanitaria. Progetti simili sono attivi già da tanti anni in molti altri comuni del barese.
"Siamo particolarmente orgogliosi – ha detto il Sindaco Pasquale Chieco - di essere finalmente riusciti a portare anche a Ruvo un progetto d'accoglienza. Abbiamo lavorato molto e non da ora per questo: persone che fuggono dalle loro case, dai luoghi dove sono cresciuti, dai loro affetti, dai loro amici, per salvarsi la vita potranno trovare anche a Ruvo un posto in cui darsi un futuro.
Con il SAI abbiamo uno strumento operativo per realizzare concretamente azioni di pace, per proteggere bambini in pericolo, per difendere il bene universale della libertà."
"Le positive ricadute economiche che questi progetti hanno sul territorio che li ospita – ha detto l'assessore al Benessere e alla Giustizia Sociale Nico Curci – sono uno degli aspetti importanti di questo progetto. Ospitare un SAI è una grande occasione di crescita e di conoscenza per tutta la nostra comunità. Sperimenteremo l'esperienza quotidiana dell'accoglienza e sono certo che la nostra città si mostrerà pronta come è stato in occasione dell'accoglienza delle prime famiglie ucraine.
Il progetto che ha conquistato il finanziamento si radica nel territorio coinvolgendo la rete locale dell'associazionismo e del volontariato, le imprese cittadine e i professionisti locali: una rete di partner molto estesa che potrà ulteriormente ampliarsi nei prossimi mesi."
Soddisfazione è stata espressa anche la consigliera Monica Montaruli, che ha seguito l'avvio della candidatura: "È bene sottolineare – dice - che questo progetto è possibile perché cittadini ruvesi hanno messo a disposizione abitazioni da destinare all'accoglienza, questo progetto allora parla della solidarietà, della civiltà e della generosità di cui la comunità ruvese è capace."