Ruvo di Puglia e la tavola del Natale: sapori che raccontano l’eternità

Tra baccalà, vincotto e antichi rituali, il Natale ruvese è un viaggio nei ricordi e nelle tradizioni

sabato 21 dicembre 2024
A cura di Teresa Fiore
A Ruvo di Puglia, il Natale si svela come un racconto intessuto di sapori e tradizioni che evocano un tempo sospeso tra passato e presente. È una celebrazione che si consuma attorno alla tavola, dove ogni pietanza è custode di storie, di gesti tramandati e di sapienze radicate nel cuore della comunità.

La cucina natalizia ruvese si apre con un omaggio al mare e alla terra, in un equilibrio di semplicità e maestria. Le lagane con il baccalà incontrano il gusto intenso del pesce essiccato, arricchito da un soffritto di aglio e prezzemolo che sembra quasi danzare tra i profumi dell'olio extravergine d'oliva e la cosiddetta "mollica fritta" (pangrattato tostato con olio).

Protagonista assoluto della cena della Vigilia, il baccalà si reinventa in una seconda veste: pastellato e fritto, dorato e fragrante, accompagnato da una variopinta frittura di verdure di stagione, tra cui i carciofi e le zucchine, vere gemme dell'orto pugliese. Ogni boccone racchiude il sapore della convivialità e della festa.

Non è Natale senza il capitone, simbolo arcaico di fortuna e prosperità. Fin dalle prime luci dell'alba del 24 dicembre, le vie del centro antico si animano con un fermento che ha il sapore di una liturgia collettiva: nelle pescherie affacciate sui vicoli di pietra, il capitone brulica nelle vasche d'acqua, pronto a trasformarsi in una prelibatezza cucinata con maestria. Questo antico rituale, tramandato con devozione, racconta un piatto che rappresenta l'intima connessione tra i ruvesi e i loro gesti identitari.

Tra le meraviglie del Natale ruvese emerge il calzone di sponzali, un capolavoro della cucina popolare, dove i cipollotti dolci, le olive nere e le acciughe si incontrano all'interno di una croccante sfoglia di pasta. Ogni fetta è un abbraccio di sapori, un intreccio di semplicità e raffinatezza che racchiude la memoria di mani sapienti e di antichi forni accesi.

Il capitolo più emozionante della cucina natalizia ruvese si scrive con i dolci, autentici capolavori che trasformano ingredienti poveri in gioielli di pasticceria. Tra essi, le cartellate col vincotto sono regine incontrastate: sottili e croccanti, si avvolgono in forme spiraliformi che richiamano l'infinito, immerse in vincotto d'uva o di fichi, dolce nettare che ne esalta il gusto in un connubio di antico e sublime.

I dolcetti di mandorla, dai delicati profumi, e i fruttini di pasta reale, modellati con una cura quasi artistica, conquistano con la loro bellezza e bontà. I sisimelli, speziati e croccanti, evocano un'antichità saporita, mentre le mandorle pralinate, con il loro scricchiolio caramellato, riportano alla mente le feste di un tempo. A concludere, le pasterelle al burro ricoperte di cioccolato regalano un tocco di opulenza, un piacere avvolgente che chiude ogni banchetto in un'estasi dolce e indimenticabile.

A Ruvo di Puglia, il Natale è molto più di una celebrazione culinaria. È un rito tra memoria e identità, un viaggio tra le radici profonde della comunità. Ogni piatto è un frammento di storia, ogni profumo un ponte verso ricordi lontani.

Sedersi attorno alla tavola natalizia significa vivere una liturgia intima, fatta di sapori che non sono solo gustati ma condivisi, di ricette che non sono solo tramandate ma custodite con amore. È il ricordo delle nonne chine sull'impasto, delle mani che modellano le cartellate come se stessero tessendo fili di un'antica tela. È il suono delle risate, il calore della famiglia, il senso di un'appartenenza che si rinnova ogni anno.

Il Natale a Ruvo di Puglia è tutto questo: un mosaico di sapori che raccontano storie senza tempo, un'esperienza che, pur nella sua semplicità, si rivela straordinariamente profonda. Qui, il Natale non è solo un giorno da celebrare: è un'eredità viva, una promessa che sa di vincotto e di amore.