Ruvo di Puglia celebra sant'Antonio di Padova tra tradizione, fede e comunità
Dal 10 al 12 giugno ci sarà il solenne triduo di preparazione
mercoledì 5 giugno 2024
9.49
Il 13 giugno, la Chiesa commemora sant'Antonio di Padova, venerato santo di origine portoghese, la cui vita e opere hanno lasciato un segno indelebile nella città patavina. A Ruvo di Puglia questo giorno ha un significato particolare, dato che sant'Antonio è il patrono minore della città dal 1636, e la sua figura è da sempre al centro dei festeggiamenti locali.
Le celebrazioni in onore di sant'Antonio si svolgono nella chiesa di San Michele Arcangelo, che custodisce una statua lignea del santo, realizzata dallo scultore andriese Brudaglio. Quest'anno, la comunità parrocchiale guidata da don Ignazio Gadaleta, con la collaborazione del vicario don Vincenzo Pellegrini, ha organizzato un programma ricco e articolato, iniziato il 31 maggio con la tradizionale "tredicina", un periodo di preghiera e preparazione che culmina nel giorno del santo.
Dal 10 al 12 giugno, il solenne triduo prevederà, a partire dalle 18.10, il Santo Rosario e alle 19.00 la Santa Messa con predicazione di P. Pawel Sambor, docente di teologia sacramentale presso la pontificia università Antonianum di Roma.
Il 13 giugno i festeggiamenti iniziano sin dalla mattina con il giro per le vie cittadine della Small Streatch Band e con le Sante Messe alle ore 8.00, 9.00, 10.30 (celebrazione presieduta da don Raffaele Tatulli, vicario generale), 12.00 e 17.00.
Alle 18.00 seguirà la processione del simulacro per le seguenti vie: via San Francesco d'Assisi, via Nazario Sauro, via Ten. Col. Fiore, via Pio XII, via M.R. Imbriani, via C. Rosselli, corso G. Jatta e Corso Piave. La processione sarà accompagnata dal concerto bandistico B. Giandonato diretto dal maestro Rocco Di Rella.
Alle ore 20.00 terminerà i festeggiamenti la solenne celebrazione presieduta dal vescovo Mons. Domenico Cornacchia, animata dalla corale polifonica "Cantatore" diretta dal maestro Angelo Anselmi. Alle 22.00 giochi pirotecnici.
Un momento particolarmente atteso e sentito dalla comunità è la benedizione del "pane di sant'Antonio", un rito che simboleggia la carità antoniana ed è legato a un miracolo attribuito al santo: si narra che un bambino di venti mesi, annegato in un bacino d'acqua a Padova, sia stato riportato in vita grazie all'intercessione di Sant'Antonio. La madre del piccolo, in segno di gratitudine, promise di donare ai poveri tanto pane quanto era il peso del bambino, dando così origine alla tradizione del dono del pane, che continua a essere praticata non solo nella Basilica antoniana di Padova ma anche nelle chiese di tutto il mondo dove si festeggia il santo.
Le celebrazioni di Ruvo di Puglia non sono solo un momento di fede, ma anche di comunità e tradizione. La parrocchia di San Michele Arcangelo si riempie di fedeli che partecipano attivamente ai riti, unendo preghiera e devozione in un'atmosfera di raccoglimento e spiritualità.
La figura di Sant'Antonio, con la sua storia di miracoli e di carità, continua a essere una fonte di ispirazione e di speranza per i rubastini, che ogni anno rinnovano la loro devozione con fervore e partecipazione.
Questo evento rappresenta un esempio di come la fede e le tradizioni locali possano unire una comunità, rafforzando i legami sociali e spirituali attraverso celebrazioni che affondano le radici nella storia e nella devozione popolare.
Le celebrazioni in onore di sant'Antonio si svolgono nella chiesa di San Michele Arcangelo, che custodisce una statua lignea del santo, realizzata dallo scultore andriese Brudaglio. Quest'anno, la comunità parrocchiale guidata da don Ignazio Gadaleta, con la collaborazione del vicario don Vincenzo Pellegrini, ha organizzato un programma ricco e articolato, iniziato il 31 maggio con la tradizionale "tredicina", un periodo di preghiera e preparazione che culmina nel giorno del santo.
Dal 10 al 12 giugno, il solenne triduo prevederà, a partire dalle 18.10, il Santo Rosario e alle 19.00 la Santa Messa con predicazione di P. Pawel Sambor, docente di teologia sacramentale presso la pontificia università Antonianum di Roma.
Il 13 giugno i festeggiamenti iniziano sin dalla mattina con il giro per le vie cittadine della Small Streatch Band e con le Sante Messe alle ore 8.00, 9.00, 10.30 (celebrazione presieduta da don Raffaele Tatulli, vicario generale), 12.00 e 17.00.
Alle 18.00 seguirà la processione del simulacro per le seguenti vie: via San Francesco d'Assisi, via Nazario Sauro, via Ten. Col. Fiore, via Pio XII, via M.R. Imbriani, via C. Rosselli, corso G. Jatta e Corso Piave. La processione sarà accompagnata dal concerto bandistico B. Giandonato diretto dal maestro Rocco Di Rella.
Alle ore 20.00 terminerà i festeggiamenti la solenne celebrazione presieduta dal vescovo Mons. Domenico Cornacchia, animata dalla corale polifonica "Cantatore" diretta dal maestro Angelo Anselmi. Alle 22.00 giochi pirotecnici.
Un momento particolarmente atteso e sentito dalla comunità è la benedizione del "pane di sant'Antonio", un rito che simboleggia la carità antoniana ed è legato a un miracolo attribuito al santo: si narra che un bambino di venti mesi, annegato in un bacino d'acqua a Padova, sia stato riportato in vita grazie all'intercessione di Sant'Antonio. La madre del piccolo, in segno di gratitudine, promise di donare ai poveri tanto pane quanto era il peso del bambino, dando così origine alla tradizione del dono del pane, che continua a essere praticata non solo nella Basilica antoniana di Padova ma anche nelle chiese di tutto il mondo dove si festeggia il santo.
Le celebrazioni di Ruvo di Puglia non sono solo un momento di fede, ma anche di comunità e tradizione. La parrocchia di San Michele Arcangelo si riempie di fedeli che partecipano attivamente ai riti, unendo preghiera e devozione in un'atmosfera di raccoglimento e spiritualità.
La figura di Sant'Antonio, con la sua storia di miracoli e di carità, continua a essere una fonte di ispirazione e di speranza per i rubastini, che ogni anno rinnovano la loro devozione con fervore e partecipazione.
Questo evento rappresenta un esempio di come la fede e le tradizioni locali possano unire una comunità, rafforzando i legami sociali e spirituali attraverso celebrazioni che affondano le radici nella storia e nella devozione popolare.