Ruvo di Puglia celebra la Festa della Musica

Un viaggio tra le sponde del Mediterraneo e l’esplorazione della libertà di espressione

sabato 22 giugno 2024 10.02
A cura di Teresa Fiore
Ieri, 21 giugno, primo giorno d'estate, le strade e i luoghi della cultura di Ruvo di Puglia hanno preso vita con le attività della tradizionale Festa della Musica.

L'ex Convento dei Domenicani ha ospitato ancora una volta la quarta edizione del festival di danza contemporanea "Le Danzatrici en plein air", sotto la direzione artistica di Giulio De Leo.

L'evento ha proposto un ricco programma di performance, culminato in un'esibizione speciale presso il Museo Nazionale Jatta, dal titolo "Corpografico". La serata ha visto alternarsi talenti straordinari con le performance "Vestire la Diplomazia", "Pavoni e Samba", "Searching for Europa" e "Mediterraneo Incanto". Esibizioni che hanno reso omaggio alla bellezza e alla diversità della danza contemporanea, coinvolgendo il pubblico in un viaggio emozionante attraverso movimenti, suoni e visioni.

Ruvo di Puglia festa della music
Ruvo di Puglia festa della music
Ruvo di Puglia festa della music
Ruvo di Puglia festa della music

Tra le performance più attese, "Searching for Europa", ha visto la coreografia curata da Giulio De Leo e la musica composta da Vaggelis Gettos, con Erika Guastamacchia e con la partecipazione della Corale Polifonica Michele Canatatore, diretta dal maestro Angelo Anselmi. Questa coproduzione Menhir/Le Danzatrici en plein air 2024 e ANTI-SKINO PERFORMING ARTS, ha ricevuto il supporto del Deputy Ministry of Culture of the Republic of Cyprus e ha collaborato con il progetto "alle S.E.R.R.E." della Cooperativa Sociale Zorba di Terlizzi.

Lo spettacolo ha esplorato le diverse sponde del Mar Mediterraneo, evocando paesaggi che si rincorrono come onde del mare. Nell'isola di Cipro, segnata dalla guerra, si attraversa la zona del mezzo che divide l'isola. L'oscillazione sembra essere l'unico movimento possibile nel Mar Mediterraneo, dove si oscilla tra passato e presente, a volte muovendosi davvero, altre rimanendo fermi. Si oscilla nei mari e sulla terra, sulle barche dei migranti e sui confini; si oscilla tra armonie e dissonanze. Quel che alla fine si è evinto è che non ritroveremo più la bella Europa, ma la cercheremo comunque e accoglieremo questa oscillazione, senza riserve.

Il pubblico si è poi spostato nell'atrio del Museo Nazionale Jatta per "Corpografico", dove le coreografie di Erika Guastamacchia, arricchite dalle riprese e animazioni di Sara Napoletano, sono state il frutto di un laboratorio permanente sviluppato in collaborazione con "Luci e Suoni d'Artista 2023", il Centro Polivalente per Minori, le Cooperative Shalom, Vivere Insieme, Koinos, Caritas cittadina Settore Minori e Un Mondo di Bene 2.0 APS Onlus di Ruvo di Puglia.

In un periodo storico in cui gli adolescenti sono esposti a un'enorme quantità di materiale visivo che pone il corpo costantemente al centro dell'attenzione, eventi come questi offrono un'importante opportunità di riflessione e crescita. "Corpografico" ha permesso ai giovani partecipanti di esplorare la propria identità attraverso la pratica coreografica, creando una simbologia corporea che si è poi concretizzata in un video, sintesi del percorso espressivo.

A seguito della performance di "Corpografico", nell'atrio del Museo Jatta, il pubblico ha assistito a un fuoriprogramma con un concerto dal vivo a cura di Vaggelis Gettos e Gilberto Bufi. L'apertura straordinaria del Museo per tutta la serata ha reso ancora più rilevante la festa, con una visita guidata tenuta da Claudia Lucchese, archeologa e direttrice del Museo Nazionale Jatta, alla ricerca della musica e della danza sui crateri esposti.

In un contesto in cui la libertà di espressione è spesso limitata, saper affermare sé stessi e rispettare il proprio valore diventa fondamentale, ieri come oggi. A questo proposito, le parole di Carl Jung risuonano con particolare intensità: "Chi guarda fuori, sogna; chi guarda dentro, si sveglia". La danza e la musica, in questo caso, diventano un potente strumento di introspezione e risveglio.

La serata, iniziata nel pomeriggio sulla piazzetta dell'infopoint con le giovani promesse della musica bandistica ruvese di Neuma Giandonato, si è conclusa nella bella cornice di Piazza dell'Orologio con la Musica oltre confini di Michele Di Modugno, Dr. Mysore Manjunath, Sumath Manjunath e Neyveli Venkatesh.

Nell'ambito del Ruvo Coro Festival, i musicisti hanno raccontato un incontro magico tra est e ovest, tra India e Europa, tra sonorità apparentemente diverse ma con solide radici comuni.

Tutte le performance hanno dato ai ruvesi, e ai tanti giunti dal circondario, un'opportunità di esplorare la libertà, trasformando il proprio corpo in un mezzo di espressione autentica.

In un mondo sempre più complesso, iniziative come queste ricordano l'importanza di guardare dentro sé stessi per trovare la propria voce e il proprio spazio nel mondo.