"Ruvo, Carafa e la Leggenda", tre giornate ricche di emozioni. Foto
Enza Tedone già guarda al prossimo anno: «Cominceremo a lavorarci su sin da subito»
lunedì 20 giugno 2016
17.16
Si è concluso ieri l'evento intitolato "Ruvo, Carafa e la Leggenda" del Centro Studi Onlus Cultura et Memoria. Tre giornate intense e ricche di emozioni hanno visto Ruvo e i ruvesi immergersi nel XVIII secolo.
Durante la prima serata, artisti di strada e teatranti cantastorie hanno animato Piazza Castello, dove anche i più piccoli, alunni delle scuole materne o scuole di ballo cittadine, si sono esibiti e divertiti nella riproposizione di giochi d'epoca come "palla avvelenata" e "mosca cieca". Nel corso delle esibizioni, i ragazzi dell'ITSET Tannoia (sede di Ruvo) hanno raccontato la storia del dominio feudale dei Carafa a Ruvo tra il 1510 e il 1806. La riproposizione della vendita del feudo è stata curata dall'associazione SenAzioni del Sud di Conversano.
Sabato 18 si è entrato nel clou della manifestazione, con il Corteo Storico rievocativo della processione dell'Ottavario del Corpus Domini e con la riproposizione della leggenda del Conte Carafa. Quest'anno, a grande sorpresa per gli astanti, il cavallo che portava in sella il Conte, interpretato da Dario Zifarelli, ha accennato un inchino al cospetto del Vescovo. A seguire il corteo, a partire dall'antico largo del Castello, ha percorso in lungo e in largo le antiche strade della nostra città.
Come molti ruvesi e turisti avranno notato, per le strade del centro antico sono stati affissi cartelli con le antiche denominazioni desunte dai documenti consultati dal Comitato di Ricerca Storica del Centro Studi. I figuranti hanno rappresentato le famiglie nobili e borghesi ruvesi, molte delle quali estinte, i popolani dell'associazione Arteca di Alberobello, impeccabili nell'abbigliamento e nelle movenze, e il Clero.
A termine del corteo, quando la luce rossa del tramonto ha illuminato la piazza, un grande spettacolo di sbandieratori ha accompagnato le rime improvvisate dal Giullar Cortese Gianluca Foresi, che ha meravigliato e divertito un grande pubblico spesso restio agli applausi. La presidente Enza Tedone ha voluto fortemente concludere con i ringraziamenti ai suoi più stretti collaboratori e al direttore artistico Gigi Garofalo, eccellente nel suo lavoro, chiamandoli accanto a sé, e con un appello accorato alla Pro Loco di Ruvo di Puglia, sempre mostratasi restia ad un avvicinamento con il Centro Studi.
Un grande ritratto finale, con strumenti non certamente provenienti dall'età del Settecento, ha incorniciato la bellezza degli abiti, delle acconciature e di tutti i figuranti che con tanta emozione ed entusiasmo hanno reso possibile anche questa quarto edizione.
La serata di ieri sera, ultima serata di eventi, è stata animata da danze settecentesche a cura del Circolo Pugliese di Società di Danza e dal noto tenore Giovanni Mazzone. Tra l'alternarsi di un minuetto e un pezzo di musica classica, il maltempo ha dovuto interrompere le esibizioni. La fase finale, l'estrazione dei vincitori della sottoscrizione a premi, si è svolta nell'atrio di Palazzo Avitaja. Dopo aver annunciato il vincitore del primo premio, un soggiorno per due persone in una capitale europea, dei fuochi d'artificio hanno colorato il cielo ancora nuvolo.
È così che la presidente del Centro Studi ha voluto concludere questa quarta edizione di "Ruvo, Carafa e la Leggenda", dando appuntamento ai ruvesi al prossimo anno. «Cominceremo a lavorarci su sin da subito» ha affermato con emozione e con tenacia Enza Tedone, sempre carica, diretta, positiva e portatrice di entusiasmo.
foto di CLAUDIO FERRARO
Durante la prima serata, artisti di strada e teatranti cantastorie hanno animato Piazza Castello, dove anche i più piccoli, alunni delle scuole materne o scuole di ballo cittadine, si sono esibiti e divertiti nella riproposizione di giochi d'epoca come "palla avvelenata" e "mosca cieca". Nel corso delle esibizioni, i ragazzi dell'ITSET Tannoia (sede di Ruvo) hanno raccontato la storia del dominio feudale dei Carafa a Ruvo tra il 1510 e il 1806. La riproposizione della vendita del feudo è stata curata dall'associazione SenAzioni del Sud di Conversano.
Sabato 18 si è entrato nel clou della manifestazione, con il Corteo Storico rievocativo della processione dell'Ottavario del Corpus Domini e con la riproposizione della leggenda del Conte Carafa. Quest'anno, a grande sorpresa per gli astanti, il cavallo che portava in sella il Conte, interpretato da Dario Zifarelli, ha accennato un inchino al cospetto del Vescovo. A seguire il corteo, a partire dall'antico largo del Castello, ha percorso in lungo e in largo le antiche strade della nostra città.
Come molti ruvesi e turisti avranno notato, per le strade del centro antico sono stati affissi cartelli con le antiche denominazioni desunte dai documenti consultati dal Comitato di Ricerca Storica del Centro Studi. I figuranti hanno rappresentato le famiglie nobili e borghesi ruvesi, molte delle quali estinte, i popolani dell'associazione Arteca di Alberobello, impeccabili nell'abbigliamento e nelle movenze, e il Clero.
A termine del corteo, quando la luce rossa del tramonto ha illuminato la piazza, un grande spettacolo di sbandieratori ha accompagnato le rime improvvisate dal Giullar Cortese Gianluca Foresi, che ha meravigliato e divertito un grande pubblico spesso restio agli applausi. La presidente Enza Tedone ha voluto fortemente concludere con i ringraziamenti ai suoi più stretti collaboratori e al direttore artistico Gigi Garofalo, eccellente nel suo lavoro, chiamandoli accanto a sé, e con un appello accorato alla Pro Loco di Ruvo di Puglia, sempre mostratasi restia ad un avvicinamento con il Centro Studi.
Un grande ritratto finale, con strumenti non certamente provenienti dall'età del Settecento, ha incorniciato la bellezza degli abiti, delle acconciature e di tutti i figuranti che con tanta emozione ed entusiasmo hanno reso possibile anche questa quarto edizione.
La serata di ieri sera, ultima serata di eventi, è stata animata da danze settecentesche a cura del Circolo Pugliese di Società di Danza e dal noto tenore Giovanni Mazzone. Tra l'alternarsi di un minuetto e un pezzo di musica classica, il maltempo ha dovuto interrompere le esibizioni. La fase finale, l'estrazione dei vincitori della sottoscrizione a premi, si è svolta nell'atrio di Palazzo Avitaja. Dopo aver annunciato il vincitore del primo premio, un soggiorno per due persone in una capitale europea, dei fuochi d'artificio hanno colorato il cielo ancora nuvolo.
È così che la presidente del Centro Studi ha voluto concludere questa quarta edizione di "Ruvo, Carafa e la Leggenda", dando appuntamento ai ruvesi al prossimo anno. «Cominceremo a lavorarci su sin da subito» ha affermato con emozione e con tenacia Enza Tedone, sempre carica, diretta, positiva e portatrice di entusiasmo.
foto di CLAUDIO FERRARO