"Ruolo famiglia naturale sancita nella Costituzione", il Popolo della famiglia replica a Rifondazione Comunistsa

Rifondazione aveva accusato il movimento di discriminazioni sesssuali

venerdì 10 marzo 2023 7.20
Ancora botta a risposta tra Rifondazione Comunista Ruvo di Puglia e il movimento Popolo della Famiglia. Il coordinamento pugliese del Popolo della Famiglia e il rappresentante ruvese Biagio Cantatore replicano così alle accuse rivolte nei giorni scorsi da parte di RC di disriminazione sessuale.
Il tema riguarda i progetti di educazione sessuale cosiddetti "no gender" che si svolgono in alcune scuole. Il movimento di Biagio Cantatore sostiene che questo tipo didattica, visti gli argomenti sensibili affrontati, dovrebbe essere sottoposta a un consenso informato da parte dei genitori degli alunni. Rifondazione aveva criticato questa presa di posizione.
«Il nostro operato rispetta il principio di legalità, e precisamente, il consenso informato è tutelato dalla legge dello Stato poiché i genitori devono essere informati sui percorsi didattici e formativi che vengono impartiti dalle scuole. Il patto educativo tra scuola e famiglia deve essere rispettato e non calpestato. I genitori sono i primi educatori, questo è un assunto certo, loro sono i veri protagonisti dell'educazione dei figli».
«La legge - continua la nota - ha riconosciuto questo ruolo proprio alle famiglie, prima la dichiarazione universale dei diritti umani, all'art.16: la famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società ed ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato, ed ancora suffragato dall'art. 29 della nostra Costituzione: la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Sempre la dichiarazione universale dei diritti umani, all'art. 26 si conferisce ai genitori il potere di scelta del genere di istruzione da impartire ai propri figli, ed anche la nostra costituzione ci viene in aiuto, all'art. 30: è dovere e diritto dei genitori istruire ed educare i figli anche se nati fuori del matrimonio. Questo basta per smontare mistificazioni rivolte a capovolgere la realtà. Il nostro è un puro dovere di informazione rivolto alla famiglie, le quali devono essere consapevoli dell'effettivo percorso didattico formativo impartito nelle scuole. Il consenso informato è una garanzia di un paese libero e democratico concessa ai genitori i quali nella loro consapevolezza e liberamente, decidono il percorso formativo di istruzione da impartire ai proprio figli. É bene ribadire che la scelta del consenso informato non è rivolta a discriminare nessuna associazione e/o comunità».