Risonanze di un'apoteosi sonora: il clavicembalo rinasce al Festival Antiqua di Bolzano

Margherita Porfido e Pino Minafra ridefiniscono i confini del clavicembalo in una serata che celebra la continuità e l’evoluzione della musica

lunedì 19 agosto 2024
A cura di Teresa Fiore

Mercoledì 14 agosto, Palazzo Mercantile a Bolzano ha ospitato un evento che ha suggellato in modo magistrale la conclusione del Festival Antiqua. Protagonista della serata è stata Margherita Porfido, una delle più eminenti clavicembaliste italiane, che ha saputo condurre il suo strumento verso vette espressive inusitate, svelandone le sfumature più recondite. Al suo fianco, Pino Minafra, trombettista di caratura internazionale, ha impresso un'impronta indelebile alla performance grazie all'utilizzo del didjeridoo, strumento ancestrale la cui voce profonda ha creato un dialogo sonoro tanto inusuale quanto affascinante.

Il concerto, intitolato "Miniature", è stato concepito come una sorta di affresco musicale, composto da brevi frammenti che, come rapide pennellate di colore, hanno attraversato un secolo e mezzo di evoluzione musicale. Il programma ha abbracciato un repertorio variegato che, da Erik Satie a Béla Bartók, fino alle ardite sperimentazioni contemporanee del jazzista Livio Minafra, ha messo in luce la straordinaria capacità del clavicembalo di adattarsi e risplendere in contesti estetici diversificati.

Porfido, la cui fama è ben consolidata sia per l'attività di riscoperta del repertorio della Scuola Napoletana sia per il suo impegno nel proiettare il clavicembalo verso orizzonti innovativi, ha saputo infondere nuova linfa a uno strumento che, nella sua storia, è stato perlopiù identificato con l'epoca barocca. Attraverso una maestria tecnica impeccabile e una sensibilità interpretativa rara, l'artista ha rivelato la poliedricità timbrica del clavicembalo, dimostrando come esso possa fungere da veicolo per un'espressione artistica tanto contemporanea quanto atemporale.

L'inserimento del didjeridoo ha ulteriormente arricchito l'esperienza uditiva, creando una sinergia sonora tra antico e moderno, tra tradizione e sperimentazione. Questa combinazione di timbri ha sottolineato l'attitudine del clavicembalo non solo come strumento storico, ma anche come medium per l'esplorazione di nuove frontiere sonore, rompendo i confini convenzionali del suo utilizzo.

È interessante notare come il clavicembalo, strumento prediletto da giganti del calibro di Johann Sebastian Bach e Georg Friedrich Händel, abbia vissuto un lungo periodo di declino con l'avvento del fortepiano e, successivamente, del pianoforte. Solo a partire dal XX secolo, grazie alla determinazione e al talento di figure quali Wanda Landowska, è rinato, riscoperto e rivalutato come veicolo di espressione musicale moderna.

La serata del 14 agosto ha rappresentato, dunque, un tributo all'eredità storica del clavicembalo e una visionaria proiezione verso il futuro della musica. Margherita Porfido e Pino Minafra, con la loro eccellenza e audacia, hanno incarnato l'idea di un'arte in perpetuo divenire, capace di coniugare passato e presente in un continuum estetico di rara raffinatezza. L'evento si è rivelato una celebrazione non solo della musica, ma della capacità della stessa di evolversi, rinnovarsi e continuare a emozionare in forme sempre nuove e sorprendenti.