Rifiuti, l'opposizione: «Spesa più che raddoppiata in 4 anni»
I consiglieri comunali di opposizione scendono in piazza: «Ruvo unica città in cui aumenta la Tari»
domenica 30 aprile 2017
8.45
La gestione dei rifiuti a Ruvo di Puglia, in poco più di quattro anni, da 1,8 a 4 milioni di euro (più che raddoppiata), con risultati che lasciano a desiderare e senza nessun atto di gara e con lunghi periodi di assenza contrattuale. Questo, in estrema sintesi, è il dato poliico che i consiglieri comunali di opposizione contestano all'amministrazione comunale.
Hanno provato a spiegarlo ai cittadini nell'incontro dell'altro ieri dedicato proprio al tema dei rifiuti: atti amministrativi, determine, ordinanze, atti di indirizzo, mozioni, interrogazioni ed accesso agli atti, tutto per dimostrare carte alla mano il titolo dell'incontro: Ruvo è l'unico paese in cui più si differenzia, più si paga e più le strade sono sporche.
«Tre risultati che insieme non potrebbero coesistere, ma l'amministrazione comunale ruvese riesce anche in questo primato» spiega Piero Paparella, consigliere comunale di Direzione Italia. «I Comuni di Corato e Terlizzi, gestiti anch'essi dall'Asipu, aumentano sensibilmente i dati di raccolta differenziata e diminuiscono, come è giusto che sia, la tassa sui rifiuti, migliorando sensibilmente anche la pulizia e l'ordine del paese. A Ruvo avviene esattamente il contrario».
Per il centrodestra c'è un altro aspetto correllato, ma non meno importante: mancano i controlli. «È giusto che i cittadini che sbagliano vengano puniti - è la tesi dell'opposizione - ma la domanda è: chi controlla l'Asipu? Chi controlla quanti quintali di plastica, umido, vetro, carta escono ogni giorno dal centro di raccolta di Ruvo che è sprovvisto persino di una pesa? Si ritirano premi in giro per l'Italia, che più che altro sembrano "Tapiri", e non si riesce ad incidere né sull'Aro né sulla Sanb, al punto che è giunti commissariamento dell'Autorità rifiuti ottimale».
Hanno provato a spiegarlo ai cittadini nell'incontro dell'altro ieri dedicato proprio al tema dei rifiuti: atti amministrativi, determine, ordinanze, atti di indirizzo, mozioni, interrogazioni ed accesso agli atti, tutto per dimostrare carte alla mano il titolo dell'incontro: Ruvo è l'unico paese in cui più si differenzia, più si paga e più le strade sono sporche.
«Tre risultati che insieme non potrebbero coesistere, ma l'amministrazione comunale ruvese riesce anche in questo primato» spiega Piero Paparella, consigliere comunale di Direzione Italia. «I Comuni di Corato e Terlizzi, gestiti anch'essi dall'Asipu, aumentano sensibilmente i dati di raccolta differenziata e diminuiscono, come è giusto che sia, la tassa sui rifiuti, migliorando sensibilmente anche la pulizia e l'ordine del paese. A Ruvo avviene esattamente il contrario».
Per il centrodestra c'è un altro aspetto correllato, ma non meno importante: mancano i controlli. «È giusto che i cittadini che sbagliano vengano puniti - è la tesi dell'opposizione - ma la domanda è: chi controlla l'Asipu? Chi controlla quanti quintali di plastica, umido, vetro, carta escono ogni giorno dal centro di raccolta di Ruvo che è sprovvisto persino di una pesa? Si ritirano premi in giro per l'Italia, che più che altro sembrano "Tapiri", e non si riesce ad incidere né sull'Aro né sulla Sanb, al punto che è giunti commissariamento dell'Autorità rifiuti ottimale».