Riassetto sanità, il sindaco di Terlizzi: "Emiliano cancella il nord barese"
Gemmato preannuncia la formazione di una delegazione per incontrare il presidente della Regione Puglia
venerdì 13 aprile 2018
14.03
«Riconvertire il pronto soccorso di Terlizzi in postazione medicalizzata è un errore grossolano da parte di qualcuno che ignora che l'ospedale "Michele Sarcone" è dotato di un pronto soccorso e non di un punto di pronto intervento. Oppure vuol dire che il governatore Emiliano ha deciso cancellare Terlizzi e l'intero Nord Barese dalla mappa della Puglia».
Il sindaco di Terlizzi, Ninni Gemmato, commenta così la delibera di giunta regionale che prevede la chiusura di numerosi Punti di pronto intervento in Puglia compresa la riconversione del Pronto soccorso di Terlizzi in postazione medicalizzata fissa.
«Sarebbe un atto abnorme, intempestivo e inaccettabile» aggiunge il primo cittadino sottolineando l'assurdità di «azzerare in un solo giorno un Pronto soccorso ristrutturato pochi anni fa con l'esborso di diversi milioni di euro. Azzerare un Pronto soccorso che registra circa 11 mila accessi all'anno e che è ancora oggi punto di riferimento per tutto il Nord Barese sarebbe una scelta del tutto immotivata e presa senza alcuna condivisione né con gli operatori né con le istituzioni locali».
«I cittadini di questo territorio non sono in condizioni di sostenere lo smantellamento del Pronto Soccorso del "Michele Sarcone" e allo stesso tempo la chiusura dei Punti di primo intervento di Ruvo e Giovinazzo. Quel che è più grave - continua il sindaco Gemmato - è il fatto che Emiliano si sia preso gioco della buona fede di medici e operatori sanitari che finora attendevano scelte di ben altro tenore, scelte che dovevano riguardare l'individuazione di un presidio ospedaliero di primo livello a servizio di tutto il Nord Barese. Questo era l'impegno preso con la Carta di Ruvo che lo stesso governatore sottoscrisse a ottobre 2016. E invece dopo un anno e mezzo di totale silenzio si decide di colpire ancora una volta un territorio che conta quasi 200 mila abitanti e che resta privo di servizi essenziali, primo fra tutti l'Utic».
«Nel frattempo nulla è stato fatto per i presidi ospedalieri di Terlizzi, Corato e Molfetta: zero investimenti per il potenziamento degli stabilimenti ospedalieri, zero assunzioni, zero percorsi di valorizzazione del personale, zero dialogo con le istituzioni locali, zero servizi per i cittadini, zero passi avanti in termini di offerta di salute».
«A questo punto - conclude Ninni Gemmato - ritengo non sia più rimandabile un confronto immediato con i sindaci, i medici e gli operatori sanitari del Nord Barese. C'è necessità di fare chiarezza, di dire la verità alla gente, di chiarire cosa si vuol fare di questo territorio. Nei prossimi giorni lavorerò per istituire una delegazione che si faccia portavoce delle esigenze di tutto il Nord Barese e chiederò al presidente Emiliano un incontro urgente anche presso gli uffici della Regione Puglia».
Il sindaco di Terlizzi, Ninni Gemmato, commenta così la delibera di giunta regionale che prevede la chiusura di numerosi Punti di pronto intervento in Puglia compresa la riconversione del Pronto soccorso di Terlizzi in postazione medicalizzata fissa.
«Sarebbe un atto abnorme, intempestivo e inaccettabile» aggiunge il primo cittadino sottolineando l'assurdità di «azzerare in un solo giorno un Pronto soccorso ristrutturato pochi anni fa con l'esborso di diversi milioni di euro. Azzerare un Pronto soccorso che registra circa 11 mila accessi all'anno e che è ancora oggi punto di riferimento per tutto il Nord Barese sarebbe una scelta del tutto immotivata e presa senza alcuna condivisione né con gli operatori né con le istituzioni locali».
«I cittadini di questo territorio non sono in condizioni di sostenere lo smantellamento del Pronto Soccorso del "Michele Sarcone" e allo stesso tempo la chiusura dei Punti di primo intervento di Ruvo e Giovinazzo. Quel che è più grave - continua il sindaco Gemmato - è il fatto che Emiliano si sia preso gioco della buona fede di medici e operatori sanitari che finora attendevano scelte di ben altro tenore, scelte che dovevano riguardare l'individuazione di un presidio ospedaliero di primo livello a servizio di tutto il Nord Barese. Questo era l'impegno preso con la Carta di Ruvo che lo stesso governatore sottoscrisse a ottobre 2016. E invece dopo un anno e mezzo di totale silenzio si decide di colpire ancora una volta un territorio che conta quasi 200 mila abitanti e che resta privo di servizi essenziali, primo fra tutti l'Utic».
«Nel frattempo nulla è stato fatto per i presidi ospedalieri di Terlizzi, Corato e Molfetta: zero investimenti per il potenziamento degli stabilimenti ospedalieri, zero assunzioni, zero percorsi di valorizzazione del personale, zero dialogo con le istituzioni locali, zero servizi per i cittadini, zero passi avanti in termini di offerta di salute».
«A questo punto - conclude Ninni Gemmato - ritengo non sia più rimandabile un confronto immediato con i sindaci, i medici e gli operatori sanitari del Nord Barese. C'è necessità di fare chiarezza, di dire la verità alla gente, di chiarire cosa si vuol fare di questo territorio. Nei prossimi giorni lavorerò per istituire una delegazione che si faccia portavoce delle esigenze di tutto il Nord Barese e chiederò al presidente Emiliano un incontro urgente anche presso gli uffici della Regione Puglia».