Regionali, Emiliano: «Lopalco nuovo assessore alla Sanità. Con i 5 stelle dialogo, ma chiedo rispetto»
Il presidente: «Ritardi nel pagamento del Psr mio errore. Il nostro sistema sanitario sarà il migliore d'Italia»
martedì 22 settembre 2020
14.49
«Lavorare per la Puglia è un onore faticoso; bisogna sopportare insulti e invettive. Anche chi ha curricula ineccepibili a volte vengono accusati di strumentalizzare il proprio ruolo. Pier Luigi Lopalco sarà il nuovo assessore alla Sanità: si è sottoposto al vaglio del popolo e ne è uscito vincitore». Lo ha detto Michele Emiliano, facendo il primo annuncio ufficiale della sua giunta all'indomani del risultato elettorale che lo ha confermato alla presidenza della Regione Puglia.
«Sembrava che dovessimo essere travolti, invece la resistenza che abbiamo opposto continuando a lavorare è stata riconosciuta dal popolo pugliese - ha detto Emiliano. Ringrazio tutta la gente che ci ha votati, soprattutto chi ha votato Lopalco. Non era facile trasformare un professore in una star di preferenze. In questo caso le preferenze sono andate a un "dilettante" della politica: la competenza di Pier Luigi ha avuto un peso. Io e Pier Luigi siamo qui per presiedere la task force Covid; tra poche ore inizia la scuola e siamo a disposizione delle famiglie pugliesi».
Lopalco ha aggiunto: «Ringrazio i miei concittadini pugliesi, che mi permettono di tornare in questo edificio per fare il mio lavoro. Fra quello che facevo ieri e quello che farò oggi cambierà molto poco. È un momento delicato, abbiamo avuto un incontro con i pediatri per rassicurare genitori e presidi su cosa fare se, come ci aspettiamo, dovesse capitare qualche caso Covid a scuola. La circolazione virale è modesta, ma insistiamo perché tutti i cittadini facciano la nostra parte; noi facciamo la nostra».
Analizzando il voto, Emiliano prosegue: «Ieri sera ero particolarmente attento al calo dei 5 stelle, che hanno dimezzato i loro voti rispetto al 2015. Siamo responsabili del sostegno che ci hanno accordato gli elettori 5 stelle. Adesso ho paura di parlare, perché io sono sempre andato dal Movimento pugliese a braccia aperte, ma sono stato preso a male parole. Sono pronto a valutare ogni apporto dai 5 stelle; durante la campagna elettorale sono stato colpito sul piano personale, cosa che non ha mai fatto Raffaele Fitto. Vorrei ricominciare da capo, dico un'altra volta sì, ma con rispetto questa volta».
Sostegno a Emiliano è arrivato dal segretario Pd Nicola Zingaretti e dal premier Giuseppe Conte: «Ho avuto telefonate da Conte e Zingaretti, sono state liberatorie - ha detto il presidente. Abbiamo contato molto sull'aiuto di San Nicola, da cui prende il nome Zingaretti. Conte non ha la stessa storia politica, ma apprende in fretta. È un fuoriclasse, un orgoglio per noi pugliesi e lo difenderemo con le unghie e con i denti. Lavora bene con le regioni, lo strumento principale per l'investimento dei 200 miliardi del Recovery fund.
Parlando dell'azione di governo nei prossimi cinque anni, Emiliano elenca dei punti fondamentali: «Una rivoluzione produttiva che parta dalla ricostruzione del paesaggio distrutto dalla Xylella e che attui un'agricoltura moderna. Vogliamo, poi, fare della sanità un elemento di attrattiva per gli altri settori. Chiunque decida di investire in un territorio si informa prima sulla qualità del sistema sanitario e sul grado di inquinamento. Lavoreremo per sistemare la questione Ilva in maniera definitiva e per utilizzare i 1250 posti letto in più per dare alla Puglia un servizio sanitario all'altezza delle regioni del nord. La sfida è far diventare quello pugliese il primo servizio sanitario italiano. Mi aiuterà Lopalco e ci possiamo riuscire. Il salto di qualità è merito soprattutto dei 50mila operatori sanitari pugliesi, loro sono stati fondamentali anche dal punto di vista elettorale. Il sistema ha sostenuto questa sfida, nonostante i miei limiti. La Puglia è uscita dal piano di rientro, abbiamo i conti in ordine e siamo saliti nei Livelli essenziali di assistenza. Nessuno potrà dire con la spocchia nordista che non sappiamo fare le cose. Cercheremo di far avere alle regioni del Sud lo stesso trattamento del Nord: parità di obiettivi a parità di mezzi e risorse».
Facendo autocritica, Emiliano individua il principale errore dei suoi primi 5 anni al governo della Puglia: «I bandi del Psr sono stati un dramma, il ritardo nel pagamento mi è pesato moltissimo. Con gli agricoltori stiamo studiando altri sistemi per evitare nuovi ritardi».
In conclusione, Emiliano si concentra sull'apporto del centrosinistra nella sua vittoria e sulla mancata elezione di diversi membri della sua prima giunta (a cominciare dall'ormai ex assessore ai Trasporti, Giovanni Giannini): «Nelle elezioni comunali di Bari del 2004 si affermò un centrosinistra che aveva costruito un blocco sociale. È stato un lavoro molto duro, abbiamo dovuto aggiustare le cose una per una. Ringrazio il popolo pugliese, la sinistra ha avuto l'umiltà di mettersi al servizio di questo processo di cambiamento della società. Se la Lega scende dal 25% al 9% vuol dire che un mare di elettori leghisti hanno votato per noi. Gli faremo passare la nostalgia della Lega con il lavoro e i risultati. Non ho mai cercato lo scontro ideologico, Salvini e Meloni non erano i candidati e i pugliesi fra Fitto ed Emiliano hanno scelto Emiliano».
«Sembrava che dovessimo essere travolti, invece la resistenza che abbiamo opposto continuando a lavorare è stata riconosciuta dal popolo pugliese - ha detto Emiliano. Ringrazio tutta la gente che ci ha votati, soprattutto chi ha votato Lopalco. Non era facile trasformare un professore in una star di preferenze. In questo caso le preferenze sono andate a un "dilettante" della politica: la competenza di Pier Luigi ha avuto un peso. Io e Pier Luigi siamo qui per presiedere la task force Covid; tra poche ore inizia la scuola e siamo a disposizione delle famiglie pugliesi».
Lopalco ha aggiunto: «Ringrazio i miei concittadini pugliesi, che mi permettono di tornare in questo edificio per fare il mio lavoro. Fra quello che facevo ieri e quello che farò oggi cambierà molto poco. È un momento delicato, abbiamo avuto un incontro con i pediatri per rassicurare genitori e presidi su cosa fare se, come ci aspettiamo, dovesse capitare qualche caso Covid a scuola. La circolazione virale è modesta, ma insistiamo perché tutti i cittadini facciano la nostra parte; noi facciamo la nostra».
Analizzando il voto, Emiliano prosegue: «Ieri sera ero particolarmente attento al calo dei 5 stelle, che hanno dimezzato i loro voti rispetto al 2015. Siamo responsabili del sostegno che ci hanno accordato gli elettori 5 stelle. Adesso ho paura di parlare, perché io sono sempre andato dal Movimento pugliese a braccia aperte, ma sono stato preso a male parole. Sono pronto a valutare ogni apporto dai 5 stelle; durante la campagna elettorale sono stato colpito sul piano personale, cosa che non ha mai fatto Raffaele Fitto. Vorrei ricominciare da capo, dico un'altra volta sì, ma con rispetto questa volta».
Sostegno a Emiliano è arrivato dal segretario Pd Nicola Zingaretti e dal premier Giuseppe Conte: «Ho avuto telefonate da Conte e Zingaretti, sono state liberatorie - ha detto il presidente. Abbiamo contato molto sull'aiuto di San Nicola, da cui prende il nome Zingaretti. Conte non ha la stessa storia politica, ma apprende in fretta. È un fuoriclasse, un orgoglio per noi pugliesi e lo difenderemo con le unghie e con i denti. Lavora bene con le regioni, lo strumento principale per l'investimento dei 200 miliardi del Recovery fund.
Parlando dell'azione di governo nei prossimi cinque anni, Emiliano elenca dei punti fondamentali: «Una rivoluzione produttiva che parta dalla ricostruzione del paesaggio distrutto dalla Xylella e che attui un'agricoltura moderna. Vogliamo, poi, fare della sanità un elemento di attrattiva per gli altri settori. Chiunque decida di investire in un territorio si informa prima sulla qualità del sistema sanitario e sul grado di inquinamento. Lavoreremo per sistemare la questione Ilva in maniera definitiva e per utilizzare i 1250 posti letto in più per dare alla Puglia un servizio sanitario all'altezza delle regioni del nord. La sfida è far diventare quello pugliese il primo servizio sanitario italiano. Mi aiuterà Lopalco e ci possiamo riuscire. Il salto di qualità è merito soprattutto dei 50mila operatori sanitari pugliesi, loro sono stati fondamentali anche dal punto di vista elettorale. Il sistema ha sostenuto questa sfida, nonostante i miei limiti. La Puglia è uscita dal piano di rientro, abbiamo i conti in ordine e siamo saliti nei Livelli essenziali di assistenza. Nessuno potrà dire con la spocchia nordista che non sappiamo fare le cose. Cercheremo di far avere alle regioni del Sud lo stesso trattamento del Nord: parità di obiettivi a parità di mezzi e risorse».
Facendo autocritica, Emiliano individua il principale errore dei suoi primi 5 anni al governo della Puglia: «I bandi del Psr sono stati un dramma, il ritardo nel pagamento mi è pesato moltissimo. Con gli agricoltori stiamo studiando altri sistemi per evitare nuovi ritardi».
In conclusione, Emiliano si concentra sull'apporto del centrosinistra nella sua vittoria e sulla mancata elezione di diversi membri della sua prima giunta (a cominciare dall'ormai ex assessore ai Trasporti, Giovanni Giannini): «Nelle elezioni comunali di Bari del 2004 si affermò un centrosinistra che aveva costruito un blocco sociale. È stato un lavoro molto duro, abbiamo dovuto aggiustare le cose una per una. Ringrazio il popolo pugliese, la sinistra ha avuto l'umiltà di mettersi al servizio di questo processo di cambiamento della società. Se la Lega scende dal 25% al 9% vuol dire che un mare di elettori leghisti hanno votato per noi. Gli faremo passare la nostalgia della Lega con il lavoro e i risultati. Non ho mai cercato lo scontro ideologico, Salvini e Meloni non erano i candidati e i pugliesi fra Fitto ed Emiliano hanno scelto Emiliano».