Pino Di Terlizzi: dopo quattro anni cos'è cambiato?
La sicurezza dei commercianti e dell'intero paese è ancora compromessa?
mercoledì 13 aprile 2016
Sono passati 4 anni dal triste e fatidico 13 Aprile del 2012. Stava chiudendo la sua attività in serata quando tre ragazzi incappucciati entrarono nel suo negozio e gli portarono via la cassa e la vita. Giuseppe di Terlizzi perdeva così la vita lasciando una moglie e due bambini.
L'episodio è vivido nel ricordo di tutti ancora oggi. E' impressa nella mente la lunga fiaccolata in sua memoria, i pianti della moglie durante il funerale, le lacrime di tutto il paese contrito. E la sensazione di raggelante paura. Un episodio di morte violenta che spazza via il velo di sicurezza nella quale si crogiola un paese piccolo come Ruvo.
Sicurezza che è ancora in bilico, frammentata, paventata e utilizzata come promessa nelle campagne elettorali. Sicurezza sulla quale si era promesso ma sulla quale nulla è stato mantenuto.
"Nulla è cambiato. Ricordo il consiglio comunale straordinario dopo la morte di Pino. Il Sindaco ci aveva promesso che non ci avrebbe lasciato soli. Le cose sono sempre uguali a quattro anni fa. Ci sentiamo insicuri e in balia degli eventi. Ma continuiamo a lavorare. Altro non possiamo fare." Queste le parole della vedova, Lucia Di Bisceglie. "Cosa devo dirle? Speriamo che con questa tornata elettorale si ricordino di noi e facciano qualcosa…".
Contrastanti i pareri dei commercianti: "Sono passati quattro anni dall'esperienza devastante dell'omicidio di Pino di Terlizzi, ma la città ed in particolar modo i commercianti non hanno dimenticato. Passata l'emotività più lacerante, resta la paura che un simile evento possa ripetersi. Le recentissime rapine ai danni di tabaccherie dimostrano come i balordi siano sempre attivi e solo una constatazione superficiale può farci pensare che siano solo quegli esercizi i potenziali bersagli di atti criminosi. L'esperienza tristissima dell'omicidio Di Terlizzi ci dimostra che nessun esercente è al riparo e che talvolta si può essere vittime anche per pochi spiccioli.
La paura però non ci ferma; la resistenza civile è anche quella di non cedere al ricatto dell'angoscia. Io (e credo tutti i commercianti) continuiamo nelle nostre attività, rischiando tutti i giorni. Certo, un presidio maggiore da parte delle forze dell'ordine aiuterebbe, sebbene un controllo su tutta la città 24 ore al giorno è praticamente impossibile. Sono ottimista e non posso fare a meno di confrontare la nostra realtà con quella di altre zone del Meridione, rispetto alle quali, credo, Ruvo si possa ancora definire una 'città tranquilla." Dichiara ottimisticamente Chiara Raffaele.
"C'è più vigilanza. Vedo i carabinieri passare in auto, a piedi per le forze dell'ordine cittadina. Purtroppo le telecamere nei negozi servono ma fino ad un certo punto, quelle che dovevano funzionare per le vie del centro storico sono inesistenti e non so se funzionano quelle in periferia. Sono comunque scettica: se il giorno dopo dell'arresto dei criminali questi sono già liberi, e se rischiamo noi stessi l'arresto nel caso di difesa, che cosa possiamo sperare? Poi non voglio discriminare nessuno ma tra tutti gli extracomunitari che ci sono fuori dai supermercati si nascondo i malviventi e loro hanno piena libertà". Il pensiero di Anna Scarongella
"Volendo fare un confronto tra la situazione odierna è quella di 4 anni fa, certamente il monitoraggio delle zone più dense di attività commerciali è migliorato sia per i pattugliamenti a piedi della polizia Municipale sia per le altre forze dell'ordine: tenendo presente che si è vista la presenza maggiore di Carabinieri e di ausiliari,soprattutto durante determinati eventi. Questo è da prendere in considerazione nel centro storico che è la zona in cui c'è la mia attività commerciale. Ovviamente,i pattugliamenti e i controlli non possono far altro che dissuadere eventuali gesta criminali,per il resto spetta ai contribuenti provvedere alla sicurezza della propria attività. Tutto ciò è il mio semplice e modestissimo parere sulla questione sicurezza" sentenzia Domenico Paparella
Di diverso parere Mariella Cisariello: "secondo me si sta facendo poco e certe situazioni non si possono prevedere: è proprio quando credi che tutto sia tranquillo che si può verificare il peggio. Comunque non credo che una vigilanza h24 possa essere considerata una prevenzione dato che noi commercianti siamo esposti maggiormente al pubblico. Sistemi come videosorveglianza a nostre spese a poco servono nel fermare i malintenzionati: il caso si Pino Di Terlizzi è un esempio eclatante."
"Nonostante le numerose domande fatte scritte e protocollate dall'Ascom per chiedere un tavolo di concertazione con l'amministrazione e con le forze dell'ordine non è successo proprio un bel niente. Negli anni si sono perpetrate altre situazioni simili a quella di DI Terlizzi. Le rapine non si sono fermate. I pericoli ci sono e non sono diminuiti. Inoltre invece che venirci incontro adesso il comune impone anche la tassa sulle insegne! E' vergognoso" Dice indignata Luciana Di Bisceglie
L'episodio è vivido nel ricordo di tutti ancora oggi. E' impressa nella mente la lunga fiaccolata in sua memoria, i pianti della moglie durante il funerale, le lacrime di tutto il paese contrito. E la sensazione di raggelante paura. Un episodio di morte violenta che spazza via il velo di sicurezza nella quale si crogiola un paese piccolo come Ruvo.
Sicurezza che è ancora in bilico, frammentata, paventata e utilizzata come promessa nelle campagne elettorali. Sicurezza sulla quale si era promesso ma sulla quale nulla è stato mantenuto.
"Nulla è cambiato. Ricordo il consiglio comunale straordinario dopo la morte di Pino. Il Sindaco ci aveva promesso che non ci avrebbe lasciato soli. Le cose sono sempre uguali a quattro anni fa. Ci sentiamo insicuri e in balia degli eventi. Ma continuiamo a lavorare. Altro non possiamo fare." Queste le parole della vedova, Lucia Di Bisceglie. "Cosa devo dirle? Speriamo che con questa tornata elettorale si ricordino di noi e facciano qualcosa…".
Contrastanti i pareri dei commercianti: "Sono passati quattro anni dall'esperienza devastante dell'omicidio di Pino di Terlizzi, ma la città ed in particolar modo i commercianti non hanno dimenticato. Passata l'emotività più lacerante, resta la paura che un simile evento possa ripetersi. Le recentissime rapine ai danni di tabaccherie dimostrano come i balordi siano sempre attivi e solo una constatazione superficiale può farci pensare che siano solo quegli esercizi i potenziali bersagli di atti criminosi. L'esperienza tristissima dell'omicidio Di Terlizzi ci dimostra che nessun esercente è al riparo e che talvolta si può essere vittime anche per pochi spiccioli.
La paura però non ci ferma; la resistenza civile è anche quella di non cedere al ricatto dell'angoscia. Io (e credo tutti i commercianti) continuiamo nelle nostre attività, rischiando tutti i giorni. Certo, un presidio maggiore da parte delle forze dell'ordine aiuterebbe, sebbene un controllo su tutta la città 24 ore al giorno è praticamente impossibile. Sono ottimista e non posso fare a meno di confrontare la nostra realtà con quella di altre zone del Meridione, rispetto alle quali, credo, Ruvo si possa ancora definire una 'città tranquilla." Dichiara ottimisticamente Chiara Raffaele.
"C'è più vigilanza. Vedo i carabinieri passare in auto, a piedi per le forze dell'ordine cittadina. Purtroppo le telecamere nei negozi servono ma fino ad un certo punto, quelle che dovevano funzionare per le vie del centro storico sono inesistenti e non so se funzionano quelle in periferia. Sono comunque scettica: se il giorno dopo dell'arresto dei criminali questi sono già liberi, e se rischiamo noi stessi l'arresto nel caso di difesa, che cosa possiamo sperare? Poi non voglio discriminare nessuno ma tra tutti gli extracomunitari che ci sono fuori dai supermercati si nascondo i malviventi e loro hanno piena libertà". Il pensiero di Anna Scarongella
"Volendo fare un confronto tra la situazione odierna è quella di 4 anni fa, certamente il monitoraggio delle zone più dense di attività commerciali è migliorato sia per i pattugliamenti a piedi della polizia Municipale sia per le altre forze dell'ordine: tenendo presente che si è vista la presenza maggiore di Carabinieri e di ausiliari,soprattutto durante determinati eventi. Questo è da prendere in considerazione nel centro storico che è la zona in cui c'è la mia attività commerciale. Ovviamente,i pattugliamenti e i controlli non possono far altro che dissuadere eventuali gesta criminali,per il resto spetta ai contribuenti provvedere alla sicurezza della propria attività. Tutto ciò è il mio semplice e modestissimo parere sulla questione sicurezza" sentenzia Domenico Paparella
Di diverso parere Mariella Cisariello: "secondo me si sta facendo poco e certe situazioni non si possono prevedere: è proprio quando credi che tutto sia tranquillo che si può verificare il peggio. Comunque non credo che una vigilanza h24 possa essere considerata una prevenzione dato che noi commercianti siamo esposti maggiormente al pubblico. Sistemi come videosorveglianza a nostre spese a poco servono nel fermare i malintenzionati: il caso si Pino Di Terlizzi è un esempio eclatante."
"Nonostante le numerose domande fatte scritte e protocollate dall'Ascom per chiedere un tavolo di concertazione con l'amministrazione e con le forze dell'ordine non è successo proprio un bel niente. Negli anni si sono perpetrate altre situazioni simili a quella di DI Terlizzi. Le rapine non si sono fermate. I pericoli ci sono e non sono diminuiti. Inoltre invece che venirci incontro adesso il comune impone anche la tassa sulle insegne! E' vergognoso" Dice indignata Luciana Di Bisceglie