“Quarantana Insieme” tra tradizione e solidarietà –LE FOTO
Il progetto delle associazioni A.I.A.S., Noixvoi e Ali di Scorta
domenica 26 febbraio 2017
8.24
Riscoprire le tradizioni, far sentire tutti parte della stessa comunità, rompere la quotidianità di chi vive condizioni difficili. Sono questi i valori che hanno ispirato, quattro anni fa, il progetto "Quarantana Insieme", promosso dall'Associazione Noixvoi Onlus.
Anche quest'anno la magia si è ripetuta e, in sinergia con altre associazioni di Volontariato, ha ripreso vita la Quarantana solidale. Con la preziosa collaborazione del maestro Michele Montedoro, vero specialista dell'arte antica di costruzione dei rituali fantocci quaresimali, i ragazzi e i volontari delle associazioni A.I.A.S. e Ali di Scorta, hanno creato la loro personalissima Quarantana.
Una tradizione, questa, che affonda le sue radici in antichi rituali propiziatori pagani, poi legati al tempo quaresimale con l'avvento del Cristianesimo. Anche in questa Quarantana sono presenti tutti gli oggetti simbolici che la tradizione ruvese prescrive: l'arancia, simbolo dell'inverno che giunge al termine per lasciar spazio alla primavera e alla gioia della risurrezione; le sette penne di gallina, infilzate nel frutto, ad indicare le settimane di Quaresima; il fuso, rappresentativo del lavoro femminile e dello scorrere imperterrito del tempo; il sarago, alimento insolito che simboleggia le ristrettezze culinarie prepasquali; l'immancabile veste nera, segno di riconoscimento del lutto e della penitenza.
Per questa volta, ai simboli positivi di più ampio respiro, se ne è aggiunto un altro più pratico. Negli abiti del fantoccio è stato nascosto scherzosamente un foglio riportante una serie di numeri del lotto. Chissà se la cara amica Quarantana riuscirà a trasformarsi da vecchia ingobbita a dea della fortuna.
Dal martedì grasso, l'anziana signora farà capolino nei pressi dell'Associazione A.I.A.S. Nessuna impiccagione, sia chiaro! Ma solo un modo intelligente per non dimenticare il passato che rischia spesso di scomparire. La Quarantana rappresenta per Ruvo un'emergenza da valorizzare e da rispettare nei suoi più intimi significati. Questo semplice fantoccio riproduce un'opportunità di riscatto per i ragazzi dell'Associazione A.I.A.S., spesso dimenticati dalla comunità e lasciati in balia della monotonia quotidiana. Pochi conoscono le loro peculiarità e questa può essere l'occasione giusta per riscoprirli e dargli il giusto valore.
Anche quest'anno la magia si è ripetuta e, in sinergia con altre associazioni di Volontariato, ha ripreso vita la Quarantana solidale. Con la preziosa collaborazione del maestro Michele Montedoro, vero specialista dell'arte antica di costruzione dei rituali fantocci quaresimali, i ragazzi e i volontari delle associazioni A.I.A.S. e Ali di Scorta, hanno creato la loro personalissima Quarantana.
Una tradizione, questa, che affonda le sue radici in antichi rituali propiziatori pagani, poi legati al tempo quaresimale con l'avvento del Cristianesimo. Anche in questa Quarantana sono presenti tutti gli oggetti simbolici che la tradizione ruvese prescrive: l'arancia, simbolo dell'inverno che giunge al termine per lasciar spazio alla primavera e alla gioia della risurrezione; le sette penne di gallina, infilzate nel frutto, ad indicare le settimane di Quaresima; il fuso, rappresentativo del lavoro femminile e dello scorrere imperterrito del tempo; il sarago, alimento insolito che simboleggia le ristrettezze culinarie prepasquali; l'immancabile veste nera, segno di riconoscimento del lutto e della penitenza.
Per questa volta, ai simboli positivi di più ampio respiro, se ne è aggiunto un altro più pratico. Negli abiti del fantoccio è stato nascosto scherzosamente un foglio riportante una serie di numeri del lotto. Chissà se la cara amica Quarantana riuscirà a trasformarsi da vecchia ingobbita a dea della fortuna.
Dal martedì grasso, l'anziana signora farà capolino nei pressi dell'Associazione A.I.A.S. Nessuna impiccagione, sia chiaro! Ma solo un modo intelligente per non dimenticare il passato che rischia spesso di scomparire. La Quarantana rappresenta per Ruvo un'emergenza da valorizzare e da rispettare nei suoi più intimi significati. Questo semplice fantoccio riproduce un'opportunità di riscatto per i ragazzi dell'Associazione A.I.A.S., spesso dimenticati dalla comunità e lasciati in balia della monotonia quotidiana. Pochi conoscono le loro peculiarità e questa può essere l'occasione giusta per riscoprirli e dargli il giusto valore.