Quarant'anni fa l'uccisione di Aldo Moro, Emiliano: «La sua lezione va proiettata nel presente»
Il pensiero del presidente della Regione a quarant'anni dalla morte dello statista
mercoledì 9 maggio 2018
11.38
"La morte dell'onorevole Moro, assieme a quella delle vittime del terrorismo, sono state tragedie non solo di singoli uomini e delle loro famiglie, ma di un intero Paese.
Aldo Moro non era solo l'uomo del dialogo, ma soprattutto un costruttore della buona politica. Un mite che ha pagato con la propria vita il furore ideologico di chi sognava la guerra rivoluzionaria.
Oggi, la lezione di Moro va proiettata nel presente, e naturalmente penso anche a queste settimane di cosiddetto stallo politico, che poco hanno a che fare con il bene del Paese, al quale ha sempre guardato Aldo Moro. La mediazione morotea non fu un semplice compromesso tra partiti o la necessità di adattare gli equilibri politici italiani alla delicata situazione generata dagli "anni di piombo", ma la costruzione della politica che ha il dovere di farsi carico delle richieste di tutti e dei singoli, uno per uno, perché come lui stesso diceva "ogni persona è un universo".
Per Moro la politica era soprattutto senso di responsabilità al quale si è chiamati tutti, al di là delle proprie appartenenze.
Il messaggio dello statista pugliese all'Italia è tutto compreso in quella sua bellissima frase: "Questo Paese non si salverà e la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera, se non crescerà un nuovo senso del dovere". Credo che nel ricordo del suo martirio, dobbiamo scolpire come nella pietra la sua grande lezione di uomo e di politico, che ha accompagnato la crescita democratica del nostro Paese in questi ultimi quarant'anni".
Lo dichiara il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.