Primo giorno di scuola: «Un mondo migliore a partire da noi»

La lettera di vescovo Mons. Cornacchia agli alunni della diocesi

lunedì 12 settembre 2016 7.06
Primi giorni di scuola. Archiviata definitivamente l'estate, si torna a scuola. Ed ecco di seguito la lettera che il Vescovo Mons. Domenico Cornacchia ha indirizzato a tutti gli studenti e loro famiglie, ai docenti, dirigenti e personale scolastico, che dalla prossima settimana iniziano il nuovo anno scolastico, 2016-2017.

La lettera sarà consegnata a ciascun alunno e docente nei prossimi giorni, con un cartoncino-segnalibro recapitato in ciascuna scuola della Diocesi dagli Uffici diocesani di Pastorale scolastica e Pastorale Giovanile.
Riportiamo di seguito il testo del messaggio:


«Carissimi Ragazzi e Ragazze, care Famiglie, gentilissimi Docenti, stimatissimi Dirigenti,
all'inizio di un nuovo anno scolastico permettetemi di rivolgere a tutti e a ciascuno un cordiale saluto e un augurio sincero. È la prima volta che vi scrivo da quando sono arrivato in questa nostra cara Diocesi e vi assicuro che al centro del mio cuore e in cima ai miei pensieri vi è anche tutto il mondo della scuola, luogo di formazione integrale della persona umana e spazio di relazioni fraterne e solidali.
Vi invito, pertanto, a vivere la scuola come una preziosa opportunità nella consapevolezza che senza istruzione e cultura non vi può essere vero progresso della società contemporanea. Non riducendolo a un sapere tecnico, il vero progresso è solo quello che custodisce e promuove la dignità dell'essere umano nella sua interezza e consente, in un rapporto dialogico, ad ogni popolo della terra di condividere le proprie risorse umane, materiali e spirituali, a beneficio di tutti.

Il nostro tempo è segnato dalla paura verso l'altro e il diverso, dall'indifferenza religiosa e dall'omologazione a stili e modelli di vita che rendono le relazioni interpersonali inficiate da una logica consumistica ed egocentrica. Per questo la scuola deve diventare palestra di umanità costruendo percorsi interdisciplinari e interculturali capaci di indicare come bene possibile la ricerca appassionata della Verità che abita nel cuore e nella vita di ogni persona umana.
Non abbiate paura di osare, di amare e di sperare! La nostra comune vocazione è vivere la gioia, ma essa è nascosta dietro le piccole cose e si raggiunge eseguendo il proprio dovere quotidiano con spirito di servizio, anche quando diventa faticoso. In tal modo è possibile costruire un mondo dove le persone sono realmente libere e capaci di fraternità. Tutto questo ce lo ha ricordato Papa Francesco a Cracovia: "Noi adesso non ci metteremo a gridare contro qualcuno, non ci metteremo a litigare, non vogliamo distruggere, non vogliamo insultare. Noi non vogliamo vincere l'odio con più odio, vincere la violenza con più violenza, vincere il terrore con più terrore. E la nostra risposta a questo mondo in guerra ha un nome: si chiama fraternità, si chiama fratellanza, si chiama comunione, si chiama famiglia".
Certamente in questo momento il nostro pensiero va alle tante vittime dell'odio, della violenza, degli incidenti capitati di recente nei nostri paesi, dei terremoti, della fame e delle malattie; sembra che viviamo in una notte senza spiraglio di luce, invece molteplici sono i segni di resurrezione che come tanti semi sono sparsi nel grande campo del mondo. Coraggio! Il mondo, la società, la Chiesa hanno bisogno di voi e senza di voi tutto sarebbe più povero.
E allora buon viaggio scolastico a tutti perché nello scorrere dei giorni possiamo insieme costrui-re un mondo migliore partendo da noi stessi.
Buon lavoro. Vi sono vicino con l'affetto e la stima. E vi assicuro che presto ci incontreremo di persona.
Io faccio il tifo per voi!»


+ Domenico, Vescovo