Pista ciclabile in via Madonna delle Grazie, i timori di residenti e commercianti: «Sarà un disastro»

Dubbi sull'impatto che l'opera avrà sulle attività commerciali, sul traffico e sui parcheggi

giovedì 14 luglio 2022 8.58

C'è malumore tra i residenti e soprattutto tra i commercianti di via Madonna delle Grazie per via della pista ciclabile che qui si sta realizzando. Ottocento metri lineari di percorso ciclabile in propria sede, delimitato cioé da un cordolo alto 30 centimetri. Il percorso di mobilità lenta fa parte di un progetto più ampio che attraversa a metà l'intera città dall'attuale via Alberto Mario fino a via Corato, passando per largo Di Vagno, via Cotugno e, dopo avere attraversato il nucleo antico, da piazza Bovio imbocca via Madonna delle Grazie fino a raggiungere l'Estramurale Pertini.

Un nuovo modo di vivere la mobilità cittadina che però non piace a tutti. Gli effetti collaterali non mancano. Un cittadino ruvese che abita in via Madonna delle Grazie racconta a RuvoViva delle proteste rivolte al Comune da parte degli esercenti e di tanti residenti: «Questa pista ciclabile ridurrà la sede stradale in maniera insostenibile - ci dice - lo spazio carrabile che resterà sarà appena sufficiente per un furgone, mentre non sono sicuro che un camion appena più grande riuscirà a passare. Lungo questa via ci sono un bar, un ristorante, una macelleria e altri piccoli negozi: lo scarico merci diventerà impossibile. Ci sono i fondi europei da spendere, ma non tengono conto delle esigenze reali della città. Abbiamo provato a chiedere alla ditta esecutrice e all'ufficio tecnico comunale di recuperare spazio riducendo l'ampiezza del marciapiede che è bello ampio, ma ci hanno risposto che non è possibile».

Altro problema che viene posto riguarda il numero di posti auto a disposizione una volta che i lavori saranno completati. Ne rimarrà meno di un terzo a disposizione, sottolinea il titolare di un esercizio commerciale che da anni è presente in via Madonna delle Grazie: «Gli stalli saranno con strisce blu a pagamento e in alcuni tratti saranno disposti in posizione lineare e non più a spina di pesce. Un peccato, perché se lei verrà da fuori Ruvo a vedere la sagra del fungo cardoncello non troverà più posto e sarà costretto a parcheggiare in zona industriale».

I timori legati alle novità fanno parte delle cose, sono fisiologici quando c'è un cambiamento, e tuttavia da queste parti il timore per l'impatto sul commercio che potrà causare la pista ciclabile sembra essere qualcosa di più di una paura: c'è chi giura che già la presenza del cantiere avrebbe ridotto del 50% il numero di clienti delle attività alimentari della zona. «E così, se non peggio, sarà nel prossimo futuro».
Non basta. C'è chi suggerisce di non trascurare la presenza di una scuola lungo questa strada: il concentrato di auto all'esterno, d'inverno, a lezioni in corso, potrà creare non pochi grattacapi. «Sarà un disastro, vedrete».