Piano Sociale di Zona: 30milioni per inclusione, benessere ed empowerment
Il documento riguarda l'area di Terlizzi, Corato e Ruvo di Puglia
martedì 2 luglio 2024
10.49
Trenta, quattordici, tre… non tre numeri a caso ma una terna che ci permette di inquadrare il Piano sociale di zona 2022-2024 dell'Ambito territoriale sociale (ATS) di Corato, Ruvo di Puglia e Terlizzi: il documento strategico di programmazione delle politiche di inclusione approvato nel Consiglio Comunale di Corato (Comune capofila) lo scorso 26 giugno. Un percorso intenso ed articolato che ha dato esito ad una piattaforma di welfare locale con enti pubblici, privato sociale, movimenti e cittadini dei tre Comuni, che in questi mesi si sono cimentati in un complesso lavoro di concertazione e partecipazione.
Partiamo dal 3. Tre sono i Comuni dell'ATS, tre sono anche i pilastri del nuovo Piano: consolidamento, innovazione e partecipazione.
Consolidamento, perché il Piano parte della riconferma dei servizi e degli interventi storici (assistenza domiciliare per anziani, disabili e minori, centri diurni, servizio di assistenza specialistica a scuola, ecc.) e li consolida, strutturando meglio le procedure di attivazione, allargando la platea dei potenziali beneficiari e definendo meglio l'integrazione fra interventi diversi.
Innovazione, perché il documento prova a puntellare alcuni bisogni emergenti con alcune sperimentazioni: il taxi sociale, interventi di prevenzione a favore di minori che integrino scuola e territorio, azioni tese a potenziare la genitorialità, percorsi personalizzati di inclusione sociale e lavorativa.
Partecipazione, delle organizzazioni e dei movimenti (si pensi al Patto di Comunità sottoscritto lo scorso 18 giugno), di altri Enti pubblici (a partire dai servizi sanitari della ASL Bari e del distretto sociosanitario). Ma partecipazione intesa anche come fine: accesso più capillare alle prestazioni, maggiore diffusione delle informazioni (sarà attivato un segretariato sociale/sportello di cittadinanza diffuso sul territorio che amplia quanto già posto in essere con gli sportelli di facilitazione digitale attivi già da qualche mese).
30, invece, sono i milioni di euro messi a disposizione dal Piano (in parte tramutati in servizi già attivi nel territorio), grazie ad un'attenta programmazione delle risorse provenienti da fonti di finanziamento comunali, regionali, nazionali e comunitarie. Un budget che sarà oggetto di ulteriore ampliamento nel corso dei prossimi mesi grazie a nuovi stanziamenti previsti da Regione, Ministero e ad una costante attività di progettazione e ricerca di fondi promossa dalle tre Amministrazioni e condotta dall'Ufficio di Piano.
14, infine, sono le progettualità del Piano sociale di zona. Azioni, condensate in altrettante schede di dettaglio allegate al Piano, che identificano le direttrici di lavoro di questa fitta rete di cura, benessere, inclusione e solidarietà che si intende promuovere su tutto il territorio dell'ATS.
E se tre sono i numeri alla base di questo documento/lavoro, la sua finalità più ambiziosa può essere identificata da un altro numero: 97.000. Le cittadine ed i cittadini residenti nei tre Comuni. A loro è indirizzato il documento ed in particolare a chi, fra loro, è rimasto più indietro. Quelli che il compianto Vescovo don Tonino Bello amava definire le "pietre di scarto" che diventano, invece, "pietre angolari" di questo documento e di questa azione.
Le 149 pagine del Piano sono accessibili qui: https://bit.ly/Piano-Sociale-di-Zona-Corato-22-24
I Sindaci dei Comuni di Corato, Corrado Nicola De Benedittis, di Ruvo di Puglia, Pasquale Chieco, e di Terlizzi, Michelangelo De Chirico, unitariamente ai tre Assessori alle Politiche Sociali Felice Addario, Domenico Curci, Daniela Zappatore, esprimono grande soddisfazione per l'approvazione di questo Piano Sociale di Zona.
Partiamo dal 3. Tre sono i Comuni dell'ATS, tre sono anche i pilastri del nuovo Piano: consolidamento, innovazione e partecipazione.
Consolidamento, perché il Piano parte della riconferma dei servizi e degli interventi storici (assistenza domiciliare per anziani, disabili e minori, centri diurni, servizio di assistenza specialistica a scuola, ecc.) e li consolida, strutturando meglio le procedure di attivazione, allargando la platea dei potenziali beneficiari e definendo meglio l'integrazione fra interventi diversi.
Innovazione, perché il documento prova a puntellare alcuni bisogni emergenti con alcune sperimentazioni: il taxi sociale, interventi di prevenzione a favore di minori che integrino scuola e territorio, azioni tese a potenziare la genitorialità, percorsi personalizzati di inclusione sociale e lavorativa.
Partecipazione, delle organizzazioni e dei movimenti (si pensi al Patto di Comunità sottoscritto lo scorso 18 giugno), di altri Enti pubblici (a partire dai servizi sanitari della ASL Bari e del distretto sociosanitario). Ma partecipazione intesa anche come fine: accesso più capillare alle prestazioni, maggiore diffusione delle informazioni (sarà attivato un segretariato sociale/sportello di cittadinanza diffuso sul territorio che amplia quanto già posto in essere con gli sportelli di facilitazione digitale attivi già da qualche mese).
30, invece, sono i milioni di euro messi a disposizione dal Piano (in parte tramutati in servizi già attivi nel territorio), grazie ad un'attenta programmazione delle risorse provenienti da fonti di finanziamento comunali, regionali, nazionali e comunitarie. Un budget che sarà oggetto di ulteriore ampliamento nel corso dei prossimi mesi grazie a nuovi stanziamenti previsti da Regione, Ministero e ad una costante attività di progettazione e ricerca di fondi promossa dalle tre Amministrazioni e condotta dall'Ufficio di Piano.
14, infine, sono le progettualità del Piano sociale di zona. Azioni, condensate in altrettante schede di dettaglio allegate al Piano, che identificano le direttrici di lavoro di questa fitta rete di cura, benessere, inclusione e solidarietà che si intende promuovere su tutto il territorio dell'ATS.
E se tre sono i numeri alla base di questo documento/lavoro, la sua finalità più ambiziosa può essere identificata da un altro numero: 97.000. Le cittadine ed i cittadini residenti nei tre Comuni. A loro è indirizzato il documento ed in particolare a chi, fra loro, è rimasto più indietro. Quelli che il compianto Vescovo don Tonino Bello amava definire le "pietre di scarto" che diventano, invece, "pietre angolari" di questo documento e di questa azione.
Le 149 pagine del Piano sono accessibili qui: https://bit.ly/Piano-Sociale-di-Zona-Corato-22-24
I Sindaci dei Comuni di Corato, Corrado Nicola De Benedittis, di Ruvo di Puglia, Pasquale Chieco, e di Terlizzi, Michelangelo De Chirico, unitariamente ai tre Assessori alle Politiche Sociali Felice Addario, Domenico Curci, Daniela Zappatore, esprimono grande soddisfazione per l'approvazione di questo Piano Sociale di Zona.