Patrick Zaki: la voce della libertà a Ruvo di Puglia
Una testimonianza diretta di resistenza e speranza contro la repressione dei diritti umani
mercoledì 3 luglio 2024
9.17
Nel pomeriggio di ieri, 2 luglio, Ruvo di Puglia ha avuto l'onore di ospitare Patrick Zaki, con la presentazione del suo libro "Sogni e illusioni di libertà. La mia storia", pubblicato nel 2023 da "La nave di Teseo". L'incontro, organizzato dal Comitato per la Pace di Ruvo di Puglia, si è svolto presso l'auditorium del Liceo Scientifico O. Tedone, con il patrocinio del Comune di Ruvo di Puglia e in collaborazione con la Libreria L'Agorà - Bottega delle Nuvole.
Patrick Zaki, noto attivista per i diritti umani e ricercatore presso l'Università di Bologna, ha condiviso con il pubblico la sua straziante e significativa esperienza di detenzione in Egitto. Zaki è stato arrestato il 7 febbraio 2020, al suo ritorno a Il Cairo da Bologna, dove stava completando i suoi studi. Quello che doveva essere un breve soggiorno nella sua terra natia si è trasformato in un incubo, con Zaki che ha trascorso 22 mesi in prigione sotto accuse considerate politicamente motivate.
Durante la presentazione, Zaki ha dialogato con Pietro Pasculli, dottorando in relazioni internazionali, mentre Heather Marie Bhimull dell'Associazione Sintagma ha fornito l'interpretazione. Il libro di Zaki offre una dettagliata cronaca degli eventi che hanno segnato la sua incarcerazione, dalle torture fisiche e psicologiche subite agli interminabili interrogatori, fino all'isolamento e alle condizioni disumane delle carceri egiziane.
L'autore ha descritto le prime ore della sua detenzione come le più dure, con 30 ore di scomparsa forzata prima di essere formalmente incarcerato. È stato fortunato ad essere "scomparso dal mondo" solo per 30 ore, rispetto a tanti altri suoi colleghi che non sono stati visti ne sentiti per settimane intere. Ciò è avvenuto grazie alla pressione del popolo italiano che sin da subito ha manifestato il suo dissenso.
Ha subito torture fisiche e psicologiche, con condizioni di detenzione estremamente dure e disumane. Una vera e propria tortura psicologica, unita alle difficoltà nel dormire e vivere in condizioni sovraffollate e insalubri.
L'opera non è solo una narrazione personale, ma una riflessione profonda sulla lotta per i diritti umani e la libertà individuale. Patrick Zaki è diventato un simbolo internazionale della resistenza contro la repressione e la violazione dei diritti civili. La sua storia ha mobilitato una vasta campagna di solidarietà, non solo in Italia, ma a livello globale, con l'Università di Bologna e numerose organizzazioni per i diritti umani che hanno continuamente lavorato per la sua liberazione.
L'incontro ha offerto un'importante occasione di riflessione e dibattito su tematiche ancora tristemente attuali, come la repressione del dissenso, la tortura e la violazione dei diritti umani. La testimonianza di Zaki ha evidenziato la necessità di una costante vigilanza e di un impegno attivo per la difesa delle libertà fondamentali in ogni parte del mondo. Come sottolineato durante l'evento, il coraggio di Zaki e la sua capacità di resistere di fronte all'ingiustizia sono un potente richiamo all'importanza del diritto internazionale e della solidarietà globale.
Patrick, nei suoi interventi, ha denunciato la repressione sistematica, che continua ancora oggi in Egitto, con migliaia di prigionieri politici e casi di scomparsa forzata. Ha sottolineato anche l'ipocrisia di alcuni paesi occidentali, tra cui l'Italia e l'Unione Europea, che continuano a fornire supporto economico e militare al regime di Al-Sisi nonostante le innumerevoli e costanti violazioni dei diritti umani.
Zaki è un ragazzo che ha saputo mantenere viva la speranza durante il periodo di detenzione grazie alla sua passione per lo studio, la musica, il calcio e l'affetto dei suoi cari, tra cui la sua fidanzata Reny e la comunità italiana che non ha mai smesso di sostenerlo. Il libro "Sogni e illusioni di libertà" non è solo un racconto di sofferenza, ma anche un manifesto di speranza e determinazione, un invito a non arrendersi di fronte all'oppressione e a continuare a lottare per un mondo più giusto e libero.
L'attivista ha riflettuto, grazie alle domande ben articolate dal moderatore, sull'impatto personale della sua esperienza di detenzione, marcando quanto sia stato influenzato dal sostegno ricevuto e dalla solidarietà internazionale e quanto questa abbia alleviato la sua pena. Ha rimarcato la resilienza e l'importanza di non arrendersi nella lotta per i diritti umani, sottolineando che ogni piccolo gesto di supporto può fare una grande differenza per chi è ingiustamente detenuto.
L'evento di ieri ha segnato un ulteriore passo nella diffusione del messaggio di Patrick Zaki e nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica sui diritti umani. La partecipazione entusiasta e numerosa del pubblico ha dimostrato ancora una volta quanto sia sentita e condivisa la causa di Zaki e quanto sia importante continuare a sostenere chi combatte, a discapito di un mondo talvolta malvagio, per la libertà e la dignità umana.
Patrick Zaki, noto attivista per i diritti umani e ricercatore presso l'Università di Bologna, ha condiviso con il pubblico la sua straziante e significativa esperienza di detenzione in Egitto. Zaki è stato arrestato il 7 febbraio 2020, al suo ritorno a Il Cairo da Bologna, dove stava completando i suoi studi. Quello che doveva essere un breve soggiorno nella sua terra natia si è trasformato in un incubo, con Zaki che ha trascorso 22 mesi in prigione sotto accuse considerate politicamente motivate.
Durante la presentazione, Zaki ha dialogato con Pietro Pasculli, dottorando in relazioni internazionali, mentre Heather Marie Bhimull dell'Associazione Sintagma ha fornito l'interpretazione. Il libro di Zaki offre una dettagliata cronaca degli eventi che hanno segnato la sua incarcerazione, dalle torture fisiche e psicologiche subite agli interminabili interrogatori, fino all'isolamento e alle condizioni disumane delle carceri egiziane.
L'autore ha descritto le prime ore della sua detenzione come le più dure, con 30 ore di scomparsa forzata prima di essere formalmente incarcerato. È stato fortunato ad essere "scomparso dal mondo" solo per 30 ore, rispetto a tanti altri suoi colleghi che non sono stati visti ne sentiti per settimane intere. Ciò è avvenuto grazie alla pressione del popolo italiano che sin da subito ha manifestato il suo dissenso.
Ha subito torture fisiche e psicologiche, con condizioni di detenzione estremamente dure e disumane. Una vera e propria tortura psicologica, unita alle difficoltà nel dormire e vivere in condizioni sovraffollate e insalubri.
L'opera non è solo una narrazione personale, ma una riflessione profonda sulla lotta per i diritti umani e la libertà individuale. Patrick Zaki è diventato un simbolo internazionale della resistenza contro la repressione e la violazione dei diritti civili. La sua storia ha mobilitato una vasta campagna di solidarietà, non solo in Italia, ma a livello globale, con l'Università di Bologna e numerose organizzazioni per i diritti umani che hanno continuamente lavorato per la sua liberazione.
L'incontro ha offerto un'importante occasione di riflessione e dibattito su tematiche ancora tristemente attuali, come la repressione del dissenso, la tortura e la violazione dei diritti umani. La testimonianza di Zaki ha evidenziato la necessità di una costante vigilanza e di un impegno attivo per la difesa delle libertà fondamentali in ogni parte del mondo. Come sottolineato durante l'evento, il coraggio di Zaki e la sua capacità di resistere di fronte all'ingiustizia sono un potente richiamo all'importanza del diritto internazionale e della solidarietà globale.
Patrick, nei suoi interventi, ha denunciato la repressione sistematica, che continua ancora oggi in Egitto, con migliaia di prigionieri politici e casi di scomparsa forzata. Ha sottolineato anche l'ipocrisia di alcuni paesi occidentali, tra cui l'Italia e l'Unione Europea, che continuano a fornire supporto economico e militare al regime di Al-Sisi nonostante le innumerevoli e costanti violazioni dei diritti umani.
Zaki è un ragazzo che ha saputo mantenere viva la speranza durante il periodo di detenzione grazie alla sua passione per lo studio, la musica, il calcio e l'affetto dei suoi cari, tra cui la sua fidanzata Reny e la comunità italiana che non ha mai smesso di sostenerlo. Il libro "Sogni e illusioni di libertà" non è solo un racconto di sofferenza, ma anche un manifesto di speranza e determinazione, un invito a non arrendersi di fronte all'oppressione e a continuare a lottare per un mondo più giusto e libero.
L'attivista ha riflettuto, grazie alle domande ben articolate dal moderatore, sull'impatto personale della sua esperienza di detenzione, marcando quanto sia stato influenzato dal sostegno ricevuto e dalla solidarietà internazionale e quanto questa abbia alleviato la sua pena. Ha rimarcato la resilienza e l'importanza di non arrendersi nella lotta per i diritti umani, sottolineando che ogni piccolo gesto di supporto può fare una grande differenza per chi è ingiustamente detenuto.
L'evento di ieri ha segnato un ulteriore passo nella diffusione del messaggio di Patrick Zaki e nella sensibilizzazione dell'opinione pubblica sui diritti umani. La partecipazione entusiasta e numerosa del pubblico ha dimostrato ancora una volta quanto sia sentita e condivisa la causa di Zaki e quanto sia importante continuare a sostenere chi combatte, a discapito di un mondo talvolta malvagio, per la libertà e la dignità umana.