Parco Nazionale dell'Alta Murgia, esempio emblematico di parco rurale
CREA - Rete Rurale Nazionale e Legambiente Aree Protette lo hanno scelto come “caso studio”
martedì 18 giugno 2019
12.24
Il Parco Nazionale dell'Alta Murgia è un esempio emblematico di parco rurale: è per questo che CREA - Rete Rurale Nazionale e Legambiente Aree Protette lo hanno scelto come "caso studio" per la definizione di nuovi modelli di governance per le misure agro-climatico-ambientali dei PSR all'interno delle aree protette.
In questo ambito la sede del Parco in via Firenze 10 a Gravina in Puglia ospiterà, mercoledì 26 giugno dalle 9:30 alle 13:00, un "Laboratorio di Governance Agroambientale" sul modello Living Lab, con un approccio orientato sulla comunità e sull'ecosistema in una partnership tra persone, pubblico e privato, affinché tutti siano fonti di creazione e non solo spettatori.
Parte, insomma, un percorso di lavoro fatto di dialogo con gli interlocutori del territorio per avviare una mappatura di priorità e stakeholders e raccogliere informazioni attraverso interviste, questionari, workshop e dibattiti.
Il tema del Living Lab che si terrà nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia è "Nuovi modelli di governance per le misure agro-climatico-ambientali dei PSR all'interno delle Aree Protette" e sarà utile a sviluppare quanto previsto dalla programmazione 2014-2020 dei PSR che hanno introdotto con forza il tema delle azioni ambientali collettive: i PSR possono raggiungere risultati ambientali e climatici più ambiziosi se sono in grado di favorire l'adesione collettiva e coordinata da parte di più beneficiari a medesimi schemi di impegno agroambientale.
Il coordinamento di più beneficiari intorno a una stessa strategia, infatti, è anche garanzia di maggiore sinergia sui fronti della formazione, della divulgazione e della consulenza, elementi indispensabili ad aggiungere valore ed efficacia all'azione agroalimentare sostenuta.
In questo contesto, soggetti territoriali come le autorità, gli Enti di Gestione delle Aree Protette e i GAL possono candidarsi a divenire attori capaci di delineare, coordinare e implementare strategie ambientali d'area, sostenute dal FEASR, che coinvolgano attivamente i beneficiari su disegni strategici comuni di governo ambientale del territorio.
«Obiettivo finale del percorso di lavoro - afferma il presidente vicario del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, Cesareo Troia - è la messa a punto di un documento di analisi che evidenzi le necessità operative, le minacce, le opportunità e le strade possibili da percorrere verso approcci innovativi di governo».
Nel brainstorming del prossimo 26 giugno sono coinvolti l'Ente Gestore del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, i Comuni del Parco, il Dipartimento Politiche Agricole e Forestali e il Dipartimento Mobilità, Qualità Urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio della Regione Puglia, le Università pugliesi, i GAL ricadenti nel territorio del Parco, produttori, associazioni di produttori e cooperative, il team di supporto del CNAI, organizzazioni professionali, consorzi di tutela e consorzi di bonifica, PMI, consulenti e agronomi, Legambiente e Federparchi.
In questo ambito la sede del Parco in via Firenze 10 a Gravina in Puglia ospiterà, mercoledì 26 giugno dalle 9:30 alle 13:00, un "Laboratorio di Governance Agroambientale" sul modello Living Lab, con un approccio orientato sulla comunità e sull'ecosistema in una partnership tra persone, pubblico e privato, affinché tutti siano fonti di creazione e non solo spettatori.
Parte, insomma, un percorso di lavoro fatto di dialogo con gli interlocutori del territorio per avviare una mappatura di priorità e stakeholders e raccogliere informazioni attraverso interviste, questionari, workshop e dibattiti.
Il tema del Living Lab che si terrà nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia è "Nuovi modelli di governance per le misure agro-climatico-ambientali dei PSR all'interno delle Aree Protette" e sarà utile a sviluppare quanto previsto dalla programmazione 2014-2020 dei PSR che hanno introdotto con forza il tema delle azioni ambientali collettive: i PSR possono raggiungere risultati ambientali e climatici più ambiziosi se sono in grado di favorire l'adesione collettiva e coordinata da parte di più beneficiari a medesimi schemi di impegno agroambientale.
Il coordinamento di più beneficiari intorno a una stessa strategia, infatti, è anche garanzia di maggiore sinergia sui fronti della formazione, della divulgazione e della consulenza, elementi indispensabili ad aggiungere valore ed efficacia all'azione agroalimentare sostenuta.
In questo contesto, soggetti territoriali come le autorità, gli Enti di Gestione delle Aree Protette e i GAL possono candidarsi a divenire attori capaci di delineare, coordinare e implementare strategie ambientali d'area, sostenute dal FEASR, che coinvolgano attivamente i beneficiari su disegni strategici comuni di governo ambientale del territorio.
«Obiettivo finale del percorso di lavoro - afferma il presidente vicario del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, Cesareo Troia - è la messa a punto di un documento di analisi che evidenzi le necessità operative, le minacce, le opportunità e le strade possibili da percorrere verso approcci innovativi di governo».
Nel brainstorming del prossimo 26 giugno sono coinvolti l'Ente Gestore del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, i Comuni del Parco, il Dipartimento Politiche Agricole e Forestali e il Dipartimento Mobilità, Qualità Urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio della Regione Puglia, le Università pugliesi, i GAL ricadenti nel territorio del Parco, produttori, associazioni di produttori e cooperative, il team di supporto del CNAI, organizzazioni professionali, consorzi di tutela e consorzi di bonifica, PMI, consulenti e agronomi, Legambiente e Federparchi.