Ospedale Nord Barese, Ninni Chieco da Emiliano

Il sindaco di Ruvo ha ribadito la necessità di un presidio di primo livello per il territorio

venerdì 7 ottobre 2016 15.16
Il sindaco di Ruvo Ninni Chieco bussa alla porta del governatore della Puglia Michele Emiliano per chiedere che si attivi per il polo ospedaliero del nord barese. Se ne parla da almeno cinque-sei anni ma fino ad oggi la Regione Puglia non ha mosso un dito. Sia l'amministrazione guidata dal terlizzese Nichi Vendola, sia quella guidata oggi dallo stesso Emiliano: zero. Risorse stanziate zero, progetti nemmeno a parlarne. Mentre i nuovi presidi ospedalieri di Taranto, di Fasano, di Andria hanno quantomeno avuto la fortuna di un iter avviato, l'idea di un ospedale unico di riferimento per Molfetta, Terlizzi, Ruvo, Corato e Bisceglie, è rimasta appunto soltanto un'idea. Si sa che questo maxi ospedale super attrezzato potrebbe sorgere a metà strada tra Bisceglie e Molfetta e nulla più. Nè quando, né cosa, né con che soldi.

Negli ultimi giorni, sarà per l'imminenza delle amministrative (la prossima primavera si voterà a Giovinazzo, Molfetta e a Terlizzi), Emiliano è tornato a parlare di questa idea. I segretari cittadini del Partito Democratico di Ruvo, Terlizzi, Corato e Molfetta, insieme con il sindaco di Ruvo Ninni Chieco e il segretario regionale Marco Lacarra, hanno incontrato il governatore a Bari proprio per parlare di "Piano di riordino ospedaliero" e quindi mettergli un po' di pressione. Del resto, la Regione Puglia, dopo aver chiuso l'ospedale di Ruvo, si accinge a ridimensionare fortemente anche il nosocomio di Terlizzi e persino l'ospedale di Molfetta non è che se la passi tanto bene. L'incontro è servito per ribadire «la preoccupazione per la possibile perdita di riferimenti ospedalieri nel bacino di utenza del nord barese» e per sostenere il progetto dell'ospedale di primo livello. L'11 ottobre Emiliano sarà a Ruvo per discutere di sanità e in quell'occasione gli verranno consegnate le circa 150 firme dei medici ospedalieri con la stessa richiesta di dare vita al presidio di primo livello del nord barese. Si vedrà cosa accadrà di concreto nelle prossime settimane.