Ospedale Norbarese, nonostante il nulla resta l'ottimismo del Comitato
Annunciato un nuovo incontro pubblico per completare il percorso avviato con la Carta di Ruvo
giovedì 26 aprile 2018
11.10
Diciotto mesi di nulla e siamo ancora al nulla. Il comitato per l'ospedale unico del Norbarese sembra proprio non accorgersi che è passata la bellezza di un anno e mezzo dall'ottobre del 2016, dal giorno cioé in cui il governatore Michele Emiliano e il rappresentante della comunità medica Felice Spaccavento firmarono la cosiddetta Carta di Ruvo. Pur con tutte le buone intenzioni del mondo, ieri il Comitato ha annunciato attraverso facebook che "il Presidente ha convenuto pienamente" sulla necessità di riprendere il percorso che porta a un ospedale unico di primo livello a servizio del Nord Barese e "ha confermato il suo pieno appoggio a una soluzione condivisa. Abbiamo inoltre rappresentato al Presidente la nostra disponibilità a formare e/o guidare la Commissione Tecnica per sganciare le relative decisioni da qualunque forma di pressione politica. Al centro del nostro interesse infatti rimangono esclusivamente i cittadini del Territorio, le loro esigenze di salute e tutti i possibili percorsi di sicurezza sanitaria".
Di fatto dopo ben 18 mesi siamo ancora al presidente che condivide la necessità di un percorso condiviso verso un ospedale unico del Nordbarese.
Nel frattempo di quell'elenco di cose da fare (la Carta di Ruvo) per individuare e realizzare nel circondario Molfetta-Corato-Terlizzi un presidio di primo livello, con tutti i servizi necessari per l'emergenza, nemmeno un punto è stato realizzato. Nulla. Zero. Anzi, meno di zero.
Nel frattempo ci sono stati il ridimensionamento dell'ospedale di Terlizzi, lo stop agli interventi chirurgici di urgenza a Terlizzi, un atto regionale che contempla la chiusura del Pronto Soccorso di Terlizzi, un presidente che si rifiuta sistematicamente di incontrare il Consiglio comunale di Terlizzi (quindi non i politici ma i rappresentanti dei cittadini terlizzesi). Di tutto questo non c'è traccia, non c'è non diciamo il biasimo ma nemmeno una richiesta di chiarimento da parte del Comitato al solo fine di comprendere se e in che modo questo smantellamento possa essere funzionale alla realizzazione del presidio del Nordbarese.
Al contrario, dopo un anno e mezzo di zero risultati, il comitato continua il suo percorso di intelligenza con la Regione Puglia, in particolare con il presidente Michele Emiliano, e fa sapere attraverso la sua pagina facebook che presto ci sarà un altro incontro pubblico «per concludere positivamente il processo partecipativo iniziato 18 mesi fa», con un esercizio di ottimismo davvero lodevole.
Che dire…. Speriamo che questo ottimismo abbia ragione d'essere e che questo prossimo incontro possa servire davvero a tutto il territorio questa volta non solo per offrire parole ma un progetto preciso, un piano economico per gli investimenti necessari, un numero di posti letto adeguato al territorio del nord barese, un elenco preciso di servizi e nuove unità operative da implementare all'interno del futuro presidio nell'ottica dell'ospedale di primo livello.
Di fatto dopo ben 18 mesi siamo ancora al presidente che condivide la necessità di un percorso condiviso verso un ospedale unico del Nordbarese.
Nel frattempo di quell'elenco di cose da fare (la Carta di Ruvo) per individuare e realizzare nel circondario Molfetta-Corato-Terlizzi un presidio di primo livello, con tutti i servizi necessari per l'emergenza, nemmeno un punto è stato realizzato. Nulla. Zero. Anzi, meno di zero.
Nel frattempo ci sono stati il ridimensionamento dell'ospedale di Terlizzi, lo stop agli interventi chirurgici di urgenza a Terlizzi, un atto regionale che contempla la chiusura del Pronto Soccorso di Terlizzi, un presidente che si rifiuta sistematicamente di incontrare il Consiglio comunale di Terlizzi (quindi non i politici ma i rappresentanti dei cittadini terlizzesi). Di tutto questo non c'è traccia, non c'è non diciamo il biasimo ma nemmeno una richiesta di chiarimento da parte del Comitato al solo fine di comprendere se e in che modo questo smantellamento possa essere funzionale alla realizzazione del presidio del Nordbarese.
Al contrario, dopo un anno e mezzo di zero risultati, il comitato continua il suo percorso di intelligenza con la Regione Puglia, in particolare con il presidente Michele Emiliano, e fa sapere attraverso la sua pagina facebook che presto ci sarà un altro incontro pubblico «per concludere positivamente il processo partecipativo iniziato 18 mesi fa», con un esercizio di ottimismo davvero lodevole.
Che dire…. Speriamo che questo ottimismo abbia ragione d'essere e che questo prossimo incontro possa servire davvero a tutto il territorio questa volta non solo per offrire parole ma un progetto preciso, un piano economico per gli investimenti necessari, un numero di posti letto adeguato al territorio del nord barese, un elenco preciso di servizi e nuove unità operative da implementare all'interno del futuro presidio nell'ottica dell'ospedale di primo livello.