Operazione antibraccomnaggio a Ruvo: nei guai alcuni cacciatori
I carabinieri forestali sequestrano armi improprie
mercoledì 1 febbraio 2017
9.50
Operazione antibracconaggio nel Parco nazionale dell'Alta Murgia. I carabinieri forestali di Ruvo hanno posto sotto sequestro due fucili appartenenti a due cacciatori responsabili di aver abbattuto, anche con l'ausilio di un richiamo acustico vietato, alcuni esemplari di fauna protetta.
Gli stessi militari hanno inoltre denunciato due soggetti sorpresi con mezzi di caccia non consentiti. In auto e nella loro disponibilità a fini venatori, è stata rinvenuta quale arma impropria, una potente balestra con ottica di precisione a raggi infrarossi dotata di dardi affilati, pronta per essere utilizzata per l'abbattimento dei cinghiali.
Ultimi resoconti di una lunga attività che ha visto i Carabinieri Forestali operanti nei territori del Parco Nazionale dell'Alta Murgia impegnati nelle attività di contrasto ai variegati fenomeni di caccia illegale a tutela dell'area protetta.
L'utilizzo dei richiami acustici illegali rientra tra la casistica maggiormente attenzionata che ha permesso, sempre ai militari di Ruvo, di denunciare durante la stagione venatoria da poco terminata, ben 4 soggetti uno dei quali pure per resistenza a pubblico ufficiale. Altri risultati con deferimenti e sequestri, riguardano l'abbattimento non consentito di specie protette come pure l'utilizzo di lacci e trappole per la cattura dei cinghiali tutti mezzi pericolosi per l'incolumità pubblica.
Gli stessi militari hanno inoltre denunciato due soggetti sorpresi con mezzi di caccia non consentiti. In auto e nella loro disponibilità a fini venatori, è stata rinvenuta quale arma impropria, una potente balestra con ottica di precisione a raggi infrarossi dotata di dardi affilati, pronta per essere utilizzata per l'abbattimento dei cinghiali.
Ultimi resoconti di una lunga attività che ha visto i Carabinieri Forestali operanti nei territori del Parco Nazionale dell'Alta Murgia impegnati nelle attività di contrasto ai variegati fenomeni di caccia illegale a tutela dell'area protetta.
L'utilizzo dei richiami acustici illegali rientra tra la casistica maggiormente attenzionata che ha permesso, sempre ai militari di Ruvo, di denunciare durante la stagione venatoria da poco terminata, ben 4 soggetti uno dei quali pure per resistenza a pubblico ufficiale. Altri risultati con deferimenti e sequestri, riguardano l'abbattimento non consentito di specie protette come pure l'utilizzo di lacci e trappole per la cattura dei cinghiali tutti mezzi pericolosi per l'incolumità pubblica.