Oltre 40 gradi nella sala per donare il sangue, il presidente AVIS scrive a Emiliano

Da un mese l'impianto di climatizzazione è rotto

lunedì 24 giugno 2019 12.15
La donazione del sangue è un importante gesto di solidarietà e generosità, fondamentale in particolare nel periodo estivo quando si registra la carenza di sangue negli ospedali.

A Ruvo di Puglia, però, andare a donare il sangue significa sottoporsi ad una sfiancante e non gradita seduta di sauna a causa delle alte temperature che si registrano nella sala destinata alla donazione.

A riferirlo è il presidente della sezione ruvese dell'AVIS, il dott. Luciano Lorusso, che ha scritto al governatore Michele Emiliano per denunciare l'incresciosa situazione e sollecitare un intervento risolutivo.

«Gentilissimo Sig. Governatore, l'Associazione che mi onoro di presiedere da oltre quarant'anni è impegnata nella divulgazione della cultura della donazione del sangue e ogni anno contribuisce con oltre 1500 unità raccolte al raggiungimento del fabbisogno regionale. Le rappresento, con questa mia, una situazione incresciosa, ormai dura da circa un mese, che vede i donatori di Ruvo compiere il loro gesto d'amore in condizioni davvero vergognose per il mal funzionamento dell'impianto di climatizzazione degli ambienti dedicati alla raccolta sangue. Credo che il problema sia stato già da tempo portato all'attenzione del responsabile di Presidio da parte dei medici che si sono recati in sede per effettuare le raccolte ma siamo ancora qui a parlarne, purtroppo, in un periodo in cui si sprecano gli appelli accorati alla donazione del sangue. Ieri, 23 giugno avevamo convogliato circa 40 donatori e all'interno degli ambienti c'erano oltre quaranta gradi con gli inevitabili disagi e malesseri post donazione. Certo che la Sua sensibilità non lascerà inascoltata questa mia, porgo distinti saluti» scrive il dott. Lorusso