Nel ricordo di Dino Stasi, il Carabiniere ammazzato dalla banda della Uno Bianca
Questa sera una messa nella Chiesa di San Domenico
lunedì 23 aprile 2018
11.39
Trent'anni fa i banditi della famigerata banda della Uno Bianca, in un conflitto a fuoco con i Carabinieri, uccisero il militare ruvese Cataldo Stasi, Dino per gli amici. Era il 20 aprile del 1988.
Aveva soltanto 22 anni e si trovava a Castel Maggiore, nel bolognese, e stava onorando la sua divisa quando fu raggiunto dai colpi di un'arma in un servizio di controllo di un'auto in sosta.
La storia di Dino Stasi non è molto nota al grande pubblico ma di grande esempio per coloro che indossano la divisa dell'Arma dei Carabinieri.
A lui è intitolata la Caserma dei Carabinieri di Casalecchio di Reno (Bo) e la sua memoria è stata insignita della medaglia d'oro al valore civile per le seguenti motivazioni
«Componente pattuglia automontata mentre si apprestava, insieme ad un collega al controllo degli occupanti un'autovettura in sosta, veniva fatto segno ad improvvisa azione di fuoco. Benché gravemente ferito, tentava di reagire con le armi in dotazione ma, ormai privo di forze, si accasciava al suolo, immolando la sua giovane esistenza. Splendido esempio di non comune ardimento e di altissimo senso del dovere spinti fino all'estremo sacrificio. Castel Maggiore (Bologna), 20 aprile 1988.»
Per ricordare la figura di Dino Stasi, questa sera alle ore 18.45 sarà celebrata una messa in suo suffragio presso la chiesa di San Domenico.
Alla celebrazione religiosa prenderanno parte: il comandante della Legione Puglia dell'Arma, il generale Giovanni Cataldo, il comandante provinciale, il colonnello Vincenzo Molinese, l'ispettore regionale dell'Associazione nazionale carabinieri (Anc), il tenente Salvatore Costa, il capitano Giovanni Alfieri, comandante della compagnia di Trani, il comandante della stazione di Ruvo Domenico Angiulli, il coordinatore provinciale e presidente della sezione cittadina dell'Anc Roberto D'Ingeo, oltre alle sezioni di Bitetto, Corato, Andria, Trani, Terlizzi, Bisceglie e Carbonara e ad altre associazioni d'arma e non.
Sarà presente anche il sindaco Pasquale Chieco.
Aveva soltanto 22 anni e si trovava a Castel Maggiore, nel bolognese, e stava onorando la sua divisa quando fu raggiunto dai colpi di un'arma in un servizio di controllo di un'auto in sosta.
La storia di Dino Stasi non è molto nota al grande pubblico ma di grande esempio per coloro che indossano la divisa dell'Arma dei Carabinieri.
A lui è intitolata la Caserma dei Carabinieri di Casalecchio di Reno (Bo) e la sua memoria è stata insignita della medaglia d'oro al valore civile per le seguenti motivazioni
«Componente pattuglia automontata mentre si apprestava, insieme ad un collega al controllo degli occupanti un'autovettura in sosta, veniva fatto segno ad improvvisa azione di fuoco. Benché gravemente ferito, tentava di reagire con le armi in dotazione ma, ormai privo di forze, si accasciava al suolo, immolando la sua giovane esistenza. Splendido esempio di non comune ardimento e di altissimo senso del dovere spinti fino all'estremo sacrificio. Castel Maggiore (Bologna), 20 aprile 1988.»
Per ricordare la figura di Dino Stasi, questa sera alle ore 18.45 sarà celebrata una messa in suo suffragio presso la chiesa di San Domenico.
Alla celebrazione religiosa prenderanno parte: il comandante della Legione Puglia dell'Arma, il generale Giovanni Cataldo, il comandante provinciale, il colonnello Vincenzo Molinese, l'ispettore regionale dell'Associazione nazionale carabinieri (Anc), il tenente Salvatore Costa, il capitano Giovanni Alfieri, comandante della compagnia di Trani, il comandante della stazione di Ruvo Domenico Angiulli, il coordinatore provinciale e presidente della sezione cittadina dell'Anc Roberto D'Ingeo, oltre alle sezioni di Bitetto, Corato, Andria, Trani, Terlizzi, Bisceglie e Carbonara e ad altre associazioni d'arma e non.
Sarà presente anche il sindaco Pasquale Chieco.